Il Museo del Castello di San Giorgio presenta Archeologica, la rassegna di appuntamenti con l’archeologia, giunta quest’anno alla quindicesima edizione.
Sabato 2 e venerdì 8 aprile si svolgeranno due giornate di approfondimento sul mondo antico: quest’anno verrà affrontata la tematica della guerra nel Vicino Oriente e della distruzione dei tesori archeologici operata dalla furia dell’IS. Questo scottante argomento non viene mai abbastanza trattato dai notiziari e dai telegiornali ed è quanto mai necessario essere sensibilizzati e correttamente informati; in quest’occasione ascolteremo resoconti e analisi dettagliate da chi in prima persona ha sperimentato e raccolto testimonianze delle azioni di terrorismo e di saccheggio sui beni culturali.
Sabato 2 aprile ore 17
Contro la bellezza. ISIS e la distruzione dei monumenti
Viviano Domenici, per decenni caporedattore delle pagine scientifiche del Corriere della Sera, si occupa prevalentemente di storia antica, archeologia e antropologia.
Statue mutilate, musei saccheggiati, siti archeologici polverizzati: le storie e le radici della guerra iconoclasta contro i tesori artistici e i simboli della civiltà.
La ferocia dell’Isis si abbatte sulle statue, i templi, le pietre di Ninive, Mosul, Hatra, Palmira, i luoghi dove sono nati i grandi imperi dell’antichità. Perché i fanatici del Califfato vi si accaniscono contro come se fossero nemici armati? Viviano Domenici racconta le storie dei capolavori andati perduti per sempre e di quelli salvati o recuperati da archeologi e conservatori che hanno rischiato – e a volte perduto – la vita per metterli al sicuro, come Khaled al Asaad, assassinato atrocemente per aver difeso la bellezza di Palmira.
Venerdì 8 aprile ore 17
Iraq e Siria tra terrorismo ed estinzione del patrimonio archeologico
Paolo Brusasco, è docente di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico presso la Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Genova. Ha condotto la supervisione di rilevanti scavi archeologici nel Mediterraneo, in Siria e in Iraq.
L’8 giugno 2014 segna il tragico inizio di un evento senza precedenti nella storia dell’Iraq. Con la presa di Mosul nel Nord del paese e la formazione dello Stato Islamico, si registra non solo la nascita di un’enclave terroristica ma anche la distruzione sistematica e intenzionale della civiltà millenaria dell’antica Mesopotamia, un atto di violenza così drammatico e tuttora perdurante da non avere paralleli nella storia contemporanea. Genocidio e mnemocidio si coniugano con la soppressione iconoclastica di musei, monumenti commemorativi, siti archeologici, santuari e moschee che non trova giustificazione alcuna nel Corano. Nell’intrecciarsi di terrorismo, visioni escatologiche e interessi economici, si dipana il racconto della fine della “culla della civiltà”.
Il programma proporrà al termine, come di consueto, attorno alle ore 18.30 l’abbinamento “Archeologia e Agricoltura”, allo scopo di valorizzare le aziende agrituristiche e i prodotti tipici del territorio a cura di Condotta Slow Food Golfo dei Poeti – Cinque Terre – Val Vara e Riviera spezzina. Saranno presenti sabato 2 aprile Francesca Cerano di Pignona di Sesta Godano , e venerdì 8 aprile Nadia Filippetti di Scogna di Sesta Godano . Francesca è stata la promotrice della piccola Comunità del cibo della cipolla rosa di Pignona , nata due anni orsono mentre Nadia ha promosso alcuni anni orsono la produzione del farro in Alta Val di Vara le cui tracce si perdono nella storia dei Liguri antichi come testimoniano i ritrovamenti nei castellari dello Zignago .
Alla fine del 2015 una decina di produttori , seguendo l’esempio di Nadia , hanno messo a dimora in Val di Vara , a conclusione di un progetto dedicato ai cereali antichi , circa sei quintali di semi di farro proveniente dalla Garfagnana per dare nuovo impulso ad una coltivazione sistematica .
Info
Museo del Castello San Giorgio La Spezia, Via XXVII Marzo
Tel. 0187 751142
e-mail: sangiorgio@laspeziacultura.it
Ingresso gratuito
Progetto a cura di Donatella Alessi
2-8 aprile
La Spezia – Museo del Castello San Giorgio