Maggio, tempo di asparagi, tempo dell’Asparago Violetto d’Albenga. Quest’anno siamo arrivati alla settimana edizione di Maggio, il mese dell’asparago violetto, manifestazione realizzata dalla Condotta Slow Food di Albenga Finale Alassio.
Lo scopo dell’iniziativa è molto chiaro: valorizzare questa eccellenze del nostro territorio stimolando la collaborazione tra cuochi e produttori, per salvaguardare la biodiversità agroalimentare a rischio di estinzione.
I cuochi hanno un ruolo fondamentale nella tutela della diversità biologica e culturale del nostro cibo, sono i migliori interpreti dei territori e possono esaltare i prodotti locali con sapienza e creatività.
Questo è il motivo per cui è stato creato un format che permetta a cuochi e ristoratori di realizzare menù e piatti ad hoc acquistando l’asparago direttamente dai produttori di questo Presidio Slow Food.
L’asparago violetto d’Albenga è una varietà unica al mondo. Il suo colore dipende dal suo patrimonio genetico: possedendo 40 cromosomi anziché 20 come tutti gli altri asparagi, il Violetto non può incrociarsi con altre varietà (i figli sarebbero sterili) e quindi non può imbastardirsi.
I terreni alluvionali della Piana di Albenga sono perfetti per la sua coltivazione grazie al profondo strato sabbioso e limoso, oltre che al microclima della regione. Eppure, se nel 1970 era coltivato su 143 ettari, nel 2000 si sono ridotti a meno di 10. Maggio, il mese dell’asparago violetto è l’occasione per valorizzare e apprezzare insieme questo tesoro tutto ligure.
L’iniziativa durerà fino al 10 giugno e se vi trovate ad Alassio potrete assaggiare il violetto dal Gabbiano, dal Lamberti e da La Meridiana (Garlenda); se ci spostiamo ad Albenga da Lo Scoglio, all’Osteria del Tempo Stretto e da Babette; per chi si trova a Castelbianco appuntamento da Scola e Da Gin; a Loano tutti da Piatti Spaiati Le Marionette e da Sacripante; per concludere il giro con Genova e l’Ostaia de Banchi.
Qualche esempio di cosa trovate in questi ristoranti? Da una julienne di Violetto marinato al lime con tartare di pescato locale da Scola, allo sformatino al Violetto con fonduta di Toma Brigasca dei Piatti Spaiati per arrivare alla ricciola in olicottura alle erbe liguri con le punte di Violetto di Sacripante… c’è solo l’imbarazzo della scelta e decidere a quali mani esperte affidarsi!
La manifestazione è sbarcata anche da Eataly Genova, dove venerdì 27 maggio grazie agli chef de Lo Scoglio, di Scola, di Da Gin e del Tempo Stretto, è stata organizzata una deliziosa cena a otto mani con protagonista incontrastato il Violetto.
Abbiamo fatto due chiacchere con Cinzia Chiappori, chef e proprietaria dell’Osteria del Tempo Stretto di Albenga, che ci ha raccontato cosa significa valorizzare questo ortaggio: «Solo in questa limitata zona della Liguria troviamo quest’eccellenza senza eguali. Se ci spostiamo già oltre le prime frazioni sopra Albenga è quasi impossibile imbattersi in questa tipologia unica di asparago. Partecipare al Mese del Violetto significa prendere parte a un’iniziativa importante e stimolante per fare conoscere meglio le prelibatezze del nostro territorio, ai locali come ai turisti, e sono molto soddisfatta della risposta dei miei clienti al menù proposto in questo mese».
Riguardo la cena a otto mani, aggiunge: «La collaborazione con Eataly potrebbe diventare uno dei mezzi di promozione turistica principali per esportare ben oltre Genova la cucina ligure e i suoi tesori, dovrebbe essere replicabile ed esportabile in altre città».
Noemi Reina