Terra Madre Toscana

 

Terra Madre Toscana

Il Progetto dei progetti, la Rete come metodo, governo dei processi e obiettivo –  Dal 2008, dopo quattro anni di dibattiti, esperienze, confronti con soggetti diversi ed estranei all’associazione, la dirigenza regionale di Slow Food Toscana matura la convinzione che la Rete di Terra Madre Toscana rappresenti il “progetto dei progetti”, quello che sta alla base di tutto il lavoro associativo regionale, e che ‘fare rete’, ovvero realizzare Terra Madre nei propri territori è fonte di nuove idee, progetti, volontà di intervenire sui fronti più disparati: una serie di processi virtuosi che tuttavia risultano lenti, raggiungendo importanti risultati soltanto passo dopo passo. Per questo motivo con il passare degli anni la progettualità riferita alla Rete, appare sensibilmente ridotta nella quantità: ciò non è dovuto a rinunce, bensì alla consapevolezza nella necessità di concentrare maggiori risorse sui progetti dalla fisionomia già definita. Questo non significa smettere di sognare.

il Parlamento di Terra Madre Toscana

Nel 2008 a Chianciano Terme, nel senese, si è riunito per la prima volta quello che Slow Food Toscana ha definito come ‘Parlamento della Rete di Terra Madre Toscana’: il primo monento di incontro e di riflessione tra tutti i soggetti e i partner collaboranti sui temi alla base della missione associativa in Toscana. In questa occasione, il ‘mondo Slow’ toscano, insieme alla Dirigenza dell’associazione nazionale, grazie ai contributi di intervento di Roberto Burdese e Piero Sardo, e di una folta rappresentaza della Regione, delle Provincie e dei Comuni, dei produttori dei Presidi e delle Comunità del cibo, ha posto le basi metodologiche di funzionamento della Rete, a partire dall’ipotesi della creazione dei cosiddetti ‘Nodi provinciali’ di coordinamento.
Questo incontro era stato preceduto e quindi programmato, da una riunione avvenuta già nel 2006, a Poppi, nell’aretino, propedeutica alla nascita della ‘Rete di Terra Madre Toscana’.
Nel 2009 a Scandicci, durante la prima edizione dell’evento Slow Folk, è avvenuto un altro importante incontro in  presenza di Carlo Petrini, Roberto Burdese, Piero Sardo e del Presidente di Regione Toscana Claudio Martini, durante la quale è stato affrontato il tema del “Parlamento” in maniera specifica, inquadrando tale opportunità quale strumento della rete e volontà di sperimentazione ed esplorazione.
Il 20 ottobre 2012, presso la ‘Casa della Biodiversità in Alberese’, ricompresa nel complesso dell’Azienda Agricola della Spergolaia, una proprietà della Regione Toscana posta nel grossetano, si è tenuta l’ultima riunione del Parlamento di Terra Madre Toscana, in concomitanza con l’Assemblea Plenaria, coincidente con la settimana dedicata alle iniziative di ospitalità di ‘Terra Madre in Toscana’, con gli incontri delle Comunità del Cibo locali e straniere, propedeutici al Salone del Gusto e Terra Madre 2012 di Torino. Nel corso della riunione sono state esaminate le diverse progettualità espresse dai territori, discussi i modelli di realizzazione della Rete di Terra Madre Toscana, nell’intento di adeguare ed allargare, entro le sedute successive, l’adesione al Parlamento a favore degli altri attori della progettualità locale, stabilendo il prossimo momento di incontro e di verifica entro l’anno 2013.

