INTRODUZIONE ALLA REGIONE
Regione famosa per la quantità di vino prodotto e consumato, il Veneto sta ridefinendo una propria fisionomia. In linea generale assistiamo alla presenza di vini che prediligono la facilità di beva e la snellezza, abbandonando i vecchi schemi più muscolari, Amarone della Valpolicella compreso.
Già da qualche anno il Valpolicella si è spostato verso una maggiore leggiadria ed eleganza, prediligendo l’utilizzo dei soli vitigni autoctoni del territorio. Ora anche l’Amarone sta seguendo la stessa strada, pur rimanendo un vino importante la cui struttura rispecchia, giustamente, la tecnica dell’appassimento.
I colli Berici continuano senza tregua il proprio percorso di presa di coscienza del grande valore di queste aree, grazie anche alla spinta propulsiva di qualche giovane interprete che si sta affacciando nella denominazione.
La Lessinia, con il Durello Metodo Classico, prosegue nell’affermazione della propria identità, che finalmente sembra essere compresa anche dal mercato, mentre il comprensorio del Soave, pur saldo nell’alto livello qualitativo dei vini presentati, deve trovare un modo efficace per valorizzare le diversità delle zone di produzione.
Passando al Bardolino abbiamo potuto finalmente assaggiare i frutti delle tre sottozone inserite nel disciplinare del Consorzio, un grande lavoro che è stato portato avanti negli ultimi anni e che ci sembra dare risultati convincenti.
Breganze si muove con fermento grazie all’entusiasmo di qualche piccolo produttore uscito dal garage e che ci fa scoprire sapori e vini di grande interesse: largo spazio quindi alla nouvelle vague ai piedi dell’altopiano di Asiago.
Continuano ad arrivare notizie contraddittorie dai colli Euganei, ma noi attendiamo con speranza. Il Piave e il Lison mantengono le posizioni con fatica.
Cresce l’Asolo Prosecco, imponendosi più con i fatti che con le chiacchiere. In zona Valdobbiadene Conegliano sembra oramai assodato che stia finendo il tempo degli zuccheri: si impongono i Colfondo con decisione, visto che oramai molte delle aziende della zona etichettano questa tipologia, e crescono sia le versioni Brut sia quelle Extra Brut. La cosa interessante è che finalmente si ha la sensazione che per fare un Prosecco con minor residuo dolce non basti solo togliere gli zuccheri, ma sia necessario un progetto che parta dalla terra.
E così il Veneto riparte proprio dalla terra.
I RICONOSCIMENTI ALLE CANTINE
LA LISTA DEI TOP WINES
Potrete incontrare le cantine premiate e assaggiare i TOP WINES del Veneto durante la grande degustazione che si terrà a Milano sabato 8 ottobre 2022!
A partire dalle 14.00 – e fino alle 20.00 – negli ampi spazi di Superstudio Più, in Via Tortona 27, si apriranno i banchetti di assaggio con la presenza diretta dei produttori, a cui si aggiungerà una mega enoteca suddivisa per regioni gestita dai sommelier della Fisar: in definitiva ci saranno più di 1.500 vini da assaggiare, per la gioia di ogni palato.
Il costo del biglietto d’ingresso è di 49 euro (39 euro per i soci Slow Food), e comprende anche una copia della guida Slow Wine 2023:
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La manifestazione si terrà in contemporanea con la prima giornata della Milano Wine Week, la fantastica manifestazione con cui Slow Wine ha stretto una proficua partnership.
Per saperne di più su tutti gli eventi previsti a Milano dal 8 al 16 ottobre clicca qui.