Le organizzazioni, le associazione e gruppi della società civile europea che si occupano di protezione ambientale, salute pubblica, cibo e agricoltura sostenibili, sistemi di produzione rurale e rappresentano gli interessi dei cittadini chiedono alla Commissione europea di mantenere la promessa di eliminare gradualmente gli allevamenti in gabbia.
In una lettera aperta, 15 associazioni della società civile hanno chiesto alla Commissione Europea di mantenere la promessa di eliminare gradualmente le gabbie dagli allevamenti europei per «contribuire ad affrontare le crisi interconnesse di salute pubblica, occupazione rurale, ambiente e benessere degli animali legate all’allevamento in gabbia come elemento centrale della zootecnia intensiva industriale».
Per evitare scappatoie, tra le richieste espresse nella lettera compare anche quella di garantire che le importazioni soddisfino gli standard ambientali e di benessere animale dell’Ue.
Tra i firmatari troviamo l’European Environmental Bureau, Greenpeace, IFOAM organics Europe, la European Public Health Alliance e Slow Food.
Sciogliere in nodo centrale dell’allevamento intensivo
L’iniziativa dei cittadini europei End the Cage Age sostenuta da oltre 170 organizzazioni in tutta Europa ha raccolto 1,4 milioni di firme nel 2019, validate dalle autorità nazionali di ogni stato membro dell’Ue. Ed è chiaro il motivo. Se gli animali sono concentrati in gran numero in spazi ristretti, non possono viere una vita degna di essere vissuta. Sono numerosi gli studi e le prove scientifiche che dimostrano la sofferenza degli animali allevati in gabbie.Eppure ogni anno nell’Unione Europea sono oltre 300 milioni gli animali che trascorrono tutta o gran parte della loro vita in gabbie, recinti o stalle.
Nella lettera si evidenza come quello in gabbia sia un aspetto centrale dell’allevamento industriale: «che non solo causa enormi sofferenze agli animali, ma è uno dei principali responsabili della crisi sanitaria, climatica, della perdita biodiversità e di occupazione rurale».
«L’impatto negativo dell’allevamento intensivo sull’ambiente include la crescente comparsa di malattie zoonotiche, l’inquinamento dell’aria le emissioni di gas serra, la perdita di biodiversità, comprese deforestazione, zone oceaniche prive di vita e inquinamento delle falde acquifere. A ciò, se non bastasse, si aggiunge il consolidamento dell’agribusiness che minaccia i mezzi di sussistenza degli agricoltori di piccola scala e delle piccole aziende a conduzione familiare», scrivono nella lettera le Ong europee.
Mantenere la promessa
La lettera alla Commissione europea arriva in seguito di un’audizione del 15 aprile al Parlamento Europeo, durante la quale il risultato dell’Iniziativa dei Cittadini Europei “End the Cage Age” (Terminate l’era delle gabbie) ha ricevuto un largo sostegno da parte dei parlamentari e di altre istituzioni chiave dell’Ue, compresi alcuni membri della Commissione.
Il Commissario per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Janusz Wojciechowski ha assicurato «pieno sostegno» da parte della Commissione per attuare la trasformazione necessaria. «La Commissione promette di lavorare intensamente per inserire il provvedimento nella normativa europea» ha dichiarato.
Anche il Commissario per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides ha osservato: «Stiamo lavorando per una azione concreta, perché, come ho più volte dichiarato, il benessere e la salute degli animali sono in cima alla nostra agenda».
Olga Kikou, responsabile di Compassion in World Farming Eu, ha commentato: «Accolgo con favore il pieno sostegno all’iniziativa “End the Cage Age” da parte della Commissione e la sua promessa di normare la necessaria trasformazione dell’allevamento animale. Come chiediamo nella lettera, ora abbiamo bisogno che la Commissione riveda al più presto la direttiva del 1998 sugli animali d’allevamento aggiungendo un articolo che elimini gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti Ue. La fine delle gabbie non arriverà mai abbastanza rapidamente per gli oltre 300 milioni di animali d’allevamento che, ogni anno in Europa, sono costretti a vivere confinati in gabbie crudeli che ne limitano il movimento».
1.4 milioni di cittadini uniti contro le gabbie
L’Iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age” è stata firmata da 1,4 milioni di persone in tutta Europa ed è solo la sesta iniziativa di successo da quando l’Ue ha aperto questo strumento di democrazia dieci anni fa. È la prima iniziativa di successo che difende i diritti degli animali d’allevamento.
L’iniziativa è sostenuta da oltre 170 organizzazioni, un gruppo di membri trasversali del Parlamento europeo, il Comitato europeo delle regioni, un gruppo di oltre 140 scienziati, rappresentanti della comunità imprenditoriale e studenti e veterinari.
Con Slow Meat Slow Food vuole promuovere un consumo consapevole di carne, con un messaggio molto chiaro: ridurne il consumo, eliminare il più possibile l’acquisto di carne sotto costo e provieniente da allevamenti industriali, inquinanti, malsani per l’uomo e per gli animali e scegliere carne proveniente da allevamenti estensivi, dove viene rispettato il benessere degli animali allevati. Non tutti gli allevamenti sono uguali, Slow Food si batte in Europa e nel mondo per difendere animali e allevatori virtuosi.