Il mais è una pianta ad alto valore strategico e politico.

È diventata una delle più importanti merci di scambio dell’agroindustria, fornisce una materia grezza che si presta a moltissimi usi alimentari ma non solo: è fatta di mais la carne che mangiamo, è fatto di mais il latte, il formaggio, lo zucchero di merendine, salse e bevande, è fatto di mais l’involucro dei cibi e i piattini compostabili su cui lo mangiamo, è fatta di mais la borsa in cui li trasportiamo, è fatto con il mais il biogas che bruciamo.

Il mercato globale richiede grandi quantità di granella con caratteri standardizzati e a prezzi competitivi che gli agricoltori subiscono. Un pugno di multinazionali ha riempito il mondo di mais, tantissimo, di pochissime varietà, ibride e transgeniche. Un mais che mangia la terra, mangia il suolo, mangia il paesaggio, mangia l’acqua, mangia l’aria, mangia l’uomo.

Per questo Slow Food Italia ha dato vita a Slow Mays per valorizzare e supportare le piccole comunità del cibo italiane che continuano a produrre e trasformare mais tradizionali legati alla propria cultura alimentare.

Slow Mays è la rete dei custodi di mais locali a impollinazione libera, ovvero di quei mais la cui selezione e trasformazione delle sementi avviene in modo naturale, nei campi.

Fanno parte della rete di Slow Mays 36 varietà in Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Marche, Lazio e Abruzzo.
Sono oltre 160 i produttori al momento coinvolti.

© Franco Tanel

Mettere in rete queste esperienze, riconoscerne il ruolo ecologico e sociale, garantire il giusto valore economico a queste coltivazioni è per Slow Food sinonimo di tutela di territorio e di promozione di una cultura agricola centrata su sostenibilità e difesa della biodiversità.

Slow Mays pratica alleanze con i Mercati della Terra e con tutti i progetti legati ai “sistemi locali del cibo”, con il mondo della ricerca e dell’innovazione per tracciare una strada concreta, percorribile, inclusiva per la produzione di un cibo quotidiano buono, pulito e giusto per tutti.

Se volete aderire al Slow Mays compilate il questionario allegato (cliccare qui per scaricare) da spedire all’indirizzo indicato all’interno. 

Clicca sull’immagine e scarica il manifesto di Slow Mays 

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