Bra e il Roero hanno il loro itinerario

“Abbiamo aspettato 27 itinerari prima di pubblicarne uno dedicato a Bra e al Roero”. Così, per non passare da sciovinisti…”. Con questa battuta Carlo Petrini ha ravvivato la presentazione dell’Itinerario Slow dal titolo, appunto, “Bra e il Roero”, avvenuta sabato 22 settembre a Palazzo Traversa nell’ambito di Cheese. Alla presenza degli autori, dei sostenitori e di numerosi amministratori locali, è stata così data alla luce l’ultima fatica di Slow Food Editore. Carlin non ha dubbi sull’utilità di questo strumento: “Il territorio aveva bisogno di un prodotto simile, una guida che unisse, almeno nel titolo e sulla carta, la città dello Slow Food e i paesi che geograficamente gli stanno più a ridosso”. Sulla carta, ha sottolineato il presidente di Slow Food, e in effetti l’intera presentazione ha avuto come tema portante il rapporto tra le varie “anime” del territorio, non sempre in passato pronte a dialogare con convinzione. Ma oggi forse i tempi sono maturi perché Bra assuma davvero un ruolo di capo fila per iniziative e proposte che interessano quella realtà emergente che ha nome Roero. La quale sta sì assurgendo a importante comprensorio enologico di qualità, capace di rivaleggiare con i cugini langaroli, ma sta soprattutto vivendo tempi di grande fermento politico-culturale. L’itinerario era un passaggio obbligato di presa di coscienza di questa vertiginosa crescita. Nonché un omaggio, commosso e indimenticabile, a Matteo Correggia, grande stella dell’enologia roerina spentasi di recente, cui la guida è dedicata.