il Parlamento di Terra Madre Toscana

Nel 2008 a Chianciano Terme, nel senese, si è riunito per la prima volta quello che Slow Food Toscana ha definito come ‘Parlamento della Rete di Terra Madre Toscana’: il primo monento di incontro e di riflessione tra tutti i soggetti e i partner collaboranti sui temi alla base della missione associativa in Toscana. In questa occasione, il ‘mondo Slow’ toscano, insieme alla Dirigenza dell’associazione nazionale, grazie ai contributi di intervento di Roberto Burdese e Piero Sardo, e di una folta rappresentaza della Regione, delle Provincie e dei Comuni, dei produttori dei Presidi e delle Comunità del cibo, ha posto le basi metodologiche di funzionamento della Rete, a partire dall’ipotesi della creazione dei cosiddetti ‘Nodi provinciali’ di coordinamento.
Questo incontro era stato preceduto e quindi programmato, da una riunione avvenuta già nel 2006, a Poppi, nell’aretino, propedeutica alla nascita della ‘Rete di Terra Madre Toscana’.
Nel 2009 a Scandicci, durante la prima edizione dell’evento Slow Folk, è avvenuto un altro importante incontro in  presenza di Carlo Petrini, Roberto Burdese, Piero Sardo e del Presidente di Regione Toscana Claudio Martini, durante la quale è stato affrontato il tema del “Parlamento” in maniera specifica, inquadrando tale opportunità quale strumento della rete e volontà di sperimentazione ed esplorazione.
Il 20 ottobre 2012, presso la ‘Casa della Biodiversità in Alberese’, ricompresa nel complesso dell’Azienda Agricola della Spergolaia, una proprietà della Regione Toscana posta nel grossetano, si è tenuta l’ultima riunione del Parlamento di Terra Madre Toscana, in concomitanza con l’Assemblea Plenaria, coincidente con la settimana dedicata alle iniziative di ospitalità di ‘Terra Madre in Toscana’, con gli incontri delle Comunità del Cibo locali e straniere, propedeutici al Salone del Gusto e Terra Madre 2012 di Torino. Nel corso della riunione sono state esaminate le diverse progettualità espresse dai territori, discussi i modelli di realizzazione della Rete di Terra Madre Toscana, nell’intento di adeguare ed allargare, entro le sedute successive, l’adesione al Parlamento a favore degli altri attori della progettualità locale, stabilendo il prossimo momento di incontro e di verifica entro l’anno 2013.

l’esperienza dei Nodi provinciali

Durante i lavori del Parlamento del 2008 di Chianciano Terme è stata lanciata la proposta della costituzione dei cosiddetti ‘nodi provinciali’. L’intenzione era quella di prevedere degli strumenti di coordinamento per la rete, oltre l’organizzazione associativa esistente, animati da tutti quei soggetti (produttori, cuochi, insegnanti, associazioni, istituzioni, ecc.) intercettati sul territorio dall’associazione per il raggiungimento degli obiettivi comuni. Sono stati quindi costituiti otto nodi provinciali, inizialmente limitati alla sola sfera associativa, ma con l’intento di renderli strumenti di collegamento della rete, che nel corso degli anni hanno evidenziato opportunità e criticità diverse. Con l’ultima seduta del Parlamento di Terra Madre Toscana di Alberese, l’esperienza dei nodi è stata interrotta per permettere le necessarie riflessioni e valutazioni sui risultati ottenuti.

La prossima riunione del Parlamento di Terra Madre Toscana sarà un passo fondamentale per rispondere concretamente ai problemi di strutturazione della Rete, alle funzioni di coordinamento in precedenza attribuite ai cosiddetti ‘Nodi provinciali’, all’allargamento ai nuovi soggetti: dai dirigenti Slow Food, ai rappresentanti delle istituzioni e dei produttori, ai referenti delle Comunità del Cibo e dell’Apprendimento, ai cuochi, agli insegnanti, agli studenti, alle altre realtà associative.

La Fondazione Slow Food per la Biodiversità

La Fondazione è un ente senza scopo di lucro che persegue esclusivamente finalità di utilità sociale. Il fine della Fondazione è quello di sostenere e diffondere la cultura della biodiversità come fattore di crescita umana, civile e democratica, con gli obiettivi ulteriori di salvaguardare l’ambiente e i territori, promuovere un’agricoltura sostenibile, tutelare i piccoli produttori e le loro comunità, valorizzare le tradizioni gastronomiche di tutto il mondo.

