Ci sono tanti modi per rappresentare il modello organizzativo di un organismo, noi abbiamo scelto quello a rete perché la rete per Slow Food è la migliore rappresentazione di ciò che siamo: una fitta rete di relazioni che interseca nodi centrali che fungono da facilitatori e veicoli per la diffusione dei valori e della progettualità di Slow Food nel mondo.
Il modello a rete ci ha infatti permesso negli anni di avere un sistema di valori condiviso, oggi ci permette di avere una gerarchia più autonoma e distribuita a tutti i livelli, un sistema relazionale che collega tutti i nodi della rete. Questa nuova modalità di operare ci consente di condividere nel più breve tempo possibile la visione sugli obiettivi che vogliamo raggiungere e di avvicinare ogni parte del sistema. Ci permetterà di ridefinire le regole di gestione; di realizzare una rete relazionale distribuita in tutto il mondo con adeguati collegamenti tra le singole unità.
La rete necessita però di essere gestita e coordinata e l’Hub rappresenta il centro dell’organizzazione operativa, lo strumento di cui si è dotata la sede internazionale di Slow Food e quella italiana di Slow Food Italia per coordinare e gestire le attività sia a livello locale, sia a livello internazionale.
A partire dal 2018, è stata avviata una riorganizzazione che si propone di allineare la struttura della sede internazionale di Bra e di alcune realtà collegate in giro per il mondo (gli uffici di Bruxelles, di Slow Food Internazionale, in primo luogo; in futuro gli uffici di Slow Food Youth Network a Utrecht e gli uffici di alcune direzioni nazionali, quali Stati Uniti e Germania) al programma politico e operativo del Congresso internazionale 2017 (Linee guida organizzative): avviare una profonda mutazione delle dinamiche di presenza di Slow Food sui territori e di partecipazione a Slow Food per individui e comunità in ogni parte del mondo. A questo scopo, l’obiettivo primario è eliminare (nel rapporto verso l’esterno) qualsiasi barriera tra le diverse entità legali e i diversi gruppi di lavoro. Pur nel pieno rispetto delle normative, occorre infatti che qualsiasi soggetto o realtà organizzata che si avvicina al mondo di Slow Food – attraverso la sede di Bra o una delle altre realtà sopra citate, lo staff operante in queste sedi, le attività o gli strumenti o i progetti coordinati e curati dalle sedi e dallo staff in oggetto – percepisca esclusivamente di essere entrato in contatto con Slow Food, senza distinzioni e divisioni di sorta.
La riorganizzazione ha attualmente coinvolto, nella fase di avviamento, 5 diverse realtà:
- Slow Food Associazione Internazionale
- Slow Food Italia APS
- Fondazione Slow Food per la biodiversità Onlus
- Slow Food Promozione Srl Società Benefit e B Corp (partecipata al 100% da Slow Food Italia)
- Fondazione Terra Madre
Al momento non è rientrata nella riorganizzazione la società Slow Food Editore Srl, partecipata di Slow Food Italia, poiché la specificità della sua attività necessita una organizzazione del lavoro tipica della produzione e non per progetti o processi.
Tutto lo staff di Slow Food è stato coinvolto nella fase di definizione delle competenze dei diversi hub e nella individuazione delle diverse modalità di organizzazione dei 5 hub.