Vi diciamo, da anni, ogni settimana, che è sempre preferibile comprare locale e di stagione. Il modo migliore per mangiare sostenibile, evitare sprechi, e spesso risparmiare anche qualcosina.
Oggi, alla luce di ciò che sta succedendo, tra condizioni climatiche e inflazione che incalza sui costi di energia, materie prime e trasporti, avrete anche qualche motivo in più per seguire quello che per noi è a tutti gli effetti un mantra.
Qualche esempio: le patate
Vi facciamo gli esempi di due tipi di prodotto. In questo periodo dell’anno si raccolgono molti di quei vegetali che poi verranno immagazzinati e si renderanno disponibili per tutto l’inverno e fino all’anno prossimo. Su tutti, esemplari in questo senso, sono le patate e le mele. Il 90% delle patate che si raccolgono in queste settimane sarà ciò che avremo disponibile quest’inverno. Si dissotterrano da noi come in tutta Europa.
Vi diciamo subito che hanno e avranno prezzi alti, anche sopra l’euro al chilo. Ciò che si pagano oggi si pagheranno per molti altri mesi, se non di più. La siccità le ha rese più piccole del normale e laddove se ne raccoglievano cento quintali oggi se ne ricavano quaranta. Magari il numero di patate è lo stesso – non è che le piante non abbiano fruttato – ma sono tutte molto piccole e pesano poco. Ergo, se chi faceva cento vendeva a cento, oggi chi fa quaranta deve vendere almeno a duecento per rientrare dei costi. In più c’è il fattore immagazzinamento. In Italia le si ripongono in celle frigo a temperatura e umidità controllata, e, se si tiene conto del costo dell’energia e dei trasporti in continuo rialzo, questi aumenti ricadranno inevitabilmente sul prezzo finale.

Le mele
Lo stesso dicasi per le mele. Si raccolgono da ora e per ancora un bel un po’. Vi abbiamo spiegato più volte come finiscano in magazzini enormi ad atmosfera controllata per poi essere “rilasciate” sul mercato piano piano, spesso quando conviene di più al venditore. Ci sono speculazioni, perché se serve alzare il prezzo è facile e sufficiente immettere meno prodotto. Ma che possiede questi magazzini si è già fatto due conti: non converrà tenere le mele a lungo e in quantità, per cui si cerca di venderle subito. Si trovano già mele gala a un euro al chilo, perché c’è molta offerta. Se ora ce ne possiamo avvantaggiare come consumatori, c’è da sapere che di conseguenza ne finiranno poche nei magazzini, e quest’autunno-inverno è facile prevedere che le mele costeranno forse come non mai.
Locale e di stagione è sempre meglio. Fidatevi.
di Carlo Bogliotti, da La Stampa di sabato 27 agosto