Slow Fiber nasce dall’incontro di Slow Food Italia e 16 realtà italiane della filiera tessile e dell’arredamento che, attraverso i loro processi produttivi, vogliono rappresentare un cambiamento positivo grazie alla creazione di prodotti belli, sani, puliti, giusti e durevoli.

 

La forza del progetto di Slow Fiber risiede nelle realtà imprenditoriali che ne fanno parte e nelle persone coinvolte che operano per rendere i valori promossi dalla rete possibili e tangibili. 

Con Slow Fiber diamo il benvenuto a una nuova rete tematica e a un nuovo Sostenitore ufficiale di Slow Food Italia, ma anche a una nuova modalità collaborativa di supporto all’associazione. Come Slow Food, ormai più di trent’anni fa, scelse di schierarsi dall’altra parte del fast food, Slow Fiber vuole essere la risposta alla dilagante moda della fast fashion

Il settore tessile è oggi il quarto più inquinante d’Europa, oltre a essere tra i tre peggiori nell’abuso di acqua e tra i primi cinque per le emissioni di gas serra. Alcuni studi hanno inoltre rilevato che per ogni persona vengono buttati ogni anno 11 kg di rifiuti di origine tessile. 

Esiste una necessità sempre più urgente e fondamentale di trasformare i processi produttivi e le modalità di consumo delle risorse del Pianeta, nel rispetto della dignità degli esseri viventi e della natura, diffondendo in tutti i suoi abitanti una nuova etica e cultura del vestire e dell’arredare.

Slow Fiber si pone come obiettivo il cambiamento produttivo e culturale nel settore tessile, rendendo tutta la filiera più sostenibile e promuovendo un consumo più consapevole e responsabile.

La rete vuole divulgare la conoscenza dell’impatto che i prodotti tessili hanno sull’ambiente, sui lavoratori della filiera e sulla salute dei consumatori. Slow Fiber sostiene, insieme a Slow Food, campagne di sensibilizzazione attraverso la testimonianza e la partecipazione diretta delle aziende che quotidianamente operano nel rispetto della sostenibilità ambientale e sociale.

Fast Food e Fast Fashion

Esiste un parallelismo tra cibo e tessile, nell’approccio ai due temi e nell’uso: tutto ciò che indossiamo o con cui arrediamo viene dalle risorse della terra. A partire dalle fibre quindi possiamo considerare anche il tessile strettamente collegato all’agricoltura e, come il settore alimentare, il mondo dell’abbigliamento e dell’arredamento dovrebbe operare per la tutela della biodiversità. 

 

 

Negli ultimi decenni siamo stati testimoni di un’accelerazione esponenziale del consumo e della produzione sia nel mondo alimentare che in quello tessile, a discapito della qualità e della salubrità degli ecosistemi. 

L’idea comune di Slow Food e Slow Fiber è quella di recuperare la consapevolezza e la conoscenza di come vengono realizzati i prodotti, operando affinché avvenga un cambio  di rotta verso la sostenibilità dell’ambiente e delle persone.