“Facciamo un pacco alla camorra per riappropriarsi di un modo di dire nel gergo napoletano e dare una risposta ironica a quelle “fregature” che hanno sottratto al territorio prospettive di sviluppo. Facciamo un pacco alla camorra per restituire, almeno in parte, quelle fregature ricevute negli anni dalla criminalità organizzata, dalla malapolitica, dal malaffare. Facciamo un pacco alla camorra per restituire beni confiscati alla collettività, bellezza all’ambiente, valore alle tradizioni, dignità alle persone”. Questo il mantra che descrive il progetto promosso dal Comitato don Peppe e da Libera Associazione Nomi e Numeri contro le mafie, attuato dal Consorzio N.C.O. Nuova Cooperazione Organizzata. Novità dell’edizione 2016 è l’inserimento nel “pacco” di eccellenze agroalimentari realizzate da produttori che, pur non coltivando terreni confiscati, condividono i principi dell’azione sociale del Comitato don Peppe e di Libera. Per questo motivo, Slow Food Campania ha deciso di aderire al Comitato Don Peppe e portare il progetto “Leguminosa” in questo pacco-dono natalizio di prodotti agroalimentari che promuove una crescita civile del territorio, fondata sulla creazione di economia sociale come antidoto all’economia criminale e speculativa.
“Abbiamo chiesto ai produttori che hanno partecipato all’edizione 2016 di Leguminosa di sostenere questo progetto – spiega Giuseppe Orefice, Presidente Slow Food Campania – e abbiamo riscontrato in tutti una grande attenzione. Troviamo così legumi che arrivano da tutta Italia e che ci consentono di potere dire che anche Slow Food fa un pacco alla camorra! Per noi tutti è la naturale prosecuzione dell’impegno preso ad inizio mandato di contrastare con tutte le nostre forze le infiltrazioni criminali nelle filiere agro-alimentari”
Facciamo un pacco alla camorra è un progetto culturale giunto all’ottava edizione. All’interno del paniere, realizzato col caratteristico cartone riciclato 100% campano, ogni prodotto racconta la storia di una cooperativa sociale del territorio, a cui si aggiungono quest’anno i seguenti prodotti di Leguminosa:
– ceci della Murgia dei “Produttori del Falco Nero” (Puglia)
– cicerchia di Serra de’ Conti dell’azienda “La bona usanza” (Marche)
– ceci lucani dell’azienda “Domenico Mele” (Basilicata)
– fagiolo cosaruciaru di Scicli dell’azienda “Bartolomeo Piccione” (Sicilia)
– lupino gigante di Vairano dell’azienda “Francesco Del Sesto” (Campania)
– fagioli dente di morto di Acerra delle aziende “Bruno Sodano” e “Vincenzo Egizio” (Campania)
– fagioli di Controne delle aziende “Maria Rosa Agosto”, “Stefano Agosto”, “Angelo Campagna”, “Marco Caponigro”, “Gianni Guerra”, “Michele Ferrante”, “Lucia Marilena”, “Poti di Antonia Mazzei”, “Giuseppe Antonio Matonti”, “Mario Pastore”, “Fabio Orlando Russo” (Campania)
– cicerchia dei Campi Flegrei dell’azienda agricola “La Sibilla” (Campania)
– fave vesuviane dell’azienda “Madrenatura Agricoltura Naturale” (Campania)
– fagiolo cerato di Alife delle aziende “La Cannavina di Antonietta”, “Rosanna di Muccio”, “San Cassiano”, “Mariarosaria Izzo” (Campania)
– fagiolo di Gallo dell’azienda “Fabrizio Concetta” (Campania)
– ceci dell’azienda “Valle Chiarelle” (Campania)
i prodotti da loro donati contribuiranno alla raccolta fondi per sostenere le attività sociali di Casa Don Diana.