La Fondazione è un ente senza scopo di lucro che persegue esclusivamente finalità di utilità sociale. Il fine della Fondazione è quello di sostenere e diffondere la cultura della biodiversità come fattore di crescita umana, civile e democratica, con gli obiettivi ulteriori di salvaguardare l’ambiente e i territori, promuovere un’agricoltura sostenibile, tutelare i piccoli produttori e le loro comunità, valorizzare le tradizion

Il Progetto dei progetti, la Rete come metodo, governo dei processi e obiettivo –  Dal 2008, dopo quattro anni di dibattiti, esperienze, confronti con soggetti diversi ed estranei all’associazione, la dirigenza regionale di Slow Food Toscana matura la convinzione che la Rete di Terra Madre Toscana rappresenti il “progetto dei progetti”, quello che sta alla base di tutto il lavoro associativo regionale, e che ‘fare rete’, ovvero realizzare Terra Madre nei propri territori è fonte di nuove idee, progetti, volontà di intervenire sui fronti più disparati: una serie di processi virtuosi che tuttavia risultano lenti, raggiungendo importanti risultati soltanto passo dopo passo. Per questo motivo con il passare degli anni la progettualità riferita alla Rete, appare sensibilmente ridotta nella quantità: ciò non è dovuto a rinunce, bensì alla consapevolezza nella necessità di concentrare maggiori risorse sui progetti dalla fisionomia già definita. Questo non significa smettere di sognare.

[vai al sito web della fondazione]

 eventi slow food toscana per terra madre

Numerose e variegate le iniziative proposte nel corso degli ultimi anni, firmate da Slow Food Toscana [visita la pagina facebook]. Oltre agli eventi principali, ricorrenti e già consolidati, meglio descritti nel sottostante elenco dettagliato, sicuramente degne di nota sono state alcune recenti esperienze come le Cene di Agriqualità, le Cene dell’Alleanza dei Cuochi con i Presìdi, quelle legate alla presentazione dei produttori e ristoratori segnalati nelle Guide associative come Slow Wine e Osterie d’Italia e le frequenti degustazioni guidate proposte presso la Casa della Biodiversità di Alberese (GR) [visita il sito] che durante il periodo estivo si trasformano in interessanti appuntamenti serali e notturni, sotto le stelle, sulla spiaggia di Marina di Alberese o nella piazza del piccolo borgo posto ai piedi dei Monti dell’Uccellina. Segue l’elenco delle proposte Slow, tra le più collaudate.

gli eventi nel dettaglio

 terra madre day 

isole slow 

 slow food day 

 gusto pulito 

 slow folk 

 medievalis 

 fagiolìadi – slow beans 

 vini naturali 

 il giusto gusto  

 terra madre day 

Nel 2009 Slow Food ha proposto alla sua rete l’idea di celebrare una giornata interamente dedicata al cibo locale, in qualunque luogo e in qualunque forma. La ricorrenza è stata fissata per il 10 dicembre e fin dalla prima edizione i risultati sono stati strabilianti, con oltre 100.000 persone coinvolte in tutto il mondo. La rete Slow food aveva accettato la sfida e l’aveva vinta brillantemente.
Anno dopo anno il Terra Madre Day è ormai diventato un appuntamento irrinunciabile nel calendario di ogni condotta Slow Food. I partecipanti sono sempre di più e le idee sempre più creative, dando vita a momenti speciali per godere del piacere di ritrovarsi e celebrare i cibi locali, senza perdere di vista quello che accade simultaneamente nel resto del mondo, dando una dimostrazione pratica della filosofia del cibo buono, pulito e giusto agli occhi della comunità, dei media e del potere politico.

