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Associazione Zucca di Rocchetta per nuovi obiettivi

L’associazione Zucca di Rocchetta ha rinnovato il Consiglio di Amministrazione e degli organi statutari per il triennio 2016/2019.
Si è in larga parte confermato la precedente composizione dei componenti del C.d.A. e
del Comitato Tecnico con alcune nuove risorse in ruoli di primo piano come nel caso di Alisotta Mauro che assume la funzione di Vice Presidente, ruolo che ha anche il significato di una auspicabile prossima assunzione di responsabilità apicale.
Stessa cosa con il Comitato Tecnico con l’ingresso di Giovanni Santin, tecnico di provata esperienza anche in previsione della revisione dei disciplinari di Produzione e Trasformazione.
Gli obiettivi che ci si pone sono di sviluppare ulteriormente l’attività della Associazione , consolidare la Comunità del Cibo , sviluppare le nuove linee di trasformazione che nel corso degli anni sono state sperimentate, le confetture , le mostarde , l’essicazione e la canditura e testarne nuove per rispondere ad
una domanda in crescita.

“Forse bene ricordare un po’ di stori di come è nata e le azioni più significative”

Tutto è iniziato nel 2005 quando la Condotta Slow Food del territorio ha avviato il progetto “Salviamo la Zucca di Rocchetta” con pochissimi semi a disposizione. Già con la produzione di quell’anno si comprese che c’era interesse e entusiasmo sui temi della difesa della biodiversità e nello stesso anno fu promossa la prima edizione di ZuccainPiazza , per la valorizzazione di questa cucurbita ma che con tutte le caratteristiche di rassegna delle produzioni locali.
Infatti questa manifestazione ha subito avuto l’ambizione di fare nella
“piazza” attorno alle zucche protagoniste dell’evento, una sorta di mini salone del gusto, selezionando produttori e prodotti, dando la giusta importanza alla parte enogastronomica e al rispetto organizzativo e di allestimenti ecocompatibili.
Se la Condotta locale di Slow Food ha avuto il merito di promuovere il progetto, è stata l’Associazione costituita e registrata nel 2007 a portare aventi gli obiettivi e gli scopi.
Nel 2016 è prevista la 12 edizione di ZuccainPiazza (sempre la terza domenica di Ottobre) probabilmente con nuove iniziative e sempre piu buone , pulite e giuste partecipazioni.
Guardando indietro ci si meraviglia dell’importante percorso la Zucca di Rocchetta viene inserita con D.M. Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
nell’Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali.
Nel 2009 entra a far parte come socio fondatore della Associazione Produttori Valli Bormida e Giovo Terre
Nel 2012 l’Associazione è fra i promotori di Terre di Bormia
Nel 2013 la Zucca di Rocchetta “sale a bordo” dell’Arca del Gusto di Slow Food – L’Arca del Gusto è un catalogo online che cresce giorno dopo giorno, raccogliendo la denuncia di chi vede i sapori della propria infanzia scomparire, portando via un pezzo della cultura e della storia di chi li ha condivisi.
A Luglio 2014 la Zucca di Rocchetta, ottiene dal Comune di Cengio la De.Co. e inserita nel Registro ai sensi del Regolamento per la tutela e la valorizzazione delle attività agro-alimentari tradizionali locali.
Nel 2015 protagonista al Teatro del Gusto a EXPO Milano, senza dimenticare le presenze a programmi RAI come La Prova del Cuoco e il rapporto consolidato con il settore della formazione e ristorazione.
Lo stesso progetto “adotta un seme” che ha coinvolto centinaia di alunni ha nel corso degli anni consolidato un’azione formativa nell’ambito scolastico.
La stretta sinergia della Associazione con Condotta locale di Slow Food ha inoltre determinato collaborazioni della Comunità del Cibo ad altri progetti.

“Non solo zucca per la Condotta Slow Food ”

Il percorso del progetto sulla Zucca ha contaminato positivamente la Comunità che si richiama all’Associazione, è il caso del recupero delle antiche varietà di mele che con il 6° MelaDay ha determinato la messa a dimora di oltre 3000 piantine di mele di oltre 18 accessioni, per ultimo il Moco delle Valli della Bormida, questo antico legume riscoperto e riportato nei campi e in cucina.

“ricadute concrete sul territorio dopo le manifestazioni che richiamano centinaia di visitatori”

Avere sul territorio un po di visitatori “forestieri” ( come direbbe Alessandro) è già un buon risultato e se poi vengono per apprezzare e gustare i prodotti locali non fa male..
Domenica 12 giugno in occasione della Prima Festa del Moco in Fiore durante il pranzo ( ovviamente con piatti rigorosamente a tema dell’anno internazionale dei legumi ) aggirandosi fra i tavoli si ci scambiavano informazioni
sul moco e nel giro di qualche minuto almeno qualche decina di persone a informarsi dove potevano acquistare il prodotto; segnale riscontrato già al mattino presto con persone da Acqui, Torino , Alassio che si aggiravano per averne qualche confezione.
Alle 11 confezioni di mochi “salvate” dalla semina erano finite. Nei mesi scorsi i tre esercizi commerciali ai quali erano state date alcune decine di confezioni si manifestava il tutto esaurito.
Lo stesso vale per la zucca… qui vale l’antico detto “Nemo propheta in patria” in quanto prodotto ce ne sarebbe (sia fresco che trasformato) ma si apre la sfida per trovare in un negozio di Cengio una confezione di confettura di Zucca di Rocchetta.
Forse non siamo stati abbastanza presenti su questo settore per attivare le sinergie necessarie per ottenere concrete e migliori ricadute.
Si stà pensando ad una interessante novità: il “pane alla zucca di Rocchetta”

“Quando si parla di agricoltura, anche se con produzioni di nicchia, dalle castagne al
luppolo, dalla zucca al moco, si fa poi sempre riferimento alla salvaguardia del territorio e alle opportunità anche per i giovani”

Per il fondatore di Slow Food, Carlin Petrini, sono i giovani contadini “il futuro” della Terra, più di tanti coetanei che lavorano in settori considerati di avanguardia. Certo parlare di giovani contadini nelle nostre valli potrebbe sembrare anacronistico ma se poi pensiamo che nei prossimi anni potrebbero esserci le
condizioni anche economiche per ripristinare terreni incolti, sviluppare progetti coerenti con il PSR 2014–2020 allora si può provare a traghettare la curiosità in opportunità e non solo nella coltivazione ma si pensa sulla intera filiera; produzione, trasformazione e commercio.