Il Manifesto dei Vignerons d’Europe

Al termine dei lavori della tre-giorni di Vignerons d’Europe, a Firenze – nella sala dei Cinquecento di Palazzo Nuovo – è stato letto e approvato il Manifesto dei Vignerons d’Europe. Il testo è stato il frutto del lavoro di sintesi portato a termine dopo i seminari di sabato e di domenica a Montecatini Terme; alla sua stesura vi hanno contribuito una trentina di vignaioli in rappresentanza delle delegazioni di tutta Europa.

A seguire il testo, elaborato dopo un lungo e paziente lavoro di traduzione per uniformare il senso delle affermazioni nelle quattro lingue ufficiali della manifestazione (italiano, francese, tedesco e spagnolo). 

Sia la redazione di Slowine che i partecipanti a Vignerons d’Europe si aspettano commenti a questo Manifesto da parte di quei vignaioli che, per vari motivi, non hanno potuto essere presenti alla manifestazione toscana.

 

 

Manifesto di “Vignerons d’Europe 2009”

 

Il vignaiolo si prende cura in prima persona della vigna, della cantina e della vendita.

 

Il vino del vignaiolo è vivo, dona piacere, è figlio del suo territorio e del suo pensiero. Espressione autentica di una cultura.

 

Il vignaiolo considera il consumatore un co-produttore.

 

Il vignaiolo custodisce e modella il paesaggio nel rispetto della biodiversità e della cultura del proprio territorio, che racconta e arricchisce.

 

Il vignaiolo come agricoltore si assume la responsabilità di preservare e migliorare la fertilità del suolo e l’equilibrio degli ecosistemi.

 

Il vignaiolo si impegna a rinunciare all’utilizzo di molecole e organismi artificiali e di sintesi con l’obiettivo di tutelare il vivente.

 

Il vignaiolo governa il limite in tutti i suoi impegni ricercando l’ottimo, mai il massimo.

 

Il vignaiolo si assume la responsabilità della propria attività nel rispetto dell’ambiente, della salute del consumatore e dei destini della propria comunità e della terra.

 

Il vignaiolo si impegna a creare e alimentare relazioni con altri vignaioli, agricoltori, produttori di cibo, cuochi, università e istituti di ricerca, educatori e cittadini nella propria comunità e nel mondo.

 

Il vignaiolo pratica la trasparenza: dice quello che fa e fa quello che dice.

 

I Vignerons d’Europe riuniti a Firenze chiedono alle autorità nazionali ed europee di non ostacolare il loro lavoro con regolamenti adatti all’industria ma non alle loro particolarità.