Slow Food Italia accoglie le linee guida, le sei mozioni e la dichiarazione di Chendgu come contenuti propri, impegnandosi a declinarli nella propria realtà nazionale. Vi proponiamo una breve sintesi del programma di mandato per il prossimo biennio, rimandandovi alla sezione del sito dedicata al Congresso per la lettura del testo integrale.
Quel che cambia sta già cambiando
Non di sole tessere, non noi da soli
La nostra associazione non è adeguatamente rappresentata dal mero computo dei soci. L’obiettivo del cibo buono, pulito, giusto e sano per tutti non può essere realizzato se non accogliendo l’idea che, oggi, il fronte impegnato su quell’obiettivo è molto più ampio. È stato formalizzato il desiderio di riconoscere e aggregare alla nostra associazione le tante comunità che già si riconoscono in un comune sentire.
E le condotte?
Sono le prime comunità. La ricerca di flessibilità e di semplicità, però, riguarda anche le condotte. Le condotte del futuro decideranno se e quanta struttura darsi. La creazione di una nuova condotta deve essere cosa semplice, nel rispetto dei valori di Slow Food e sulla base di considerazioni che abbiano a che fare solamente con la possibilità di aggregare volontà e visioni comuni sui territori.
Il livello regionale e quello nazionale
Le unità di base avranno la facoltà di decidere se necessitano di un livello regionale e con quali funzioni. A Chengdu è stato chiarito che i livelli intermedi devono fungere da coordinamento, in un’ottica di servizio. Cosa significa coordinamento e servizio? Significa eminentemente due cose: comunicazione e formazione. Importante sarà anche il monitoraggio del processo, in particolare dell’utilizzo del marchio.
La riforma del terzo settore
Il prossimo gruppo dirigente nazionale dovrà impegnarsi a fondo nello studio di questa riforma.
Gli ambiti del nostro impegno
Il futuro non vedrà stravolti gli ambiti tematici del nostro impegno e le mozioni di Chengdu non possono che essere strumenti di quella battaglia. In parallelo, resterà fondamentale l’attenzione sulle tematiche che riguardano lo specifico italiano.
Due anni di impegno ed entusiasmo
Serve stringere alleanze e rendere la nostra associazione sempre più leggera, più diffusa, più consapevole di sé e degli altri, più incisiva e significativa nelle azioni necessarie per rendere questo pianeta un luogo accogliente per le future generazioni.
Cinzia Scaffidi
tratto dal numero 5/2018 di Slow, la rivista di Slow Food Italia