Convinti che anche voi stiate pensando a qualche prelibatezza da regalare al cugino gourmet o alla zia appassionata di gastronomia, abbiamo pensato di proporvi un cesto di Natale slow: lasciando da parte i vini per gli amici di Slowine.it, abbiamo pescato alcune chicche che vanno al di là dei soliti noti – i classici pandori e panettoni – lasciandoci ispirare per un bel giro dell’Italia attraverso le produzioni più caratteristiche e meno conosciute del nostro bellissimo territorio.
Quest’anno le statistiche ci dicono che nella caccia ai regali di Natale, è la gastronomia a far da padrona. Secondo Confcommercio (per cui spenderemo in media 169 euro a testa) dolci, salumi, formaggi e vini sono in cima alla lista dei doni che ognuno di noi sta compilando in vista delle feste.
Vediamo allora cosa mettere nel nostro cesto di Natale… Per non sbagliare, noi ci siamo rivolti a un nostro nuovo volume che è una vera bibbia in questo senso: l’Atlante Slow Food dei prodotti regionali italiani!
Pasta
Le vacanze sono il momento in cui ci si ritrova, oltre che con i parenti, anche con gli amici: cosa c’è di meglio di una buonissima pasta artigianale? Andando a pescare nei formati di pasta tradizionali abbiamo l’imbarazzo della scelta, dai bigoli veneti agli strascinati della Puglia, fino ai simpatici corzetti stampati liguri, senza dimenticare le scrippelle abruzzesi e le busiate sicule.
Salumi
Se i nostri amici e parenti sono grandi appassionati di salumi, provate a stupirli con qualche ghiottoneria regionale. Partendo dal Nord Italia, in valle d’Aosta è possibile assaggiare la mocetta, salume invernale diffuso che si ricavava dalla coscia dello stambecco, mentre ora i norcini utilizzano cosce di capra o di camoscio e alcuni tagli di manzo. Se invece la loro passione è il salame vi consigliamo un prodotto formidabile, tutelato anche dal Presidio Slow Food: il salame di Fabriano, apprezzato persino da Garibaldi, che nel 1881 scrisse una lettera per ringraziare l’amico Benigno Bigonzetti, patriota e vicesindaco di Fabriano, per «i salami tanto buoni».
Formaggi
Nella maggior parte dei casi la passione per i salumi va a braccetto con quella per il “cacio”: il montebore è un formaggio piemontese che sarà un regalo gradito non solo per il gusto, ma anche per la forma spettacolare. Per chi preferisce gusti più delicati è perfetto il pecorino della Tuscia, mentre la stracciata molisana, un prodotto tipico della zona di Isernia, farà impazzire gli amanti dei latticini freschi. Un altro formaggio che sicuramente sarà apprezzato, per la versatilità e la quantità di abbinamenti gastronomici che si possono trovare, è la provola dei Nebrodi, un cacio cavallo a latte crudo che può essere gustato in versione fresca, stagionata e stravecchia.
Dolci delle feste e pani speciali
Passiamo infine al dolce, regalo sicuramente gradito da tutti, grandi e piccini. A chi desidera mantenersi su un grande classico che non passa mai di moda consigliamo il torrone. Non uno qualsiasi, ma quello di Bagnara in provincia di Reggio Calabria, dalla storia antica, che viene cotto a fuoco vivo e ad alte temperature. Dall’Abruzzo, invece, un regalo caratteristico potrebbe essere il parrozzo, pane di farina di granturco ricoperto di cioccolato, mentre se vi trovate in Lombardia una valida alternativa al panettone è la bisciola, una sorta di panettoncino rustico e basso dal ricco ripieno a base di noci, uvetta e fichi secchi. La tradizione natalizia regionale è composta anche dai tanti pani speciali, arricchiti da spezie e frutta secca: dal panpepato toscano (con cacao amaro e spezie, tra cui il pepe), al bustrengolo con farina di mais pinoli e noci dall’Umbria, fino al pani’ e saba sardo (con arance candite, uva, frutta secca e mosto cotto) e all’ur-paarl, Presidio Slow Food del Trentino Alto Adige.
E ora vediamo di rispondere alla domanda che tutti vi state sicuramente facendo: «Dove trovo tutto questo ben di Dio?» Abbiamo pensato anche a questo e abbiamo a disposizione per voi uno strumento utile: i 2872 indirizzi della guida Fare la spesa con Slow Food!
Atlante Slow Food dei prodotti regionali italiani
22,00 euro
702 pagine