Comunicati stampa

Solidale italiano. I Presìdi Slow Food e le reti del commercio equo e solidale uniscono le forze per difendere contadini e artigiani

Slow Food aderisce al progetto di Altromercato nato per valorizzare i prodotti realizzati da cooperative, consorzi e organizzazioni nazionali e partecipa a Milano Fair City dal 28 al 31 maggio

Il cibo non è veramente buono se non è giusto: Slow Food, da oltre 30 anni impegnata nella lotta in difesa della biodiversità e della cultura del cibo, aderisce a Solidale Italiano, un progetto di Altromercato nato per tutelare e valorizzare le produzioni agricole e artigianali italiane, prima linea di difesa contro mafie, sfruttamento e speculazione.

«La nostra attività a favore di contadini, allevatori pastori e produttori di cibo di tutto il mondo si è intensificata da quando oltre 10 anni fa abbiamo promosso il progetto  Terra Madre,  e ora le molteplici interazioni con il Commercio Equo avvalorano quanto ci prefiggiamo di fare nella costruzione di Comunità del cibo capaci di dare risposta al bisogno, o meglio al diritto di autodeterminazione e sovranità alimentare. Le comunità locali, a tutte le latitudini, possono e devono esercitare questo fondamentale diritto al riparo dallo strapotere dei meccanismi produttivi e distributivi in mano alle multinazionali dell’agroalimentare per cui il cibo è svilito in commodity con il corredo di fame, malnutrizione, disgregazione di reti solidali, aggressione all’ambiente,  land and water  grabbing…» afferma Lorenzo Berlendis, vicepresidente di Slow Food Italia.

Nonostante circa il 50% della popolazione mondiale sia rappresentato da agricoltori, infatti, spesso le condizioni di vita di chi dedica la propria esistenza alla terra sono inaccettabili. Soffocati da un mercato che privilegia le grandi multinazionali del cibo, ignorati da una politica spesso miope o assente, i contadini combattono da soli una battaglia sempre più difficile per il riconoscimento del loro lavoro. Di conseguenza sono sempre di più le famiglie e le comunità che abbandonano i campi, i pascoli, le coste: un patrimonio artigianale, gastronomico e biologico gettato al vento, ma anche la graduale sparizione di quelle che sono le più efficaci sentinelle dello stato di salute del territorio, sempre più minacciato da cementificazioni, dissesti idrogeologici, inquinamento.

Contadini, artigiani del cibo, pescatori, nomadi, indigeni… Slow Food ha chiaro da molto tempo il ritratto di chi sta portando avanti il compito di nutrire il pianeta con responsabilità, dignità e passione. Li chiamiamo produttori di piccola scala, agricoltori familiari, esponenti delle comunità del cibo: molti di loro fanno parte della rete di Terra Madre, che custodisce e coltiva il pianeta, ricavando da esso il nostro cibo quotidiano. Vogliamo che loro siano i protagonisti del nostro futuro e per questo dal 3 al 6 ottobre, nel finire dell’Expo2015, organizziamo a Milano un’edizione speciale di Terra Madre dedicata a chi ha meno di 40 anni (www.slowfood.it). Dedicata a chi veramente produce cibo per nutrire il pianeta. Saranno tre giorni di incontri, dibattiti e di festa alla quale invitiamo giovani da tutto il mondo perché facciano sentire la loro voce, perché sono loro a creare il sistema alimentare del futuro.

Slow Food Ufficio Stampa, Valter Musso v.musso@slowfood.it tel. 3357422962