Insetti impollinatori e biodiversità: un binomio fondamentale per noi e il pianeta

«Se tutta l’umanità scomparisse, il mondo tornerebbe al profondo stato di equilibrio che esisteva diecimila anni fa. Se gli insetti scomparissero, l’ambiente crollerebbe nel caos.»

Edward O. Wilson, biologo

Ebbene sì, le api non servono solo a produrre miele. Gli insetti impollinatori, in generale, rivestono un ruolo cruciale per noi e il pianeta: con il loro instancabile lavoro tutelano la biodiversità e insieme a essa la nostra salute.

Ma cosa vuol dire biodiversità e perché è tanto importante per noi?

La biodiversità – da quella più elementare (diversità genica) a quella più complessa (diversità degli ecosistemi) – è la più grande ricchezza del nostro pianeta ed è la nostra vita e salvezza. Perderla significherebbe perdere un’immensa varietà di ecosistemi, di colture, di specie animali e, soprattutto, significherebbe perdere la capacità di adattarsi ai cambiamenti.

La biodiversità permette ai sistemi agricoli di superare shock ambientali, cambiamenti climatici, pandemie. Consente di produrre cibo con un minore impatto sulle risorse non rinnovabili (acqua e suolo in primis) e con meno input esterni, costosi e dannosi per l’ambiente (fertilizzanti e pesticidi nelle filiere vegetali; antibiotici nelle filiere animali).

Inoltre, fornisce servizi ecosistemici essenziali alla vita, come l’impollinazione. Proprio così, oltre che tutelarla, gli insetti impollinatori traggono nutrimento dalla biodiversità.

Pensate che l’87,5% delle piante spontanee a livello globale (circa 308.000 specie) dipende, almeno in parte, dall’impollinazione animale per la fecondazione. Mentre circa il 40% della produzione agricola mondiale proviene da colture che dipendono dal lavoro degli insetti[1].

Insomma, la produzione di oltre tre quarti dei principali tipi di colture alimentari a livello mondiale beneficiano dell’impollinazione animale[2] e viceversa.

Ecco perché gli impollinatori, insieme alla biodiversità, sono fondamentali per la nostra salute e quella del pianeta. Eppure, entrambi sono a rischio a causa delle nostre azioni scellerate nei confronti dell’ambiente.

La Fao stima che nell’ultimo secolo siano scomparsi tre quarti delle diversità genetiche delle colture agricole. Nella maggior parte dei casi si tratta di quelle specie che meglio si erano adattate ai terreni e ai climi in cui venivano coltivate o allevate, spesso in aree povere o marginali. Richiedono meno impiego di risorse preziose, come l’acqua, o di input esterni, spesso costosi e dannosi per l’ambiente, come fertilizzanti chimici o antibiotici per gli animali.

Le minacce alla biodiversità e agli impollinatori

Inquinamento, urbanizzazione, deforestazione, prosciugamento delle zone umide e una cattiva gestione dell’agricoltura distruggono la vita e la biodiversità. E tuttavia la diffusione della monocoltura e degli allevamenti intesivi prosegue incurante degli allarmi che giungono da più parti. L’agricoltura moderna ha spinto gli agricoltori a far uso di poche specie e varietà di piante e animali. Il settore è sempre più concentrato nelle mani di poche multinazionali che, per avere il controllo sulle risorse genetiche (vegetali e animali), puntano a diffondere in ogni parte del mondo un numero sempre più ristretto di varietà vegetali e di razze animali.

D’altra parte, le stesse minacce incombono sugli impollinatori. L’agricoltura industriale con l’impiego massivo di monoculture e l’uso indiscriminato di pesticidi ed erbicidi ha compromesso la vita delle api con una moria di alveari che nell’ultimo decennio sta mettendo in serio dubbio la possibilità che riescano a svolgere il ruolo ecosistemico che gli è naturale. A queste già consistenti minacce si aggiunge poi la perdita di habitat dovuta al consumo di suolo, l’inquinamento e il cambiamento climatico che rende inospitali gli ambienti di vita con anomale temperature e piovosità che disorientano e inibiscono ulteriormente gli insetti.

Bee The Future

Proprio per rispondere alla minaccia che la perdita di biodiversità attua sugli impollinatori, insieme a Eataly, Arcoiris e Università degli studi di Palermo abbiamo avviato Bee The Future – 100 ettari per il futuro delle api presentato a Terra Madre 2018. Il progetto, in meno di tre anni ha raggiunto l’obiettivo di seminare 100 ettari di fiori amici della api grazie ai tantissimi Agricoltori Resistenti che hanno aderito seminando nei loro terreni lo speciale miscuglio di semi prodotto da Arcoiris, in collaborazione con piccole aziende agricole di varie regioni. Per la Giornata mondiale della api 2021 il progetto aggiunge una tappa e si sposta in città e una partecipazione straordinaria alla Flower bomb challenge.

Nell’attesa non dimenticate di firmare l’iniziativa dei cittadini europei. Bastano dieci minuti e la carta d’identità.

Aiutaci a salvare gli impollinatori e la biodiversità!
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Ice!
 

 

[1] Assessment Report on PollinatorsPollination and Food Production

[2] FAO booklet, “Why Bees Matter