Progetti nel mondo
Slow Food ha creato 21 Presìdi legati alle api in 11 Paesi del mondo.
A volte è un particolare miele a essere oggetto del Presidio, altre volte invece Slow Food tutela una specie o una sottospecie di ape.
I PRESÌDI
I nostri Presìdi, progetti concreti per la tutela dei prodotti alimentari a rischio di estinzione, comprendono mieli, sottoprodotti del miele, specie e sottospecie di api:
- Ape canudo dei Sateré-Mawé
- Ape Jandaíra del Mato Grande
- Ape Mandaçaia della Bacia do Jacuípe
- Ape mellifera della Macedonia
- Ape nera belga
- Ape nera sicula
- Ape nera del Ponente ligure
- Ape nera svizzera
- Miele bianco del Tigrai
- Miele cingagoler di ape cerana
- Miele degli Ogiek
- Miele del vulcano Wenchi
- Mieli dell’Appennino aquilano
- Miele di ape melipona di Arusha
- Miele di ape nativa della Sierra Norte di Puebla
- Miele di ape xunankab della penisola dello Yucatán
- Mieli di alta montagna alpina
- Miele di Bore
- Miele di Rira
- Miele selvatico del popolo Wichi
- Miele di timo ibleo
I Presìdi legati alle api senza pungiglione (l’ape canudo dei Sateré-Mawé, l’ape jandaíra del Mato Grande e l’ape mandaçaia della Bacia do Jacuípe) si trovano in Brasile, e Slow Food Brasile ha realizzato un’interessante ricerca sull’ape melipona; in Tanzania è stato creato il Presidio del miele di ape melipona di Arusha, in Messico quello del miele di ape Xunankab della penisola dello Yucatán e del miele di ape nativa della Sierra Norte di Puebla.
L’attività di allevamento di api autoctone senza pungiglione, la meliponicoltura, ha un forte rapporto con le popolazioni indigene e le comunità rurali che nel corso degli anni hanno sviluppato tecniche di allevamento e gestione delle api. Per molto tempo, il miele delle api senza pungiglione è stato sia una medicina sia una provvista di cibo per i lunghi viaggi. La pratica tradizionale dell’estrazione del miele in queste comunità rurali è legata a una profonda conoscenza delle api native, del loro rapporto con l’ambiente e con l’uomo.
L’ARCA DEL GUSTO
Sull’Arca del Gusto (catalogo di prodotti tradizionali e razze autoctone a rischio di estinzione segnalati dalla rete Slow Food di tutto il mondo) sono saliti 85 tra mieli, altri prodotti delle api, sottospecie e specie di questo insetto. Simbolicamente, nel 2019 il 5000esimo prodotto salito sull’Arca era proprio un miele, il Miele della Tapoa del Burkina Faso.
BEE THE FUTURE
Il progetto Bee the future, realizzato in collaborazione con Arcoiris e Eataly, è nato con l’obiettivo di riforestare almeno 100 ettari in Italia con i fiori amati dalle api, riportando la biodiversità delle piante nelle zone in cui sta scomparendo, a causa di metodi agricoli basati sull’alto rendimento dei terreni. Grazie al progetto vengono forniti agli agricoltori e, in generale, a proprietari di terreni semi di grano saraceno, trifoglio alessandrino, coriandolo, facelia, lino, senape, sulla, rucola, girasole, trifoglio incarnato.
Sono coinvolti agricoltori di tutto il territorio italiano, in particolare quelli che si trovano a operare in zone intensamente coltivate, come le aree destinate alla monocoltura del mais in Piemonte, la zona del Prosecco in Veneto, i territori destinati agli allevamenti intensivi di bovini in Pianura padana e le aree di monocoltura di nocciola nel Lazio.
Dal 2022 ha preso il via la seconda fase del progetto che punta a rendere più ospitali per le api anche le città. Gli spazi urbani con prati, giardini, sponde di fiumi e aree incolte sono luoghi ottimali per gli impollinatori e per questo ci siamo impegnati nel donare 10 milioni di semi in tre anni. Al progetto hanno aderito alcune città e cittadini resistenti: Torino, Pollenzo (Cn), Roma, Milano, Genova e Piacenza.