Potrete incontrare le cantine premiate e assaggiare i TOP WINES della Puglia durante la grande degustazione che si terrà a Milano sabato 7 ottobre 2023.
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Il costo dell’ingresso è di 49 euro (39 euro per i soci Slow Food e i soci Fisar) e comprende anche una copia della guida Slow Wine 2024. Dalle 14 alle 20 negli ampi spazi del Superstudio Maxi, in via Moncucco 35, troverete i banchetti di assaggio con la presenza diretta dei produttori: in definitiva ci saranno più di 800 vini da assaggiare, per la gioia di ogni palato.
LA PUGLIA
PER SLOW WINE 2024
I RICONOSCIMENTI ALLE CANTINE
LA LISTA DEI TOP WINES
INTRODUZIONE
In questa edizione raccontiamo una Puglia del vino che, nonostante il periodo difficile caratterizzato da rincari dei prezzi e dei costi di produzione, e dalle condizioni climatiche sempre più critiche dovute a siccità e temperature ai massimi storici, continua a consolidare la propria posizione, grazie al grande lavoro svolto dai produttori in questi anni. Il successo è dovuto soprattutto a un cambio di passo in viticoltura, con una programmazione oculata degli interventi in vigna durante tutto il periodo di vegetazione e maturazione dell’uva. La riprova è l’aumento di produzione della scorsa vendemmia, nonostante un’annata calda e siccitosa, e la buona tenuta che registriamo nell’annata che sta per cominciare, segnata da grandine e attacchi di peronospora che hanno messo a dura prova i viticoltori.
Per quanto riguarda i vini assaggiati durante questa edizione ci piace sottolineare la buona prova dei vini rosa, da quelli prodotti con uva di Troia e bombino nero della Daunia e della zona di Castel del Monte, a quelli del Salento a base di negroamaro: hanno freschezza, croccantezza e colori rosa intensi e brillanti come da tradizione. Una presa di coscienza della propria identità, che negli ultimi anni si era un po’ persa a favore di scelte di mercato e di moda che si spera siano solo passeggere. La Daunia e la zona della Puglia centrale confermano ancora una volta la crescita del Nero di Troia, che si colloca tra i vini più rappresentativi della regione alla pari delle zone più blasonate del Primitivo, Manduria e Gioia del Colle, che continuano la loro supremazia in fatto di vendite e richieste di mercato, seguite dal Negroamaro, che quest’anno ci è piaciuto molto soprattutto nelle etichette che hanno interpretato al meglio la tradizione, con vini eleganti e meno concentrati.
Con i suoi 400 chilometri di lunghezza e importanti differenze di territorio, la Puglia costituisce un unicum per la sua biodiversità e le tradizioni vitivinicole, ma da nord a sud trova nel sole e nella ventilazione favorita dai due mari un fattore pedoclimatico unificante e fondamentale per la produzione dei vini, soprattutto di quelli dolci che, proprio in queste condizioni, esprimono al meglio le loro potenzialità. Sono davvero tanti i passiti e i dolci naturali che questa regione produce, da uve primitivo, aleatico, moscato o moscatello selvatico, ma anche da negroamaro, uva di Troia, malvasia nera; motivo per cui speriamo che il mercato riscopra al più presto questa tipologia, dando ragione e la giusta soddisfazione a chi continua a crederci, e a riservare la massima cura alla produzione di questi vini, che molto spesso riescono a regalare autentiche emozioni.