La pizza di tagliolini che uso fare a Pasqua è una tipica ricetta di famiglia che accomunava tutte le famiglie giuglianesi, però ognuno aveva il proprio ingrediente segreto. Questa è la ricetta di mia nonna Luisa che ora è diventata la mia ricetta per diritto di famiglia.
La pizza di tagliolini mia nonna la preparava il sabato e si mangiava tassativamente “quando si scioglie la gloria”, detto popolare che mia nonna mi ripeteva continuamente e che significava “dopo la resurrezione”, ossia dopo che venivano sciolte le campane che suonavano il “Gloria”. In questo periodo prima della Pasqua, i crocifissi che si trovavano in casa venivano coperti con un drappo bianco che veniva rimosso solo a Pasqua con la Resurrezione.
Ho voluto raccontare questo momento prima di entrare nel merito della ricetta per far capire che la pastiera di tagliolini, faceva parte di un rito e ci insegnava ad attendere la Resurrezione per mangiare, prima non si poteva, era proibito!
Dopo la Resurrezione iniziava la Pasqua, la festa bella più per i cattolici e si poteva mangiare la pastiera che nell’attesa era diventata tiepida.
Ingredienti per 4 persone
- 400 g di pasta fresca (tagliolini e/o fettuccelle)
- 150 gr di salame di Napoli tagliato a cubetti
- 100 gr di formaggio grattugiato (grana padano e pecorino)
- 150 gr di provola di Agerola tagliata a cubetti
- 10 uova intere
- sale
- pepe
Preparazione
Se avete tempo disponibile potete preparare la pasta fresca come nella ricetta originale dove la pasta viene preparata a mano, nella proporzione 100 gr di farina di grano tenero 00, 1 uovo intero , sale, ma possono andare bene anche le fettuccelle all’uovo comprate dal salumiere sottocasa.
L’unica differenza è che, se la pasta che utilizzate non è fresca ma secca, è opportuno conservare un po’ della sua acqua di cottura da utilizzare successivamente.
Sbattete le uova con tutti gli ingredienti sopra elencati: salame tagliato a cubetti, grana padano e pecorino grattugiati, la provola, il tutto con sale e pepe;
Lessate i tagliolini e/o le fettuccelle all’uovo e scolateli lasciando anche un poco di acqua di cottura. Mettete tutto insieme in un recipiente capiente e amalgamate per bene.
Ungete una teglia con un leggero strato di sugna o di strutto, se non ne avete potete utilizzare del burro, versateci dentro tutto il preparato. Infornate la teglia in un forno preriscaldato a 180° e cuocete per 30-40 minuti, fino ad ottenere in superfice una bella crosta dorata.
Se non riuscite a mangiarla tutta, la potete consumare anche il giorno dopo, vi assicuro che sarà ancora più saporita, tagliata a fette e riscaldata in una padella antiaderente facendola caramellare leggermente in superficie.
In abbinamento vi consiglio un buon vino rosso, magari un Falerno del Massico di Primitivo. Io associo quello della mia famiglia, “Tenuta Maglione”.
Buon appetito