Oggi presso il Teatro Comunale di Cercola, l’amministrazione comunale ha stipulato un protocollo d’intesa con le Associazioni Italia Nostra, Legambiente, Libera e Slow Food. Il protocollo stipulato prevede la realizzazione di un orto condiviso le cui finalità sono: creare opportunità di aggregazione sociale e sviluppo del senso di appartenenza al territorio ed alla sua cultura e tradizioni; formare un gruppo di persone che condividano il piacere e l’impegno di prendersi cura della terra, di produrre in modo sano ed ecologico gli ortaggi e le verdure tipiche che possono ritornare a far parte della dieta della popolazione; essere un punto di riferimento educativo e formativo per le giovani generazioni; dare impulso alla nascita di altri orti finalizzati all’autoproduzione di prodotti d’eccellenza e tipici del nostro Territorio; creare un luogo didattico aperto che possa essere a disposizione degli istituti scolastici per il completamento delle attività curriculari e della programmazione ma, soprattutto, per l’esigenza etica di ricreare un ecosistema che comprenda anche gli esseri umani come parte integrante del sistema stesso e non come entità superiore che lo stravolge. L’orto sarà realizzato con il patrocinio dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio.
Ma cos’è un orto condiviso?
Tra le tante attività sociali presenti sul territorio Italiano l’orto condiviso è quella che sta suscitando un maggiore interesse da parte delle amministrazioni pubbliche e delle associazioni. L’idea è quella di condividere dei pezzi di terreno inutilizzati per sviluppare una corretta “comunicazione” tra diverse età come bambini, adulti ed anche persone anziane. Di solito gli orti condivisi corrispondono a pezzi di terra inutilizzati, a volte anche di nessun proprietario, sia pubblici che privati di cui poi si decide tramite un gruppo di persone volenterose di prenderlo in gestione per formare una sorta di “società” dove seminare, lavorare la terra e produrre prodotti sani, biologici da cucinare e gustare con un piatto ben condito.
Proprio oggi prende il via a l’Aquila il primo Festival delle Partecipazioni una fabbrica di idee per riscoprire il piacere dello stare insieme e costruire le nuove forme della politica, dell’attivismo e della cittadinanza. Il primo atto di questa esperienza sarà quello di creare unorto condiviso nelle piazze della città abruzzese che fu colpita dal disastroso terremoto del 6 aprile 2009.
Il testo del protocollo:
Il Comune di Cercola ritiene prioritario, nell’ambito delle proprie attività, valorizzare e sostenere l’agricoltura e la ruralità quali strumenti fondamentali per il mantenimento del paesaggio e la tutela della biodiversità e delle specificità territoriali. In tale ottica ha stipulato un protocollo d’intesa con le Associazioni Italia Nostra, Legambiente, Libera e Slow Food i cui obiettivi sono:
- consolidare e sviluppare una produzione agricola ed alimentare di qualità basata su criteri di sostenibilità ambientale ed energetica, salvaguardare la biodiversità e i saperi tradizionali legati al territorio come modello, anche da far valere e proporre nelle iniziative di cooperazione internazionale e tutelare il paesaggio del territorio vesuviano;
- promuovere l’educazione e la cultura alimentare dei cittadini, a partire dalle scuole primarie e rivolgendosi agli adulti, al fine di valorizzare il patrimonio agroalimentare regionale e gli aspetti salutistici legati al cibo;
- aumentare le opportunità di fruizione di cibi genuini, di qualità e di produzioni locali, attraverso interventi: per l’accorciamento della filiera commerciale; la promozione della cultura del consumo di prossimità; la qualificazione della ristorazione collettiva e promozione della ristorazione d’eccellenza che contraddistingue l’area vesuviana; la crescita dell’offerta di servizi qualificati del settore commerciale/turistico;
- promuovere e praticare i diritti di cittadinanza, la cultura della legalità democratica, la giustizia sociale, la pace, la solidarietà e l’ambiente;
- diffondere un’agricoltura sociale, che permetta l’inserimento sociale e lavorativo delle categorie fuori dai normali circuiti formativi, riprendere la cura dei prodotti agricoli tipici del territorio riscoprendo pratiche e tradizioni popolari, organizzando manifestazioni sportive, incontri nelle scuole, e una carovana annuale della “Campagna Felix” capace di fare informazione e formazione sui progressi in campo ambientale, sociale e culturale che il paese sta facendo;
- la promozione dei prodotti di filiera e quelli a marchio di tutela, nonché l’individuazione e l’avvio di procedure per quelli eventualmente ritenuti idonei e presenti sul territorio.
Massimo Fedele