Slow Beans 2021 conferma: è iniziata la rivoluzione gentile dei legumi

L’edizione di Slow Beans 2021 conferma le aspettative e rilancia al mondo: la rete dei produttori di legumi italiani ha accolto una piccola delegazione internazionale e progetta nuove aperture a partire dal 2022.

Quando nel 2011 la Condotta Slow Food di Capannori ha organizzato la prima edizione delle Fagioliadi, gara semiseria tra piatti a base di legumi, non immaginava certo di celebrare la decima edizione (quella della ripresa dopo la pandemia) con il primo nucleo di quella che promette di diventare una rete internazionale in seno a Slow Food.

Segno della crescita della consapevolezza del valore e della importanza dell’inserimento dei legumi nella nostra dieta. Ma soprattutto segno della grande forza delle relazioni. Slow Beans nasce come una rete informale, cresciuta proprio grazie agli speciali legami che si formano quando si condividono idee, progetti e obiettivi. I produttori che aderiscono alla rete di Slow Beans fanno squadra, imparano l’uno dall’altro, si sostengono a vicenda.

Slow Beans 2021
Fagiolo gialèt della Valle Belluna © Valerie Ganio

 

E non è retorica, ma la piacevole realtà che abbiamo potuto constatare vivendo la manifestazione e incontrando i produttori: «Slow Beans è una famiglia, ci riuniamo sempre volentieri. Sin dalle prime Fagioliadi incontrare i nostri colleghi ha significato condividere problemi e soluzioni. E forse in primo luogo il grande piacere di stare insieme. Il desiderio è che Slow Beans possa riunire sempre più agricoltori: noi veniamo non solo per fare mercato, ma sopratutto per sentirci parte di un progetto comune» racconta Diego De Paoli (in foto), produttore del fagiolo gialèt della Val Belluna, presidente dell’associazione che riunisce questo fagiolo, diventato un vero culto tra gli estimatori. Come tutti quelli presenti a Slow Beans del resto.

Sono stati cinquanta produttori italiani e sette europei, provenienti da Bulgaria, Germania e Polonia, a partecipare all’evento, tutti accomunati dalla convinzione che coltivare la terra significa preservarla, amarla e restituirla alle nuove generazioni. E ancora una volta non si tratta di retorica: «Coltivo la terra che è appartenuta ai miei nonni. Viviamo dove coltiviamo, è naturale per noi scegliere una agricoltura rispettosa della terra. Non ci sono alternative» racconta Sara Viti, produttrice del fagiolo di Sorana.

Slow Beans 2021
Fagiolo di Sorana

 

Siamo fieri di questa realtà che sembra voler diventare grande. La rete di Slow Beans è e sarà sempre più sostenuta dalla campagna Let it Bean! che lavora per coinvolge quelle municipalità che, come Capannori, hanno creduto e credono nei legumi come prodotto principe per proteggere la biodiversità e con essa valorizzare il territorio e le comunità. Tra queste anche Polizzi Generosa che con il suo sindaco Gandolfo Librizzi si candida a ospitare l’edizione 2022 della manifestazione.

Roberta Billitteri, produttrice del fagiolo badda e vicepresidente di Slow Food Italia, sottolinea l’impegno dell’associazione nel coinvolgere i Comuni nella rete di Slow Beans, proprio come Polizzi Generosa che da sempre collabora per la promozione del Presidio. «Sono moltissime le municipalità che hanno aderito e che si stanno strutturando all’interno della rete di Slow Beans. Si tratta di modelli da emulare, perché portatori di interessi e di buone prassi. Sono attività che mettono in pratica azioni concrete di tutela della biodiversità. I legumi sono il cibo del futuro, baluardo di biodiversità, simbolo di buone pratiche, di resistenza al cambiamento climatico, tutela del paesaggio e contrasto al dissesto idrogeologico».

E ora nell’attesa di darvi nuove notizie sulla crescita della rete, non possiamo non annunciare i vincitori delle Fagioliadi 2021: per la categoria Delicatezza vince il fagiolo gialet della Valbelluna, il fagiolo rosso di Lucca è quello che si aggiudica la categoria Sfiziosità;  i fagioli di Cortale dalla Calabria il riconoscimento per il Carattere, e primo assoluto il fagiolo di Brebbia, dalla provincia di Varese.

Come sempre vogliamo ringraziare tutte le volontarie e i volontari che hanno reso possibile la realizzazione della manifestazione, e in particolare Marco Del Pistoia, anima della rete. Ma anche tutte le produttrici e i produttori che con il loro entusiasmo rendono possibile questo piccolo, ma prezioso evento.