Bionda, melangolo, limone femminello: gli agrumi del Gargano

Se pensiamo alla coltivazione di agrumi in Italia, la nostra mente va soprattutto alla Sicilia, dove si concentrano circa i due terzi della prodotto nazionale, e alla Calabria, dove se ne produce circa un quarto. Gli agrumeti non sono in genere una cifra corrente della costa adriatica, con una lodevole eccezione: il Gargano con i suoi giardini di limoni, arance bionde o melangoli.

Un tempo gli agrumi del Gargano erano più diffusi, ed esportati in tutto il mondo. Poi la crisi economica determinò anche il crollo dell’economia agricola e la rarefazione degli agrumeti. Rarefazione, ma non completa scomparsa. Oggi, i frutteti del Gargano, sono veri e propri giardini e ancora oggi costituiscono un paesaggio agrario unico di questa parte del Mediterraneo: sono realizzati quasi sempre nei pressi di case padronali e sono protetti dai venti e dalla salsedine con muriccioli a secco o barriere di canne, di leccio e alloro.

Uno di questi è il giardino della famiglia Afferrante: 400 piante di arance bionde e di limone femminello, e anche qualche pianta di pompelmo, di arancia duretta e di olivo. A sentire parlare Rocco Afferrante ci si immagina l’essenza che sprigiona da questo giardino di Vico del Gargano (FG), e non a caso la sua azienda si chiama proprio Essenza Garganica.

Maturità

«Prima di rilevare l’azienda di famiglia lavoravo altrove» mi dice Rocco. «Ma mi spiaceva che andassero persi il lavoro e la fatica dei nonni, quindi ho ripreso in mano l’azienda, che era focalizzata sulla vendita del prodotto fresco, e ho avviato il lavoro di trasformazione. Questo ci consente di gestire al meglio un prodotto complesso, che per sua stessa natura non è disponibile 365 giorni all’anno ma solo per un periodo limitato di tempo».

Sulla disponibilità delle arance, anche la crisi climatica ci ha messo del suo. Mi dice Rocco: «Tradizionalmente, la raccolta degli agrumi del Gargano avveniva da aprile a giugno, mentre ora, per effetto del cambiamento climatico, la anticipiamo di molto. Gli agrumi maturano già a fine febbraio, ma non possono essere certificati perché il disciplinare prevede che la raccolta avvenga a partire dal 14 aprile. Ci stiamo muovendo per ottenere una modifica del disciplinare, anche se come operazione può avere dei costi elevati».

Il Presidio degli agrumi del Gargano

Sulla costa adriatica non ci sono coltivazioni importanti di agrumi, con un’unica eccezione: il Gargano. Non si tratta di un esperimento bizzarro, ma di un esempio importante di agricoltura storica, risultato di intelligenti scelte agronomiche in armonia con la vocazione, il clima e il terreno di questa felice nicchia ambientale. Gli agrumeti del Gargano rappresentano l’identità culturale di intere comunità. Rodi è il paese dei limoni, Vico e Ischitella sono ancora i paesi delle arance. Gli agrumi qui maturano tutto l’anno: a Natale ci sono le durette, ad aprile-maggio le arance bionde (che si possono mangiare fresche fino a settembre).

Il melangolo è un’arancia di pezzatura medio-piccola, ha un colore rosso intenso e lucente, buccia sottilissima, polpa croccante e succo modesto ma tendente al dolce (agrodolce). la bionda del Gargano matura tra aprile e maggio, conservandosi dolce e succoso sull’albero fino a settembre. La duretta del Gargano matura a Natale, è praticamente priva di semi e ha una polpa dura e croccante: il femminello del Gargano è la varietà di limone più antica d’Italia e si trova in tre tipologie. Con gli agrumi del Gargano i produttori del Presidio preparano ottime marmellate, canditi e limoncelli.

I “giardini”, così sono chiamati i terreni coltivati a frutta sul Gargano, costituiscono ancora oggi un paesaggio agrario unico: sono realizzati quasi sempre nei pressi di case padronali e sono protetti dai venti e dalla salsedine con muriccioli a secco o barriere di canne, di leccio e alloro.

Trasformazione

Oggi Essenza Garganica è un’azienda a conduzione familiare, che fa ricorso ai lavoratori stagionali nel tempo della raccolta. Con l’arrivo di Rocco l’identità aziendale è evoluta, e sono numerose le tipologie di trasformati di agrumi garganici realizzate dall’azienda: «Siamo tra i pochi produttori pugliesi a dedicarci alla trasformazione degli agrumi in liquori» mi dice Rocco. «Proponiamo in limoncino, l’arancino, l’agrumino che si ottiene da un misto di agrumi, e il lemonlivo, un digestivo ottenuto dall’infusione di bucce di lmone del Gargano e foglie di olivo, con l’aggiunta di un tocco di caramello. Tutti i nostri liquori, anche se non derivano da Presìdi Slow Food, hanno in comune il fatto di essere realizzati senza conservanti, per effetto di una lunga infusione con frutta o erbe in macerazione per giorni».

Ma i doni di questo splendido giardino di Vico del Gargano sono anche molti altri: «Abbiamo una linea di marmellate, come quella di arance amare melangolo. Dalla scorza delle arance, affinché nulla vada sprecato, ricaviamo ottimi canditi. Produciamo inoltre il vincotto, mieli e sottoli…

Tutte espressioni di questa profumata, generosissima, essenza garganica.

di Silvia Ceriani, info.eventi@slowfood.it

Essenza Garganica
Via S. Giuseppe, 3
Vico del Gargano
www.essenzagarganica.com

Mediterraneo Slow è un evento organizzato Comune di Taranto in collaborazione con Slow Food Italia e Slow Food Puglia. Ti aspettiamo dal 6 all’8 ottobre sul Lungomare Vittorio Emanuele III. L’ingresso è gratuito. #MediterraneoSlow