La Campania per Slow Wine 2022

INTRODUZIONE

L’annata 2020 ha fatto registrare un anticipo di circa una settimana nell’inizio della raccolta delle uve. Inverno e primavera sono trascorse con temperature più elevate rispetto alla media e scarse precipitazioni, fino al periodo a cavallo tra maggio e giugno, quando invece le abbondanti piogge hanno creato qualche grattacapo nella gestione dei vigneti. Temperature sopra la media anche in estate, poi le piogge di fine settembre e ottobre hanno ristabilito gli equilibri fisiologici delle viti.

Se il millesimo 2019 aveva visto protagonisti i Greco di Tufo, nel 2020 sembra tornare ad allungare il passo il Fiano di Avellino. Entrambe le denominazioni irpine in bianco debuttano con la tipologia Riserva, rivendicabile per i vini con almeno 12 mesi di invecchiamento a decorrere dal 1° novembre dell’anno della vendemmia. Un segnale sicuramente positivo, che contribuisce a sancire l’indiscussa vocazione alla longevità dei grandi bianchi della regione, che però non può soddisfarci fino in fondo: ci si aspettava qualcosa in più, specialmente se si pensa che era ormai consuetudine ampiamente diffusa quella di commercializzare i Fiano di Avellino con un invecchiamento di diversi mesi, talvolta anche oltre i 12 che basterebbero oggi per la Riserva.

Per i Fiano di Avellino – ma il discorso vale anche per i Taurasi – sarebbe tempo invece di accelerare sulla zonazione, anche in ragione dell’estensione e dell’eterogeneità del territorio: un progetto a cui sta guardando con sempre maggiore convinzione una delle aziende leader del territorio, ma che dovrebbe invece diventare causa comune.

La fresca e tardiva vendemmia 2016 sembra assecondare il nuovo corso dei Taurasi, oggetto di un ripensamento stilistico da parte di un gruppo sempre più nutrito di produttori, volto a valorizzarne il corredo balsamico, lo slancio e la finezza, piuttosto che i muscoli e l’opulenza. E in effetti quelli targati 2016 sono Taurasi tendenzialmente più snelli e verticali, più poveri per struttura fenolica e colore ma assai interessanti per espressione fruttata.

Nel Sannio l’Aglianico del Taburno fatica ancora a trovare un’identità condivisa: il limite dato dall’esigua produzione, ostacolo lungo il percorso verso una più ampia riconoscibilità, potrebbe pure non essere tale, a patto che i produttori credano con convinzione nelle potenzialità della denominazione. Accogliamo con piacere le convincenti performance della Falanghina del Sannio: bene i vini del 2020, ma anche le versioni 2019 si difendono al meglio offrendo grande pienezza gustativa e adeguata spinta acido-sapida.

I Campi Flegrei puntano sulla riconoscibilità della zona di origine, ormai ben delineata nell’immaginario collettivo, grazie alle uve falanghina e piedirosso, vere e proprie cartine di tornasole del territorio. E anche Ischia si conferma in grande crescita, con bianchi marini e saporiti, solari, ben ritmati. Ottimi assaggi anche sui due versanti del Vesuvio, con i rossi che vedono un progressivo alleggerimento dell’uso del legno, a beneficio di interpretazioni più succose e leggiadre, e i bianchi tonici e vibranti per acidità e sapidità.

Passando a Salerno, la Costiera Amalfitana conferma la sua solida vocazione bianchista, cui affianca però una buona rappresentanza di deliziosi vini rosa e pure grandi rossi a base di tintore, mentre nel Cilento, pur primeggiando i Fiano, non mancano alcune interessanti interpretazioni di Aglianico.

Caserta perde un assoluto protagonista, risultando forse la provincia più in affanno, con qualche cosa buona ma anche piccole delusioni e promesse non mantenute. Ma c’è tempo per guardare avanti e la direzione intrapresa, finalmente quella di un percorso regionale unitario che vede la Campania come una terra dall’identità unica, ma ricchissima di peculiarità (il patrimonio ampelografico su tutte), è certamente quella giusta.

 

I RICONOSCIMENTI ALLE CANTINE

 

 

LA LISTA DEI TOP WINES DELLA REGIONE

 

 

Potrete incontrare le cantine premiate e assaggiare i TOP WINES della Campania nelle 2 giornate di degustazione a Milano il 9 e il 10 ottobre prossimo!

Guardate che i biglietti stanno andando a ruba e quindi vi conviene assicurarvi il posto in Paradiso con una certa velocità!!!! Slow sì, ma non esagerate.

Per maggiori info sull’evento cliccate qui sopra.