I numeri finali del Salone 2000

Il Salone del Gusto può essere tradotto in alcune significative cifre che offrono uno spaccato della riuscita dell’edizione 2000.

Innanzitutto sono stati 130.000 i visitatori nel cinque giorni della manifestazione e 2000 i giornalisti accreditati, dei quali oltre un migliaio stranieri. I 254 Laboratori del Gusto hanno fatto registrare il tutto esaurito con oltre 16.000 persone presenti, mentre le 45 Gran Sale (nove al giorno per formaggi, salumi e dolci) hanno ospitato almeno 20.000 persone.

Nelle due Cantine sono stati staccati oltre 120.000 buoni degustazione e sono entrate 50.000 persone.

"Gusti in pista" in due giorni ha accolto ben 4.000 persone, mentre 2400 ragazzi delle scuole (tutto esaurito) delle Regioni del Nord Italia hanno camminato sulla pista del Lingotto nelle giornate di giovedì e venerdì per "Scuole in pista".

Nel magazzino, che ha raccolto e distribuito tutti i prodotti della kermesse "gustosa", sono transitati in questi cinque giorni ben 30 quintali di pane, 70.000 bottiglie d’acqua (per circa 120.000 litri) 1600 kili di dolci, 20 quintali di salumi e oltre 2 tonnellate di formaggi per Gran Sale e Laboratori.

Al Salone del Gusto erano presenti più di 64.000 bicchieri di vetro (ogni giorno ne sono stati lavati più di 25.000), che hanno accolto oltre 850 tipi di vini con 26.000 bottiglie del "frutto di Bacco".

I 572 espositori del mercato (in rappresentanza di 13 nazioni) hanno esaurito quasi tutte le scorte di alimenti portate al Lingotto e nell’Isola dei Presidi i 91 prodotti targati Presidi Slow Food hanno riscosso un enorme successo e alcuni di questi hanno avuto un vero e proprio bagno di folla inimmaginabile fino a poco tempo fa.

Le pesche di Leonforte sono state vendute "due a due" per un totale di 16 quintali, il capocollo di Martina Franca è stato inserito in milletrecento panini quotidiani (ovviamente andati a ruba), i 12 quintali di lardo di Colonnata sono terminati sabato 28 alle 15.00, la richiestissima Focaccia di Genova è stata prodotta (e consumata sul posto) in 200 chili al giorno, la robiola di Roccaverano è stata degustata in toto nelle sue 400 forme portate al Salone.

Ma chi ha avuto un successo incredibile, viene da Noli: i cicciarelli hanno raccolto oltre 3.000 firme per l’appello di salvaguardia e domenica 29, alcuni eroici pescatori, dopo tre giorni di "magra", sono riusciti a portate a Torino oltre 1 quintale del prezioso prodotto per la folla accorsa all’Isola.

Nota particolare per la toma di Gressoney, Presidio alluvionato, presente in maniera simbolica a Torino con tre forme e il solo stand istituzionale, ma deciso a ripartire da subito per lanciare un segnale forte: la valle d’Aosta c‘é.