Aiutiamo i nostri produttori in difficoltà, doniamo attraverso la raccolta fondi dedicata: IT 73 B 03268 46040 0529044 02311
Ancora una volta siamo chiamati ad affrontare le conseguenze del tragico connubio tra l’emergenza climatica e la scellerata gestione del territorio, dall’insufficiente manutenzione dei corsi d’acqua all’eccessivo consumo di suolo. E ancora una volta ci guardiamo intorno con sgomento di fronte all’ennesimo disastro naturale, sociale, umano, economico.
«Abbiamo cominciato a contattare produttori della rete Slow Food in Emilia-Romagna: Presìdi, Comunità, cuochi e vignaioli tutti piegati dalle alluvioni per sincerarci delle loro condizioni. Le notizie arrivate sono drammatiche: frane, esondazioni, campi alluvionati, distruzione. Tanti produttori non riescono nemmeno a raggiungere la propria azienda perché le strade non sono percorribili. Non siamo ancora riusciti a raggiungere tutti, ma vogliamo comunque esprimere il nostro dolore e soprattutto la nostra vicinanza, rimboccarci tutti le maniche, chi è più vicino e può farlo di persona, e chi è più lontano, con un contributo, preziosissimo» racconta Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
Slow Food Italia Aps ha da poco attivato una raccolta fondi attraverso un conto dedicato all’emergenza in Emilia-Romagna: IT 73 B 03268 46040 0529044 02311 presso Banca Sella.
Ogni ogni euro raccolto dalle donazioni a questa raccolta fondi, e il suo utilizzo, sarà rendicontato pubblicamente.
Tante le drammatiche testimonianze raccolte, che racconteremo nei prossimi giorni, a partire da queste prime due che riguardano il Presidio Slow Food del sale marino artigianale di Cervia e della moretta di Vignola.
Acqua dolce e fango sul sale marino di Cervia
A sud del Parco del Delta del Po, le saline del Presidio Slow Food del sale marino artigianale di Cervia sono allagate di acqua dolce, sommerse dall’esondazione dei vicini fiumi. Un fenomeno mai accaduto prima. «Tra queste in particolare ce n’è una ancora oggi coltivata a mano, la salina del Camillone, completamente invasa dal fango. Non si sa quando sarà possibile ripristinare il bacino salinifero e stabilire se, oltre a questa annata, sarà compromessa anche la prossima» ci racconta Oscar Turroni, referente dei produttori del Presidio.
Ma non contiamo solo i danni alla produzione del sale. L’alluvione ha invaso un ambiente naturale di circa 800 ettari che da sempre è area di popolamento e di nidificazione per molte specie animali. Una zona dall’alto valore naturalistico e paesaggistico, riconosciuta come area umida di importanza internazionale.
Possiamo ancora davvero parlare di cambiamento climatico come un fenomeno esterno, come qualcosa che ha poco a che fare con l’intervento dell’uomo? Non possiamo più permetterci di continuare a far finta che la crisi climatica abbia come riferimento temporale anni futuri, il 2030 o il 2050. E non possiamo continuare a piangerne gli effetti senza assumerci la responsabilità di incidere in modo radicale e sostanziale sulle cause.
A terra la moretta di Vignola
Scende ancora incessante la pioggia tra le colline modenesi mentre parliamo con Gino Quartieri, fiduciario della Condotta Slow Food Vignola e Valle del Panaro. «Gli allagamenti sono in gran parte nella zona bassa della provincia di Modena, ma la produzione del Presidio Slow Food della moretta di Vignola è molto intaccata» riferisce Gino, spiegandoci che dopo giorni di precipitazioni continue gli alberi sono sofferenti e i frutti hanno inglobato una grande quantità di acqua, quindi c’è il rischio che sotto il sole si spacchino. Il raccolto, già di per sé ristretto e circoscritto all’arco temporale di un mese, verrebbe quindi ulteriormente compromesso rispetto al normale.
«Un messaggio alla rete di Slow Food? Non rinunciate a venire a Vignola: anche se le ciliegie saranno di meno, il miglior modo per aiutarci in questo momento è non dimenticarvi di noi e scegliere di acquistare la moretta dai produttori del Presidio. Ogni anno il nostro piccolo frutto richiama tanti appassionati e turisti: ecco, quando l’emergenza passerà, noi saremo qui ad aspettarvi: venite lo stesso».
Così come Gino e gli amici della moretta di Vignola, sappiamo che tutte le nostre Condotte e Comunità Slow Food non si fermeranno, animati dalla speranza e dalla convinzione che insieme costruiremo un futuro migliore.