Modigliana è uno di quei comuni che facevano parte della cosiddetta Romagna–Toscana, regione di confine scomparsa nel 1923 per essere inglobata definitivamente in Romagna (evitiamo di citare il patrocinatore dell’operazione…).
In questo territorio non è corretto parlare di viticoltura di collina perché la si può tranquillamente definire di montagna, e montagna dura.
Da un punto di vista geologico si tratta di un’area dove le argille rosse incontrano le marne. Questa particolare composizione permette ai vini qui prodotti – in particolare al Sangiovese – di avere note particolari che lo rendono più fine e sottile, sottolineando le note floreali e di piccoli frutti rossi e speziature più o meno marcate a seconda della vallata. Il territorio di Modigliana in genere restituisce dei Sangiovese meno carichi nel colore, con un’acidità sostenuta e una particolare predisposizione all’invecchiamento.
Le caratteristiche del terreno di cui sopra ha determinato in “disastro” idrologico che tutti abbiamo visto nei giorni passati. La terra, saturandosi di acqua e quindi aumentando di peso, è letteralmente scivolata a valle dalle marne, causando qualcosa come 103 frane nel primo evento del 2/3 maggio, e 71 nel secondo di metà maggio (dati parziali) isolando letteralmente il paese dal resto del mondo.
Ancora oggi esiste solo una strada – la cosiddetta Faentina – per i collegamenti con Modigliana: strada minacciata da un’ulteriore frana e sorvegliata costantemente dalle forze dell’ordine.
Qui di seguito – in ordine alfabetico – le aziende che operano nel territorio di Modigliana recensite in Slow Wine 2023.
BALÌA DI ZOLA
Via Casale, 11 – tel. 348 7766171 www.baliadizola.com – info@baliadizola.com
VITA – Veruska Eluci, restauratrice in un prestigioso ente fiorentino, alla fine del secolo scorso ha seguito il marito Claudio Fiore, enologo di grande sensibilità, nella gestione di una storica cantina romagnola. Nel 2004 la svolta con l’acquisto di Balìa di Zola: 15 ettari tra vigne, olivi e bosco, nell’alta collina tra Brisighella e Modigliana. In pochi anni hanno trasformato il vecchio casolare in un piccolo gioiello di grande fascino, con annessa cantina.
VIGNE – La vigna, occupata quasi esclusivamente dal sangiovese, si sviluppa praticamente in un unico corpo circondato da boschi, situato intorno ai 400 metri di altitudine. Si aggiunge un ettaro di albana preso in affitto sul versante brisighellese. Claudio e Veruska lavorano nel massimo rispetto della naturalità senza ricorrere a certificazioni di sorta.
VINI – I vini hanno grande finezza, eleganza e facilità di beva, e sono sempre sostenuti da una vena sapida che esalta la persistenza e complessità gustativa. Romagna Sangiovese Sup. Balitore 2021: ha delicati profumi di frutti rossi, che sfociano in un palato scorrevole, elegante e persistente, di buona sapidità e freschezza, sostenuto da una trama tannica soffice. Romagna Sangiovese Modigliana Redinoce Ris. 2019: al naso presenta intense note di frutti rossi che si uniscono a sentori agrumati e speziati di contorno; in bocca è complesso, di grande eleganza, finezza e persistenza. Romagna Albana Secco Isola 2021: un vino teso, sapido, con fini profumi floreali; al palato è sostenuto da una delicata tannicità.
IL PRATELLO
Via Morana, 14 – tel. 335 1358728 – 0546 942038 www.ilpratello.net – ilpratello@gmail.com
VITA – Il vino ci ha abituati a donne e uomini appassionati e sensibili, che riescono con il proprio lavoro a regalare uno spicchio di bellezza a chi entra in contatto con loro. Non dovremmo sorprenderci, quindi, di fronte a vignaioli come Emilio Placci. Ma così non è: la sua umiltà, il suo amore onesto per la terra e i suoi vini poetici fino al midollo riescono, per fortuna, a smuovere sempre le nostre emozioni. Fra i primi in Romagna a speri-mentare la viticoltura a quote più alte e a lavorare in biologico, oggi ha aperto un nuovo capitolo della propria vita, cambiando vigne e podere.