 isole slow 

Gli eventi che accompagnano negli anni il progetto [vedi], si raccolgono tra le attività locali e quelle espletate nell’ambito delle manifestazioni di respiro nazionale ed internazionale, proposte ad anni alterni, come Slow Fish a Genova e Terra Madre a Torino, dove Slow Food Toscana propone le proprie progettualità rendendo protagonisti i piccoli produttori aderenti alla Rete.
Grazie ad una nutrita rappresentanza delle Condotte dell’intera regione, già in occasione di Slow Fish 2009, il grande pubblico ha potuto raccogliere una testimonianza delle notevoli sinergie raggiunte con i produttori locali, frequentando il caratteristico spazio conviviale regionale, che ha riscontrato significativa affluenza e gradimento.
Nel settembre del 2010 tra le isole dell’Arcipelago Toscano, l’Elba, il Giglio e Capraia, si è svolta l’iniziativa “Un arcipelago di Isole Slow”, una inedita mini-crociera dedicata alla scoperta delle produzioni isolane, alternando i momenti di convivialità, di incontro con i produttori, con quelli di dialogo e riflessione, in un ambiente mutevole ed estremo, costituito da incomparabili ricchezze naturali e aspre criticità.
Nell’autunno, al Salone del Gusto in Torino, gli stessi protagonisti hanno potuto testimoniare l’esperienza appena compiuta, coinvolgendo il grande pubblico in laboratori e momenti di approfondimento, aggiornati e riproposti poi nel 2011 a Genova, nella successiva edizione di Slow Fish.
Nell’anno 2012 le attività si sono dapprima concentrate sul piccolo territorio dell’Isola del Giglio, già brutalmente violato dalla nota sciagura navale, in occasione della convocazione estiva dell’incontro della Rete Internazionale delle Isole Slow, per poi concludersi con le iniziative proposte in autunno a Torino nell’ambito della nuova edizione di Terra Madre. Il 2013 ha visto l’avvio delle attività già nel mese di maggio, con le iniziative di animazione proposte dalla Rete in occasione del salone del pesce sostenibile, Slow Fish 2013 a Genova.
[scarica la scheda di ‘un Arcipelago di Isole Slow’].

 slow food day 

La giornata nazionale di Slow Food è stata istituita nel 2011, nell’occasione del venticinquennale dalla fondazione dell’associazione; da allora l’evento viene così riproposto a cadenza fissa, nella tarda primavera, per festeggiarne il compleanno. Per ogni condotta questo momento rappresenta un’occasione unica per scendere nelle piazze, sotto i portici, nei locali e nei luoghi pubblici, frequentabili da chiunque e liberamente accessibili, per proporre laboratori, informare e consigliare sui comportamenti virtuosi quotidiani, promuovere le progettualità associative legate alle filiere del cibo e ai loro migliori interpreti. Dopo il successo della prima edizione, che celebrava, oltre al 25° anniversario, l’agricoltura di prossimità, nel 2012 i riflettori sono stati puntati sui cambiamenti climatici e la green economy, nell’ideale proseguimento delle riflessioni iniziate l’anno precedente. Il tema conduttore dell’edizione 2013 è la lotta allo spreco, una scelta per anticipare i tempi e per affrontare da protagonisti il 2014, l’anno europeo contro gli sprechi. Su questo importante tema Slow Food opera già da tempo con variegate attività, come la collaborazione ai Last Minute Market, l’adesione alla ‘Carta Spreco Zero’ e al documento ‘Meno Rifiuti Più Benessere in 10 mosse’ dei Comuni Virtuosi, di Italia Nostra e di Adiconsum.
[vai al sito nazionale]

