L’educazione alimentare e del gusto è uno dei pilastri di Slow Food. La nostra rete è da sempre impegnata in attività e iniziative nelle mense scolastiche, negli orti didattici, e in campagne di sensibilizzazione nelle scuole offrendo conoscenza e contenuti per aumentare la consapevolezza, utile quando dobbiamo scegliere cosa acquistare.
Affrontiamo tematiche ambientali e sociali correlate al cibo con una attenzione sempre maggiore al legame con la nostra salute.
A quest’ultima abbiamo dedicato una sezione del nostro sito, Cibo e salute e momenti di approfondimento, ricerche, video e conferenze on line. Un patrimonio di contenuti frutto del lavoro di ricerca e dei contributi della rete da tutto il mondo, portati avanti anche grazie al sostegno di Reale Mutua, Sostenitore Ufficiale di Slow Food Italia.
Ora vi proponiamo una serie di video con cui vogliamo approfondire e sfatare alcuni falsi miti che spesso guidano le nostre scelte alimentari.
Falsi miti da sfatare: il salmone fa sempre bene
Iniziamo con il salmone. Il suo consumo è aumentato a dismisura, tanto da causare una pericolosa perdita delle popolazioni di salmone selvaggio. Facile da cucinare, ci è stato detto che il salmone fa bene alla nostra salute perché ricco di omega-3.
Ma è proprio così? Era vero fino a 20 anni fa, ma i salmoni di oggi hanno un quantitativo di omega-3 più che dimezzato, a causa dei mangimi e degli oli vegetali impiegati nell’allevamento.
Il 70% del salmone che troviamo oggi sul mercato è di allevamento. I salmoni allevati sono tenuti in gabbie chiuse in mare, costretti a vivere ammassati, senza lo spazio per muoversi mentre nuotano nei loro stessi escrementi.
Per questo si ammalano di continuo e devono essere trattati con antibiotici, a volte anche con insetticidi potenzialmente cancerogeni per l’uomo. Queste sostanze finiscono nel pesce che mangiamo, ma si disperdono anche nell’ambiente, minacciando la sopravvivenza del salmone selvatico e la salute degli ecosistemi marini.
I salmoni allevati sono nutriti con molto altro pesce, cereali e soia e hanno carni di un colore grigio rosa pallido. Per questo vengono trattati con coloranti e additivi in modo da accontentare il nostro occhio alla ricerca di un bel rosa brillante.
Come ci ha raccontato Christina O’Sullivan, esperta che gestisce la campagna Fishy Business, l’allevamento del salmone impatta moltissimo sulla salute dei pesci allevati provocando «”eventi di mortalità” individuali catastrofici: in Scozia nel 2018/19 ci sono stati 42 eventi di questo tipo in cui è morto più del 10% dei pesci di uno specifico allevamento. Nel 2018/19, il 50% dei salmoni di un allevamento è morto: stiamo parlando di oltre 1,5 milioni di pesci».
Quali sarebbero allora i benefici per la nostra salute nel mangiare salmone selvaggio rispetto al salmone d’allevamento, e quali sono i rischi associati a quest’ultimo?
«La cosa migliore da fare per la salute dell’oceano e per la nostra è preferire la varietà, in questo modo si riduce la pressione su specie specifiche e noi conquistiamo varietà di nutrienti» suggerisce O’Sullivan.
In conclusione, per la vostra salute e difendere il mare e i suoi abitanti, preferisci altro pesce al salmone, il pesce azzurro per esempio è ricchissimo di omega-3.
Per saperne di più visita la sezione Cibo e salute di Slow Food.
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