VIGNE – Ricominciare è una parola bellissima, e siamo sicuri che il nuovo inizio di Emilio, in una tenuta a pochi passi da quella vecchia, porterà con sé risultati coinvolgenti. Su terre miste di argilla, arenaria e sabbie gialle l’azienda sta coltivando l’autoctona albana, presto affiancata dal sangiovese.
VINI – In cantina Emilio pare non avere paura del tempo: i suoi vini, prodotti da vecchie vigne, fanno affinamenti lunghi, che li aiutano a radicarsi e a generare armonia. Quelle recensite qui sotto sono ancora le etichette nate nella vecchia tenuta. Sangiovese Morana 2014: sottobosco, frutti rossi, cenni ematici e di fungo per questo rosso che sa tenere il tempo e regalare un sorso polposo, profondo e appagante. Difficile da dimenticare. Sangiovese Mantignano 2012: sfaccettato nelle note di frutta, radici e cenni balsamici, ha un sorso aereo e aggraziato.
Volo a Novembre 2004: da uve cabernet Sauvignon, è varietale nei sentori di prugna e peperone, ha un sorso pieno, materico e saporito.
IL TEATRO
Via Monte Trebbio, 17 – tel. 335 1358688 ilteatrodivino@icloud.com
VITA – Giovani, schietti e appassionati: eccoli Luca Monduzzi e Stefania Montanari che, dieci anni fa, hanno fatto quello che in tanti sognano, cioè chiudere un capitolo della propria vita e aprirne uno nuovo, fatto di natura, vino e buona compagnia. A giudicare dai loro sorrisi e dai loro sguardi pieni di energia è stata una scelta felice che, passo dopo passo, sta portando Il Teatro a crescere, saldare consapevolezze e ritagliarsi uno spazio di qualità e identità nella Romagna del vino.
VIGNE – La produzione è concentrata nella vocata zona di Modigliana, sempre più al centro dell’interesse di appassionati ed esperti. In particolare, le vigne si concentrano a Ibola, la valle più austera e fredda della menzione, e crescono su suoli caratterizzati da forte presenza di arenaria ad altitudini fra i 320 e i 420 metri. I piccoli appezzamenti sono lavorati con cura e pochi interventi mirati.
VINI – In cantina si trasporta e si traduce il territorio attraverso materiali neutri e lavorazioni non invasive. Ne escono vini tesi, mai opulenti, che sanno esprimersi con naturalezza ed energia. Romagna Sangiovese Modigliana Violano 2020: ottenuto da vigne vecchie, è un rosso sfaccettato e tridimensionale, con sentori di agrume e arancia rossa e un sorso vivo e lungo. Romagna Sangiovese Modigliana la Roncia 2020: fresco, con profumi di frutti rossi, lampone e melograno, ha un sorso stratificato, con tannino croccante e beva agile. Romagna Trebbiano I Vespri 2021: frutto giallo e agrumi anticipano un sorso succoso, incisivo e saporito.
MUTILIANA
Via Ibola – tel. 329 5433483 www.mutiliana.it – giorgiomelandri65@gmail.com
VITA – Dopo decenni passati a raccontare il vino con le parole, Giorgio Melandri, giornalista e critico, ha deciso di usarlo come strumento di narrazione: una scommessa che lo sta portando a scrivere una storia inedita e coinvolgente. Il racconto allo stato liquido è quello della forte diversità territoriale di Modigliana e delle sue vallate, che emerge in nelle tre etichette di Sangiovese prodotte.
VIGNE – Giorgio ha selezionato con cura diverse piccole vigne dislocate fra le valli di Modigliana per raccontare l’unicità di questa zona. Le parcelle ad Acereta godono di suoli prevalentemente marnosi, che conferiscono ricchezza e profondità ai vini. Ibola è la vallata più estrema: la più stretta, sabbiosa e boscosa, fucina di vini verticali e alpini. In mezzo troviamo Tramazzo, con terreni più variegati e argille rosse; qui, a 600 metri, Giorgio lavora una delle vigne di sangiovese più in quota di tutta la regione.
VINI – In cantina Giorgio, affiancato dall’enologo Francesco Bordini, lavora solo con cemento e limi- ta al minimo gli interventi, ottenendo vini in grado di disegnare una geografia precisa del Sangiovese di Modigliana. Romagna Sangiovese Modigliana Acereta 2019: ci ha colpiti per l’aggraziata dinamica di bocca, la beva agile e il lungo finale fresco. Il naso, che profuma di fiori, frutti rossi e sottobosco, anticipa un sorso vivo, succoso e ritmato. Romagna Sangiovese Modigliana Tramazo 2019: speziato, con cenni di tabacco e cioccolato, ha rinfrescanti note balsamiche e un sorso in equilibrio fra tannini e succo. Romagna Sangiovese Modigliana Ibbola 2019: più essenziale e austero, ha un palato sapido e con piacevole chiusura agrumata.
