Il cibo, inclusione e convivio: nasce a Torino la Comunità Slow Food dei mediatori gastronomici

Nel quartiere Aurora di Torino, borgata ai margini del centro storico, un tempo operaia e oggi caratterizzata da un vivace multiculturalismo, è nata una nuova Comunità Slow Food.

Neo italiani, ragazze e ragazzi che hanno lasciato il loro Paese per Torino o figli di chi ha scelto l’Italia per iniziare una nuova vita. Immigrati di prima e seconda generazione che, nel capoluogo piemontese, hanno deciso di costruire il proprio futuro. Vi presentiamo oggi, e con un certo orgoglio, la Comunità Slow Food dei mediatori gastronomici.

I mediatori gastronomici lavorano per l’inclusione attraverso il cibo. Una figura che evoca i mediatori interculturali, i professionisti che lavorano per favorire il dialogo e l’incontro tra chi accoglie e chi viene accolto, per facilitare l’inserimento dei nuovi arrivati nella società, e dare supporto in tutte le inevitabili trafile per far parte del nostro sistema, dall’assistenza sanitaria agli uffici scolastici.

I mediatori gastronomici usano il cibo e la gastronomia (con relativo bagaglio culturale) come strumento di dialogo e incontro.

Tour gastronomici a Torino
© Nderim Kaceli

Aurora: un quartiere da scoprire

A far parte della neonata Comunità Slow Food sono 12 tra ragazze e ragazzi provenienti da Cina, Iraq, Marocco, Perù, Senegal, Siria, Somalia: il loro impegno è volto a far scoprire il quartiere di Auora ai suoi stessi abitanti e alla città intera, convinti che solo così si possa sconfiggere la paura per ciò che non si conosce. Aurora è un quartiere dove le criticità esistono, ma che cela potenzialità importanti: un patrimonio di culture che, se valorizzate, potrebbero diventare  punti di forza e trasformarlo da area da evitare ad area da visitare, vivere, frequentare.

Tra le primissime iniziative del progetto Aurora Food ci sono le passeggiate nel quartiere: i mediatori gastronomici hanno messo a punto nove tour dedicati a tre diverse aree del mondo – Senegal, Nord Africa, Perù –  da cui provengono alcuni dei mediatori gastronomici. In occasione di ogni tour vengono organizzati una passeggiata nel quartiere, assaggi di ricette tipiche – in alcuni casi anche la loro preparazione guidata – e si ascoltano storie, racconti, musiche, usi e tradizioni di aree del mondo che, seppure geograficamente lontane, trovano consistente rappresentazione nelle comunità e nelle attività commerciali di Aurora.

Tour gastronomici a Torino
© Nderim Kaceli

I tour gastronomici

«Aurora è davvero più di quanto possa apparire a un primo sguardo – racconta Francesca, mediatrice gastronomica originaria del Perù -. Noi vogliamo mostrare tutta la ricchezza gastronomica del nostro quartiere. I tour sono utilissimi: si scoprono botteghe, negozi e locali che sono vere perle gastronomiche».

Adama, giovane ragazza italo-senegalese, aggiunge: «A casa mia abbiamo sempre usato il cibo per far dialogare due culture, quella italiana e senegalese, quindi perché non usarlo  per far (ri)scoprire Aurora a chi abita da queste parti? È un quartiere che riesce a farti viaggiare un po’ dappertutto nel mondo, con la mente e non solo!».

Tour gastronomici a Torino
© Nderim Kaceli

 

Aurora Food, frutto del partenariato che vede coinvolte l’Associazione Nessuno, l’impresa sociale EXAR e Slow Food, muove proprio in questa direzione, promuovendo Aurora come quartiere del cibo dal mondo attraverso attività che favoriscono l’occupazione dei giovani del territorio e la valorizzazione delle realtà già presenti.

Per iscriversi ai tour è sufficiente accedere al sito www.aurorafood.it e compilare il form dedicato.

I mediatori gastronomici avranno un ruolo strategico anche nel progetto Youth & Food | Il cibo veicolo di inclusione, di cui abbiamo parlato in questo articolo.

La nascita della Comunità Slow Food dei mediatori gastronomici rientra nel quadro di Aurora Food, progetto vincitore del bando europeo ToNite finalizzato a migliorare la vivibilità degli spazi pubblici nelle aree attigue al fiume Dora, a Torino, e affrontare e risolvere i fenomeni sociali urbani derivanti da una percezione di insicurezza.