L’utopia della ristorazione ospedaliera

Si è svolto stamattina, presso la Sala Azzurra del Lingotto, il workshop La guarigione vien mangiando. Buono Pulito e Giusto nella ristorazione ospedaliera: realtà o utopia? Sono intervenuti Livia Turco, Ministro della Salute, Carlo Petrini, presidente di Slow Food Internazionale, Silvio Barbero segretario di Slow Food Italia, Rossana Becarelli e Andrea Pezzana, rispettivamente direttrice sanitaria e dietologo dell’ospedale San Giovanni Antica Sede di Torino, Maria Antonia Fusco, presidente dell’Associazione italiana dietetica e nutrizione clinica (Adi), il veterinario Sergio Capaldo, responsabile del settore carni di Slow Food, e Mario Valpreda, assessore alla Sanità della Regione Piemonte.

Il Ministro Livia Turco, a chiusura della conferenza, ha proposto l’iniziativa di avviare sotto l’egida di Carlo Petrini un tavolo di lavoro che coinvolga il Ministero della Salute e Slow Food per costruire un piano delle priorità da realizzare nel settore della ristorazione ospedaliera. Perché, ha affermato il ministro, la corretta alimentazione, così come l’altrettanto delicato tema delle terapie del dolore, fa parte di quelle misure che rimettono al centro delle tematiche sanitarie la persona in ogni suo aspetto, come indica l’articolo 32 della Costituzione italiana.

Carlo Petrini ha ammesso che probabilmente solo un paio d’anni fa questo dibattito sarebbe stato impensabile all’interno del Salone del Gusto perché troppa gente è ancora convinta che in questa sede si discuta solo di cose futili e lontane dalla realtà. E invece il Salone e Terra Madre sono occasioni per discutere della perdita della biodiversità, dei mali della Terra le cui risorse sono ritenute erroneamente inesauribili, del fatto che oggi si produce cibo per il doppio degli abitanti mentre 850 milioni di persone muoiono di fame e più di un miliardo ha problemi legati alla cattiva alimentazione. Il rapporto col cibo è un rapporto cruciale che ci accompagna per tutta la vita. Il cibo stesso, se buono, è una sorta di medicina. «Mangialo che ti fa bene» si dice ai bambini, eppure crescendo si perde questo legame cibo-medicina. Concludendo l’intervento, il presidente di Slow Food Internazionale si è ricollegato al titolo dell’incontro proponendo due massime: «Chi semina utopie raccoglie realtà» e «Le utopie col tempo diventano tutte modeste».

Con una serie di grafici, Maria Antonia Fusco ha dimostrato come nella maggior parte degli ospedali italiani l’aspetto nutrizionale sia il più trascurato, soprattutto nelle strutture per gli anziani. Esistono diete specializzate per ogni tipo di paziente, ma a che serve tanta scienza se la qualità dei piatti è pessima, se la cucina è affidata a cuochi improvvisati? Eppure spesso le direzioni sanitarie non colgono l’importanza di questi temi. E, nonostante siano nati per primi in Europa, i servizi di Dietetica e Nutrizione Clinica italiani sono appena 25 contro i quasi 400 ospedali. La Fusco ha chiuso l’intervento annunciando che al prossimo direttivo proporrà Carlo Petrini come socio onorario dell’Adi in modo che possa partecipare attivamente alle riunioni e alle battaglie dell’associazione.
Riferendosi con ottimismo al titolo dell’incontro, Andrea Pezzana ha esordito dicendo che se una manifestazione così complessa come Terra Madre è diventata realtà, tutto può diventarlo. Il problema dell’alimentazione ospedaliera riguarda tutta l’Europa e ha serie conseguenze a livello sia clinico sia economico: è infatti dimostrato che, nel caso di pazienti malnutriti, le terapie sono meno efficaci e quindi richiedono tempi lunghi e costi più alti.