RONCHI DI CASTELLUCCIO
Via Tramonto, 15 – tel. 347 2121158 www.ronchidicastelluccio.com – info.ronchidicastelluccio@rdcpdd.com
VITA – Siamo felici di assistere alla terza vita di questa importante realtà romagnola, che aveva visto la luce nel 194 grazie allo spirito e alla volontà del regista Gian Vittorio Baldi e di Remigio Bordini. A riaprirne le porte e rianimarla nel 2020 sono stati i fratelli Aldo e Paolo Rametta, imprenditori di successo nel campo delle energie alternative che han- no deciso di investire nella vocazione di questo luogo. Ad affiancarli e guidarli, come in un cerchio che si chiude, c’è Francesco Bordini, figlio di Remigio.
VIGNE – I Rametta si sono impegnati in un meti- coloso ed encomiabile restauro delle vecchie vigne e nella tutela del grande lavoro di zonazione fatto in passato, che aveva portato all’individuazione di aree di grande vocazione, che qui prendono il nome di ronchi. La zona è quella di Modigliana, dove si gode di un clima fresco e crescono su terreni mar- noso-calcarei ad altitudini fra i 250 e i 500 metri.
VINI – I risultati non si stanno facendo attendere: Ronchi di Castelluccio si sta già distinguendo per vini accurati, profondi, saporiti e capaci di invecchiare. Romagna Sangiovese Modigliana Buco del Prete 2020: ottima interpretazione della tipologia: al naso profumi di radice, sottobosco e mirtilli, seguiti da un sorso succoso e pieno, ben snellito da freschezza e contrasto sapido. Romagna Sangiovese Modigliana Ronco dei Ciliegi 2020: elegante, energico e longevo, è un rosso fruttato, con tannino fitto e ben rivestito dal succo dolce e gustoso. Sottovento 2020: un bianco (blend di trebbiano e sauvignon) che si distingue per finezza e sapidità: profuma di frutti gialli e fiori, ed è arricchito da note minerali e balsamiche.
VILLA PAPIANO
Via Ibola, 24 – tel. 338 1041271 www.villapapiano.it – info@villapapiano.it
Staremmo ore ad ascoltare Francesco Bordini e le sue descrizioni millimetriche (e poetiche) della composizione e della storia delle terre di Romagna. La sua è una passione viscerale, che si affianca a una competenza non comune e a un grande spirito di condivisione e di squadra. Ecco perché è un interlocutore imprescindibile per chi vuole conoscere il vino romagnolo.
VITA – Fondata nel 2000, Villa Papiano si immerge in un contesto incantevole, circondato da boschi e da un’energia rigenerante. Insieme a Francesco in azienda ci sono le sorelle Maria Rosa ed Enrica e il fratello Giampaolo: una squadra affiatata che unisce sguardi e sensibilità, e costruendo, anno dopo anno, un futuro fecondo.
VIGNE – Tre gli elementi che distinguono il micro- cosmo di Villa Papiano: altitudine, presenza dei boschi, e suoli marnoso-arenacei caratterizzati da una prevalenza di arenaria, peculiarità quest’ultima che qualifica la zona di Modigliana.
VINI – Vini sartoriali, dai quali emergono i tratti caratteristici delle diverse vigne e la visione luminosa che innerva la produzione. Romagna Sangiovese Modigliana Vigna Probi Ris. 2019: ci ha colpiti per l’elegante essenzialità: profuma di frutti rossi, sottobosco e spezie; il sorso è vivo e calibrato, con succo teso e fresco. Strada Corniolo 2020: un Trebbiano “nordico”, con cenni di idrocarburo e profumi fruttati e di erbe aromatiche; il palato è scattante, irradiato da sapidità e fresco. Papiano 2018: ottenuto da vecchie vigne dell’autoctono centesimino, è un rosso di grande piacevolezza nei rimandi fruttati di ciliegia e nel sorso succoso, ben contrastato e mandorlato nel finale.