Quanta carne mangiano gli italiani?

Secondo l’Osservatorio permanente sul Consumo Carni, il consumo medio annuo in Italia di carne (pollo, suino, bovino, ovino) è pari a 79 chilogrammi pro-capite (nel 1960 era 21), con il 45% degli acquirenti che privilegia la carne proveniente da allevamenti italiani, il 29% che sceglie quelle locali e il 20% quelle con marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine. Stando ai dati Ismea relativi alla bilancia agroalimentare del primo semestre 2019, in Italia continuano ad aumentare i consumi di carne fresca, soprattutto bovina e avicola, mentre sono stabili quelli di carne suina e in calo quelle cosiddette minori, ossia ovine e cunicole. La strada verso un consumo di carne attento e ragionato è ancora lunga.

Come dimostrato anche da studi della Fao, l’eccessivo consumo di carne proveniente da allevamenti intensivi improntati a un modello industriale è un grave problema. Gli animali sono considerati semplici macchine da carne senza considerazione alcuna per le condizioni in cui vivono, e il risultato ultimo è la produzione di carne di scarsa qualità che non giova né alla salute dei cittadini, né all’ambiente.

Dagli studi della Fao emerge, infatti, che con il 14,5% delle emissioni totali di gas serra, il settore zootecnico è infatti un’importante fonte di gas climalteranti, mentre un terzo delle terre coltivate nel mondo è utilizzato per produrre un miliardo di tonnellate di mangimi, soprattutto sotto forma di monocolture di soia e mais. Per non parlare delle risorse idriche: il 23% dell’acqua dolce disponibile sul pianeta è utilizzato per l’allevamento del bestiame.

Slow Food non sostiene che si debba eliminare completamente la carne dalla dieta ma è fondamentale che orientiamo le nostre scelte verso allevamenti sostenibili, riducendo la quantità di carne che consumiamo e preferendola di migliore qualità, senza farci ingannare dal prezzo, in apparenza basso ma che nasconde elevatissimi costi sociali e ambientali.

A questo è dedicata la nuova campagna Meat the Change, realizzata da Slow Food con il contributo del Ministero italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che ci permette di capire che consumatori siamo, ci invita a cambiare il ruolo della carne nella nostra dieta e al contempo ci sollecita ad andare incontro al cambiamento di cui, attraverso scelte di acquisto più attente, dobbiamo tutti essere protagonisti.

Giorgia Canali
g.canali@slowfood.it