Alla stessa stregua di quanto successo in altre regioni d’Italia anche in Abruzzo e in Molise l’annata vitivinicola 2017 è stata piuttosto complicata: così come era già successo nel 2016, le zone interne sono state flagellate dalle tardive gelate primaverili che hanno pressoché dimezzato le produzioni di uva. In seguito ci sono stati periodi di siccità e di caldo eccessivo, che non hanno dato tregua nel corso di tutta l’estate, penalizzando soprattutto le aree collinari più vicine alla costa adriatica: il risultato finale ha visto un abbassamento sensibile delle rese e maturazioni anticipate e non ottimali. Per chiudere questa sorta di “bollettino di guerra” ci mettiamo pure alcune brutte grandinate estive, che in determinate zone hanno creato danni molto seri.
Nonostante queste – speriamo eccezionali e temporanee – avversità naturali, il mondo produttivo abruzzese rivela vitalità ed energie innovative inaspettate, questo grazie a forze nuove scese in campo di recente, a seguito di un significativo cambio generazionale nella conduzione delle aziende riscontrato un po’ ovunque in regione. Anche in Molise, dove in passato sembrava che non si muovesse foglia dal punto di vista produttivo e imprenditoriale, si registra il sorgere di alcune interessanti realtà che speriamo si confermino nei prossimi anni.
Nel complesso continua il fenomeno, già registrato da qualche anno, di ritorno della viticoltura nelle zone di alta collina e/o di montagna, un secolo fa privilegiate per la produzione di vino, ma dal Secondo dopoguerra drasticamente abbandonate. Come è accaduto in passato per la zona di Capestrano, nell’alta valle del Tirino, in provincia dell’Aquila – nel cui territorio hanno investito diverse aziende, acquistando terreni e piantando nuovi vigneti – ora l’interesse di tanti si è spostato nel comprensorio di Pietranico che, anche se in provincia di Pescara, possiede tratti territoriali pressoché identici all’alta collina o alla montagna aquilana.
Rispetto agli assaggi annotiamo, con piacere, la continua crescita qualitativa dei Trebbiano d’Abruzzo, sia di quelli che si collocano nelle fasce più economiche, sia delle etichette di punta, a dimostrazione della crescente capacità dei produttori di interpretare al meglio il binomio vitigno-territorio. Purtroppo non si può dire altrettanto per la produzione di Pecorino, vista la grande e talvolta incomprensibile eterogeneità degli stili interpretativi. Grandi soddisfazioni invece provengono dall’assaggio dei Cerasuolo d’Abruzzo, in forte e continua crescita, sia qualitativa sia quantitativa: davvero un bel messaggio. Per quanto riguarda, infine, la vasta produzione di Montepulciano d’Abruzzo, registriamo la sempre più netta spaccatura tra i due diversi stili interpretativi che da tempo si stanno delineando con maggiore precisione, evidentemente destinati a mercati diversi: da un lato vini eleganti, freschi, asciutti, fruttati e territoriali, con affinamento in acciaio, in cemento o in anfore di terracotta; dall’altro vini concentrati, muscolosi, strutturati, tendenzialmente dolci e fortemente segnati dal lungo affinamento in legno.
E ora le etichette segnalate con un riconoscimento in Slow Wine 2019.
VINO SLOW
Abruzzo Pecorino Machaon 2016, Ausonia
Cerasuolo d’Abruzzo Sup. Le Cince 2017, De Fermo
Montepulciano d’Abruzzo 2013, Valentini
Montepulciano d’Abruzzo Anfora 2017, Cirelli
Montepulciano d’Abruzzo Malandrino 2016, Cataldi Madonna
Montepulciano d’Abruzzo Vigneto di Sant’Eusanio 2016, Valle Reale
Pecorino Plenus 2016, Marina Palusci
Tintilia del Molise Macchiarossa 2014, Claudio Cipressi Società Agricola
Trebbiano d’Abruzzo 2016, Emidio Pepe
Trebbiano d’Abruzzo Bianchi Grilli 2016, Torre dei Beati
Trebbiano d’Abruzzo Mario’s 44 2016, Tenuta Terraviva
Trebbiano d’Abruzzo Sup. Lucì 2012, Praesidium
Trebbiano d’Abruzzo Sup. Portarispetto 2017, Fontefico
GRANDE VINO
Abruzzo Pecorino Nativae 2016, Tenuta Ulisse
Cerasuolo d’Abruzzo 2017, Tiberio
Tauma 2017, Pettinella
Trebbiano d’Abruzzo Tenuta del Professore 2014, Sciarr – D’Alesio
Tullum Pecorino Biologico 2017, Feudo Antico
VINO QUOTIDIANO
Cerasuolo d’Abruzzo Bardasce 2017, Tenuta de Melis
Cerasuolo d’Abruzzo Baldovino 2017, Tenuta I Fauri
Molise Tintilia Rosato Lame del Sorbo 2017, Vinica
Montepulciano d’Abruzzo 2016, Fattoria La Valentina
Montepulciano d’Abruzzo Bio 2017, Cantina Tollo
Montepulciano d’Abruzzo Chichibio 2017, Citra
Montepulciano d’Abruzzo Colle Morino 2017, Barba
Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Terraviva 2016, Tenuta Terraviva
Montepulciano d’Abruzzo Costa del Mulino 2015, Cantina Frentana
Montepulciano d’Abruzzo Gianni Masciarelli 2016, Masciarelli
Montepulciano d’Abruzzo Illico 2016, Illuminati
Montepulciano d’Abruzzo Manus Plere 2014, Tenuta Arabona
Trebbiano d’Abruzzo Le Vigne 2017, Faraone
Potrete incontrare i responsabili delle aziende segnalate qui sopra, e assaggiare i loro vini, durante la presentazione di Slow Wine 2018, prevista sabato 13 ottobre a Montecatini Terme. Per informazioni e prenotazioni sulla grande degustazione clicca qui.