 gusto pulito 

Gli eventi legati al progetto Gusto Pulito [vedi] sono finalizzati al coinvolgimento dei giovanissimi, come gli alunni e gli studenti delle scuole primarie e secondarie, in uno specifico programma che dall’anno 2007 promuove una serie di viaggi didattici territoriali, volti alla scoperta delle piccole produzioni locali che, grazie anche alle attività del Co.Svi.G. – Consorzio per lo Sviluppo Geotermico, utilizzano fonti di natura geotermica, ovvero energie ‘pulite’, per soddisfare i loro fabbisogni energetici, dando origine a una filiera alimentare ‘pulita’. Nell’arco dell’anno 2012 sono state poste in atto numerose iniziative promosse delle Condotte presenti nei territori della geotermia. A partire dalla tarda primavera sono state coinvolte le scuole materne e primarie, in parte già impegnate con gli Orti in Condotta, per effettuare alcune escursioni nell’area geotermica coinvolgendo quasi duecento persone tra alunni e accompagnatori. Durante la stagione estiva è stata interessata l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo per un viaggio tra cibo ed energie rinnovabili: una singolare esperienza di studio alla quale hanno partecipato gli studenti del Master of Food Culture and Communications, provenienti da Australia, Brasile, Costarica, Germania, Giappone, Italia, Olanda, Stati Uniti, Svizzera, Taiwan, Thailandia, Turchia, Zimbabwe. A chiusura delle iniziative annuali legate al progetto si celebra il convivio finale, la Cena di Gusto Pulito, che viene usualmente celebrata nei borghi presenti nel cuore della zona geotermica, tra selve di folti castagneti e rocce fumanti che rievocano memorie dantesche. Con la primavera del 2013 sono tornate nuove gite scolastiche nei territori geotermici, per un utile approfondimento dedicato ai bambini e ai loro insegnanti.

 slow folk 

L’evento centrale, collegato al progetto [vedi], si svolge ogni anno, nel periodo estivo a Scandicci (FI), nella splendida cornice del Castello dell’Acciaiolo, già sede del Bistrot del Mondo [vedi], grazie ad un allestimento temporaneo approntato nel parco adiacente.
L’iniziativa interessa un intero fine settimana in agosto, coinvolgendo la cittadinanza in spettacoli musicali, convegni e momenti di convivialità coi ‘mangiari di strada’, offrendo e valorizzando alcune particolari testimonianze musicali e gastronomiche di provenienza diversa, grazie alla presenza delle Comunità di volta in volta ‘gemellate’: nelle edizioni dal 2009 al 2011 sono stati ospitati artisti provenienti da Irlanda, Francia e Macedonia.
Nella quarta edizione del 2012 è stato rinnovato il grande apprezzamento da parte del pubblico, intervenuto con oltre mille presenze, che ha affollato il parco del Castello dell’Acciaiolo.
Grazie al sodalizio con le terre di Calabria, mentre sul palco si alternavano cantori popolari tirrenici e ionici, provenienti dalle coste e dalle montagne, nella cucina allestita sotto i gazebo montati nel parco, ogni visitatore ha potuto assaggiare saporite specialità ‘tosco-calabresi’, grazie anche all’impegno dello staff del Bistrot del Mondo – Da Bobo all’Acciaiolo e ai soci volontari della Condotta di Scandicci e di altre Condotte toscane.
L’evento principale è stato accompagnato da altre iniziative locali entro il territorio toscano, come gli ‘Strimpelli in piazza’ di Lucca o le “veglie nell’aia” di Cavriglia (Ar). Nel suo complesso, la manifestazione ha raccolto giudizi decisamente positivi anche da media e stampa.
[scarica l’articolo del Corriere fiorentino]

