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Le comunità dell’Appennino campano incontrate a “La terra mi tiene”

Sono ormai diversi anni che Slow Food Italia dedica alla dorsale appenninica un’attenzione particolare. Gli Appennini percorrono l’intero territorio nazionale, raccogliendo storie di fatica e di ritorno alla terra; incroci tra passato e presente, lotte contro le difficoltà ma anche piccole grandi soddisfazioni.

Come in più occasioni abbiamo ripetuto le Comunità dell’Appennino non sono comunità svantaggiate, in quanto abitano paesi fertili, ricchi di biodiversità. Sono però comunità messe in condizioni di disagio dalle politiche nazionali e comunitarie che non tengono conto dell’Italia come mosaico di piccole realtà ma provano a schematizzarla in grandi blocchi metropolitani.

Questo si rende ancora più evidente in regioni, come la Campania, dove accanto a città densamente popolate come Napoli e Salerno, vi sono una infinità di luoghi che si trovano al di fuori di quell’unicum geografico che percorre la fascia costiera delle tre provincie di Caserta, Napoli e Salerno.

Slow Food Campania ha dunque voluto essere parte attiva del progetto nazionale delle Comunità dell’Appennino, realizzando 4 appuntamenti (Morcone, Solopaca, Caposele e Atena Lucana) per incontrare altrettante realtà delle aree interne e cogliere le possibilità di dialogo con tutte le Associazioni e gli Enti che condividono i nostri obiettivi. Gli incontri sono stati l’occasione per discutere in merito al Manifesto degli Appennini, elaborato da Slow Food Italia (cui si può aderire da qui), raccogliere esperienze e programmare le prossime azioni, tra cui riveste sicuramente un ruolo di grande interesse l’incontro tra gli Amministratori delle comunità. Dopo gli Stati Generali dell’Appennino svoltisi a Castel del Giudice, si è infatti deciso di istituire una Assemblea periodica degli amministratori delle Comunità appenniniche, che si terrà nell’anno in cui non si svolgono gli Stati Generali. La costituzione di questa rete potrebbe essere molto importante sia per l’avvio di nuove progettualità, ma soprattutto per condividere e trovare soluzioni ai tanti problemi irrisolti che affliggono i piccoli comuni delle zone interne.

L’incontro svoltosi domenica 24 aprile ad Atena Lucana (SA) si è tenuto nell’ambito dell’evento ormai consueto “La Terra mi Tiene”. Al nostro incontro, una non-conferenza intorno a una tavola imbandita, hanno partecipato, oltre agli organizzatori, i giovani agricoltori coordinati dall’Asineria Equinotium, molteplici soggetti tra cui il Centro di Riabilitazione dell’ASL Napoli 1 – Distretto 31, l’Associazione “Cilento scetate” l’Associazione “La Masciata”, la Cooperativa Sociale “Sant’Agostino” di Andria, l’Associazione “Bandiera Bianca” di Contursi Terme e la “BAM – Bottega Artistico Musicale” di Sapri.

La Terra mi Tiene è stata una due giorni di confronto sull’atto rivoluzionare di fare il pane: la celebrazione di due elementi che hanno segnato la storia dell’uomo, l’acqua ed il grano, e quindi l’esaltazione dell’umanità stessa. Antichi forni sono stati riaperti e molti “compari” hanno condiviso l’esperienza, venendo da ogni parte dell’Italia e del mondo. Obiettivo è invertire la tendenza migratoria, spingendo i giovani a rientrare per riprendere in mano la propria vita e le proprie radici attraverso attività economiche legate all’agricoltura e all’enogastronomia.