Indaco2 ha misurato gli impatti ambientali generati dalle produzioni di alcuni Presìdi e prodotti dell’Arca del Gusto.
La metodologia usata da Indaco2 è l’Analisi del Ciclo di Vita (LCA), in particolare la Carbon Footprint, ovvero la stima delle emissioni di gas a effetto serra (anidride carbonica, metano e protossido di azoto) emesse in atmosfera durante il ciclo di vita di un prodotto: dalla produzione dei mangimi o dalla coltivazione dei foraggi e cereali usati nell’alimentazione degli animali, alle pratiche di svezzamento e allevamento, fino alla lavorazione in laboratorio e al confezionamento del prodotto.
Il calcolo della Carbon Footprint ha rivelato che i prodotti dei Presìdi, oltre al valore aggiunto per i territori d’origine, esprimono un livello di compatibilità con le risorse ambientali decisamente migliore rispetto alle produzioni intensive convenzionali. In pratica, il consumo dei prodotti da allevamenti e coltivazioni dei Presìdi è auspicabile non solo per la qualità e il gusto ma anche perché evita una quantità di impatti ambientali che influiscono pesantemente sul futuro del pianeta.
Alcuni dei casi esaminati sono:
- Vastedda della Valle del Belice (Italia) – Presidio Slow Food
- Razza maremmana (Italia) – Presidio Slow Food
- Macagn (Italia) – Presidio Slow Food
- Uova di galline allevate all’aperto (Italia)
- Latte da fieno (Austria)
- Caciocavallo podolico della Basilicata (Italia) – Presidio Slow Food
- Razza piemontese (Italia) – Presidio Slow Food
- Pollo nero d’Alsazia (Francia) – Presidio Slow Food
- Razza suina romagnola (Italia) – Presidio Slow Food
- Antiche varietà di mele della Danimarca Presidio Slow Food
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