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A Cena con l’Albicocca del Vesuvio

Somma Vesuviana mantiene viva la sua anima contadina ed il forte legame con l’albicocca del Vesuvio, presidio Slow Food da luglio 2017.

Il frutto dorato “ crysoum melon”, la crisommola, deve la sua origine alla lingua greca che ai tempi di Parthenope si parlava a Napoli. Ancora oggi è il frutto più amato dai napoletani, forse perché annuncia l’arrivo dell’estate tingendolo del colore gioioso dell’arancione e  accompagnandolo con il suo gusto pieno e indimenticabile.

Ogni anno Slow Food Vesuvio dà il benvenuto alla stagione (l’estate) con una cena dedicata all’albicocca del Vesuvio: martedì 7 luglio l’appuntamento è alle ore 20,00 al ristorante “La Lanterna Vesuviana” con la cucina di Luigi Russo e Consiglia Caliendo. Ristorante dell’Alleanza Cuochi e Pizzaioli Slow Food noto per essersi specializzato nei piatti di baccalà e stoccafisso, specialità che affondano radici antiche nella storia di Somma Vesuviana, il paese dei baccalajuoli.

Protagonista insieme al menù della Lanterna è l’Associazione Agricoltori delle Vecchie Varietà di Albicocca del Vesuvio, custodi preziosi delle tante cultivar di crisommola ancora presenti nell’areale vesuviano.

La cena aderisce al progetto Slow Food Cibo Bene Comune, la campagna di solidarietà e sensibilizzazione lanciata dal Comitato Popolare Difesa Beni Pubblici e Comuni “Stefano Rodotà” e Slow Food Italia si muove su due pilastri.

Nell’immediato è fondamentale predisporre e attivare punti di raccolta e prelevamento di generi alimentari, in modo che tutti possano sentirsi liberi di operare secondo disponibilità e necessità. Perché, anche con un piccolo gesto (un pacchetto di pasta o una confezione di legumi) fatto da tanti si possono aiutare i molti che in questo periodo vivono un grande disagio.

Dall’altro l’iniziativa vuole sensibilizzare sull’importanza che i Beni Comuni, e tra questi il cibo, rivestono nella costruzione di una nuova prospettiva sociale, politica ed economica. Più ceste si riescono ad attivare, più città sono coinvolte e meglio è per il bene di tutti. La mappatura completa è sul sito www.generazionifuture.org.