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Giuliano Ciano, Responsabile Progetto “Legalità” Slow Food Campania

Da luglio 2015 Slow Food Campania ha un nuovo responsabile di progetto. Si chiama Giuliano Ciano e seguirà il rapporto tra legalità e filiere agroalimentari. Giuliano è nato a Napoli nel 1978. Perito Agrario, è socio e presidente della cooperativa sociale “un fiore per la vita” che gestisce la fattoria sociale “Fuori di Zucca”, un’ala dell’ex manicomio psichiatrico di Aversa in cui si effettuano percorsi di inserimento lavorativo ed educazione al lavoro per persone in difficoltà.

 

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(Giuliano Ciano, foto: Archivio LA RES)

Qualificatosi come Tecnico dell’inserimento lavorativo, Giuliano è anche membro del direttivo nazionale del Forum Nazionale Agricoltura Sociale. Dal 2012 è Presidente del consorzio di cooperative sociali “Nuova Cooperazione Organizzata”, dove tutte le consorziate sono legate dall’impegno della gestione di beni e terreni confiscati alla camorra. Quindi parte il riscatto delle Terre di Don Peppe Diana con l’iniziativa “Facciamo un pacco alla camorra”.

Giuliano, “Legalità” è un termine spesso abusato o pieno di connotazioni teoriche. Cos’è invece la legalità nell’esperienza di ogni giorno?

La legalità e le parole sono ormai strumento di tutti, addirittura di business, carriera, mentre la giustizia ed i diritti sanciti dalla Costituzione ormai sono un miraggio per gli ultimi ed i penultimi delle nostre comunità. La parola giusta è “fare” per il bene comune, produrre (cibo) per la salute, ricostruire relazioni di fiducia tra i produttori e la comunità. Iniziamo da gesti concreti nel nostro quotidiano, non ci immaginiamo di cambiare il mondo, ma sicuramente posso cambiare modo di fare la spesa, ed i miei soldi diventano un investimento concreto sulla comunità, per la mia salute, per l’ambiente attraverso la costruzione di filiere di economia sociale e buona per tutti.

Slow Food e la Legalità: quanto è importante che un’Associazione enogastronomica si interessi di questi temi e perché?

Penso che la gente, noi tutti, siamo ormai consapevoli della realtà di oggi a tutti i livelli. Incontro sempre di più persone disposte a conoscere un prodotto da dove proviene, se è sano, se rispetta i diritti dei lavoratori. Questo è un segnale importante che bisogna trasferire come importanza e senso di responsabilità a tutti anche attraverso il cibo, i Presìdi le filiere tutte.

Quali saranno le prime azioni che andremo a mettere in atto per il progetto Legalità?

Le prime azioni sono sicuramente la conoscenza e l’integrazione tra il mondo agricolo ed i gruppi di cooperative e associazioni che si occupano di beni confiscati e di agricoltura sociale. Insieme sarà possibile creare una rete sempre più fitta dove produrre cultura, che è la cosa principale, insieme ad azioni concrete come ad esempio la filiera agroalimentare costituita nell’ambito del progetto laRES, rete di economia sociale.