È evidente che siamo davanti a una nuova strategia che colpisce esercenti e in particolare la ristorazione. Ieri notte a Torre del Greco è toccata al Red Hot Tower Pub.
Vogliamo esprimere la nostra solidarietà a Carlo Esposito, titolare del noto locale, il quale ha dichiarato: “Non ci avete fatto niente. Nonostante l’atto in sé”. Apprezziamo la sua voglia immediata di reagire all’attentato notturno, ma non è proprio vero che non ci hanno fatto niente.
Da settimane si sta disegnando una nuova mappa che riconnette drammaticamente Napoli, Afragola, Terzigno, Torre Annunziata e ora anche Torre del Greco. E questo solo per parlare di ordigni, senza contare le rapine a mano armata.
Ma è una mappa che non ci fa scoprire niente di nuovo: ci fa solo tornare indietro, molto indietro.
Di nuovo saltano saracinesche e noi soci di Slow Food Vesuvio e Slow Food Campania siamo vicini alle famiglie, agli esercenti, agli imprenditori che subiscono questi vili attentati.
Domani consegneremo la nostra bandiera al titolare, in segno di tutto il nostro supporto.
A questi imprenditori coraggiosi esprimiamo piena solidarietà ma denunciamo con forza che l’area vesuviana sta registrando una gravissima escalation e chiediamo che siano rafforzate misure, controlli, augurandoci che le attività investigative portino quanto prima possibile a conoscere cosa si celi dietro questo insopportabile macigno di intimidazione che sta ripiombando sulle nostre città.
Maria Lionelli, Fiduciaria Slow Food Vesuvio