Ogm, la Francia non sta a guardare: bando nazionale al Mon810

Anche se i primati francesi ci irritano sempre un po’ (ammettiamolo, dai) non possiamo questa volta non essere contenti della decisione presa dal Ministro dell’agricoltura, agroalimentare e foreste Stéphane Le Foll che sabato ha vietato nel suo Paese il commercio, l’uso e la coltivazione del Mon810, il mais Gm Monsanto che tra l’altro è l’unica varietà transgenica attualmente autorizzata dall’Unione Europea. 

Insomma, il Governo francese si sta dando da fare per proteggere ambiente, paesaggio e biodiversità e di conseguenza la qualità della sua preziosa produzione agroalimentare. Secondo i francesi (e direi non solo secondo loro), coltivare il Mon810 mette ad alto rischio il patrimonio ambientale e ora dunque il Governo prova a inserire un ulteriore divieto dopo le due sentenze della corte di cassazione francese che avevano già suggerito provvedimenti simili.

E il Governo non ha lasciato niente al caso: infatti la decisione arriva in tempo per evitare la semina del mais (che in Francia comincia nella seconda metà di marzo) e prima che venga discusso un progetto di legge (appuntamento in Parlamento il 10 di aprile) che mira proprio a istituire il bando definitivo degli Ogm dai confini francesi. 

I nostri vicini si stanno adoperando per far cambiare direzione anche all’Unione spingendo affinché il bando diventi comunitario. E in realtà nemmeno i tedeschi stanno a guardare: il 14 marzo, il Consiglio Federale ha posto all’ordine del giorno tre richieste di divieto (ovviamente anche in questo caso nazionale) che sono arrivate da tre stati federali. Baden-Württemberg, Baviera, Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Renania-Palatinato e Renania Settentrionale-Vestfalia hanno richiesto al Bundesrat l’applicazione di una clausola di salvaguardia contro le autorizzazioni europee in materia. In particolare, al Consiglio federale e alle commissioni competenti la Baviera richiede «la libertà di scelta degli Stati membri in merito alla coltivazione di piante geneticamente modificate», il Meclemburgo-Pomerania anteriore chiede che sia protetta «la produzione libera da Ogm attraverso il diritto di scelta degli Stati membri», e Renania-Palatinato, Baden-Wuerttemberg e Renania settentrionale-Vestfalia vogliono che venga salvaguardata «l’agricoltura libera da Ogm» e che vengano inoltre rafforzate «Le possibilità commerciali degli stati federati». 

Il timore – che coinvolge tutta Europa – è che venga approvato a Bruxelles il 1507 Pioneer dopo la “non decisione” del Consiglio del febbraio scorso, quando anche il Governo tedesco aveva optato per l’astensione suscitando dure critiche interne. Ora sappiamo la palla torna alla Commissione

Confidiamo nel semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, che comincia il 1 luglio prossimo, in cui potremo lavorare per cercare di modificare la normativa vigente e dare così agli stati membri la possibilità di scegliere se coltivare o meno Ogm sul loro territorio…

A cura di Michela Marchi
m.marchi@slowfood.it

Fonti
Agrapress 

reuters.com