Il GAL Carso – LAS Kras (www.galcarso.eu) abbraccia 12 comuni ed è un’agenzia di sviluppo economico e sociale del territorio tra il Carso e l’Istria.
Nata nel 2008 ha due compiti principali: quello di aiutare i privati e aziende facendoli interagire tra loro e con le istituzioni, nonché sostenendo i privati in percorsi di progettazione ed evoluzione del proprio futuro.
All’inizio del lockdown non ha quindi potuto tirarsi indietro e chiudere le sue porte a tutti i produttori che stavano attraversando momenti di vera e propria crisi. David Pizziga, presidente del GAL Carso, ci racconta come, partendo dallo sconforto di una famiglia di agricoltori, è nato un progetto di e-commerce che mette in rete consumatori e produttori, aiutando entrambi a far fronte a un momento unico nella storia dell’umanità.
Città di mare e di confini, Trieste è una delle città più affascinanti d’Italia, crocevia di mondi e diversità. Una centro dalle numerose anime, non solo geografiche ma anche culturali e storiche, una città aperta e intellettuale con Saba, Tamaro, Joyce, Magris, Kosovel, Slataper, Svevo, Pahor, Bartol, Sosič, Covacich, Rebula, Rumiz che della città hanno saputo parlare e scrivere.
L’area che si affaccia sul mare è mitteleuropea e multietnica. Tante sono le produzioni di piccola scala che la caratterizzano, come quella degli extravergine, dei formaggi, dei mieli, dei salumi e soprattutto dei vini, quest’ultimi artigianali, rispettosi della natura, sostenibili, e ormai conosciuti in tutto il mondo.
La presa d’atto
«Tutto questo, il 10 marzo 2020, è passato in secondo piano. – racconta il presidente del Gal Carso David Pizziga. – Da un momento all’altro ci siamo ritrovati chiusi in casa, a non andare a scuola o al lavoro, a non vedere i nostri amici e colleghi, costretti a fare sport da casa, a studiare attraverso un computer. Ci siamo ritrovati a non poter godere della nostra città e del verde che la circonda, che va dal Carso all’Istria, passando per il Breg! A preoccuparci soprattutto per le cose delle quali proprio non possiamo fare a meno: dell’alimentazione quotidiana. Abbiamo iniziato a riflettere, a ripensare, delle sue molteplici dimensioni – dalla produzione alla trasformazione, dall’approvvigionamento al consumo. E come Gal Carso non potevamo restare inermi e così ci siamo chiesti cosa potessimo fare, come potevamo riorganizzarci e aiutare gli agricoltori locali, per reagire alla crisi».
In questo clima di spaesamento, di perdita di sicurezza e paura per i giorni futuri, David Pizziga, Enrico Maria Milič, Aleš Pernarčič, Gregor Vizintin e Robi Jakomin, con l’aiuto esterno di Ures-Sdgz, Bunker Wine, TriestePrima.it – CityNews e Delex Digital Agency, si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di aiutare gli agricoltori locali.
L’azione
«La scintilla che ha dato il via al nostro progetto – racconta David – è stato lo sconforto di una famiglia di agricoltori nonché allevatori locali che, preoccupati, si chiedevano come potranno pagare le bollette, il foraggio per gli animali e i dipendenti, se tutto il mondo attorno a loro si era dovuto fermare. E dovendo tutti restare chiusi in casa, nessuno poteva passare da loro a comprare i loro prodotti. Abbiamo così deciso di aiutare gli agricoltori locali promuovendo gratuitamente tramite i nostri canali i servizi di consegna a domicilio di cibo prodotto in area Gal».
Il 13 marzo 2020, a soli 3 giorni dall’inizio del primo lockdown, il Gal ha dunque proposto questo servizio a tutti i produttori in difficoltà. Solo una parte degli agricoltori locali, infatti, possedeva una rete commerciale strutturata e ramificata fondamentale per supportare le vendite anche in un momento di crisi. Per la maggior parte dei nostri agricoltori la vendita diretta in azienda rappresentava il principale sostentamento e l’aiuto del Gal è stato quindi fondamentale.
Un sorriso in un momento buio!
«La risposta da parte degli agricoltori è stata straordinaria – continua David – e il 17 marzo, solo una settimana dopo la prima chiusura totale, abbiamo iniziato a promuovere la consegna a domicilio di cibo e vino locale! Anche la risposta dei cittadini è stata eccezionale, al di sopra delle più rosee aspettative, tant’è vero che la famiglia di agricoltori e allevatori locali, di cui parlavo prima, ci pregò di fermare la promozione perché non riusciva a evadere le decine e decine di ordini che ricevevano ogni giorno!
Un sorriso in un momento buio! Abbiamo lavorato senza soluzione di continuità nelle prime settimane del lockdown, avendo come scopo principale il supporto a tutte quelle aziende agricole che hanno deciso di collaborare con noi, per creare un paniere di prodotti genuini e per permettere così alle persone chiuse in casa di farsi la spesa settimanale, nonché di godere delle varie specialità territoriali, tutto a km zero e tutto consegnando a domicilio!»
Dalle prime fasi del progetto è dunque nato il sito di e-commerce, di promozione territoriale e di vendita di esperienze attive, che oggi si chiama Trieste.Green (www.trieste.green/shop).
«Siamo felici di questa esperienza con la quale abbiamo aiutato più di 20 agricoltori e produttori locali – conclude David – pur augurandoci che una pandemia non ci colpisca mai più. II buon marinaio però si conosce nelle tempeste e, in un momento terribile, complicato, noi, come agenzia che si occupa dello sviluppo della ruralità, ritenevamo l’unica cosa giusta da fare. E non abbiamo esitato neanche per un momento, sebbene non avessimo ben chiara la strada che dovevamo percorrere, ma sicuramente avevamo ben chiari gli obiettivi che volevamo raggiungere! E con un pizzico di orgoglio possiamo dire di avercela fatta!»
Un esempio sicuramente da seguire, per molte istituzioni.
«Non è difficile, – spiega David – ma a nostro modo di vedere devono sussistere almeno tre condizioni fondamentali perché l’iniziativa abbia successo. Innanzitutto, avere un gruppo di persone preparate e pronte ad accettare la sfida. Poi capire quand’è il momento più propizio per dar via al progetto: la nostra iniziativa si è rivelata strategica ed efficace per le aziende, perché così sono riuscite a far fronte alle varie restrizioni in un momento molto difficile e poi mettere in piedi azioni e attività che possano risolvere concretamente i problemi dei produttori».
Un’analisi dell’iniziativa è disponibile al seguente link: www.galcarso.eu/
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