Slow Food rivendica la necessità di portare l’Europa verso sistemi alimentari sostenibili e auspica un cambiamento al livello dei processi decisionali: occorre smettere di privilegiare in modo esclusivo la sola dimensione agricola per iniziare a lavorare a livello globale in termini di sistemi del cibo, tenendo conto dell’intero spettro di attori e attività che intervengono nella produzione, nella lavorazione, nella distribuzione, nel consumo e nello smaltimento dei prodotti alimentari.

Ecco perché Slow Food auspica l’avvio di una Pac, una Politica Alimentare Comune dell’Unione Europea che non si occupi esclusivamente di produzione alimentare, agricoltura e commercio, ma che, al tempo stesso, tenga in considerazione qualità ambientale, salute, gestione delle risorse e dei terreni, aspetti ecologici, valori sociali e culturali, contribuendo a ristrutturare l’intera filiera agricola e alimentare.

Slow Food auspica la creazione di un sistema europeo del cibo sostenibile sul piano ambientale, economico e socioculturale, capace di tutelare la biodiversità e le risorse naturali, ma anche di generare al tempo stesso introiti sul lungo periodo per i coltivatori, ai quali verrebbe garantito un diritto al benessere e l’accesso ai diritti fondamentali. Non è più accettabile affrontare in separata sede questi diversi aspetti del concetto di sostenibilità, che sono intimamente connessi tra loro ed esigono di essere analizzati e regolamentati sulla base di un approccio integrato di tipo olistico.

Dal 2019 Slow Food Europe fa parte dell’EU Food Policy Coalition, una coalizione che sostiene la necessità di introdurre politiche coerenti e integrate per agevolare una transizione verso sistemi alimentari sostenibili a livello di Unione Europea. Il Green Deal europeo e la strategia Farm to Fork annunciati dalla Commissione Europea nel dicembre del 2019 segnano i primi passi dell’UE verso una politica alimentare comune, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Slow Food e la coalizione continueranno a mettere in campo ogni mezzo per sostenere queste nuove strategie, che preludono a una transizione verso sistemi del cibo finalmente sostenibili.