 medievalis 

L’evento Medievalis viene organizzato con cadenza annuale a Pontremoli (MS), durante il periodo estivo, nell’intento di rievocare di un significativo momento storico, quando nel 1226 Federico II riconobbe alla cittadina della Lunigiana lo stato di libero Comune. Nell’ambito dei festeggiamenti, la Condotta Slow Food Lunigiana-Apuana occupa un particolare spazio, denominato “Villaggio del Gusto”, allestito nel Parco della Torre, curando le tradizioni gastronomiche locali con appuntamenti serali. Durante la manifestazione si presentano importanti occasioni per promuovere alcune produzioni locali annoverate tra i Presìdi Slow Food della Toscana, come il Testarolo artigianale pontremolese [leggi la scheda del Presìdio] e l’Agnello di Zeri [leggi la scheda del Presìdio], sostenere tecniche gastronomiche tradizionali, come il sistema della cottura nei ‘testi’ che ha dato origine ad una vera e propria Scuola, sollecitare l’attivazione di filiere locali, come quella già avviatasi tra i produttori dei due Presìdi o ancora, stimolare la produzione e l’uso di caratteristici prodotti autoctoni, come il particolare e rustico grano chiamato ‘ventitrè’.

 fagiolìadi – slow beans 

L’evento viene proposto nel 2010, grazie all’impegno progettuale [vedi] della Condotta Slow Food di Lucca, Compitese e Orti Lucchesi, per la promozione di un importante alimento, un prodotto simbolo del territorio della Lucchesia, utilizzato fin dai tempi remoti come valida fonte proteica: il fagiolo, frutto della terra ben radicato nella tradizione agricola e culinaria di questi luoghi. Il grande successo che la proposta ha riscontrato fin dall’esordio, ha contribuito a riproporre la manifestazione con il maggior rilievo di livello regionale, amplificandone i contenuti e le attività offerte. Ogni anno Slow Beans, la denominazione ‘internazionale’ assunta dall’appuntamento. Durante le giornate della manifestazione, legumi di provenienza locale, ma anche nazionale ed europea, vengono esposti e quindi venduti, cucinati e degustati; grazie all’organizzazione di specifici laboratori del gusto è possibile valutarne i valori energetici, dietetici e approfondendone la conoscenza, la storia, la presenza nella tradizione orale, spesso pretesto di stuzzicante satira.
[visita il sito dedicato all’evento]

 vini naturali 

L’argomento è al centro di una serie di particolari eventi proposti dalla Condotta Slow Food Scandicci, da lungo tempo promotrice di iniziative sui vini naturali, per dare voce a quei produttori che scelgono di rispettare l’ambiente e di privilegiare il lavoro in vigna, e dare quindi ampio risalto ai vini biologici, biodinamici, ai piccoli produttori. La Condotta ha iniziato ad approfondire questa interessante materia già nel dicembre 2002, con l’organizzazione di un importante convegno sul valore e sulla funzione dei vitigni autoctoni e tradizionali, in collaborazione con le Università di Firenze e di Montpellier, quando ancora la maggioranza dei viticoltori e degli operatori del settore mostravano scarso interesse sull’argomento. In seguito alla diffusione di queste nuove questioni, nel dicembre 2009, la Condotta insieme all’intera associazione ha contribuito all’organizzazione di un altro importante evento di respiro internazionale: Vignerons d’Europe, un grande incontro dei vignaioli provenienti da tutta Europa, tenutosi a Montecatini Terme (PT), per la discussione su sostenibilità ambientale, sociale ed economica della vitivinicoltura e della qualità della produzione enologica europea, le cui riflessioni hanno fornito apprezzabili spunti per avviare un radicale cambiamento di approccio al mondo del vino: quel mutamento nel metodo che l’anno successivo ha generato il nuovo percorso editoriale di Slow Food dedicato al vino, con l’uscita della prima edizione di Slow Wine.

 il giusto gusto 

Il Giusto Gusto è un evento che in Toscana accompagna le proposte di ospitalità dedicate alla Comunità del Cibo provenienti da ogni parte del mondo e presenti in Italia in occasione del meeting mondiale Terra Madre. Durante la settimana riservata questa speciale accoglienza, alcune delegazioni straniere vengono alloggiate presso le Condotte e i produttori locali per spunti di visita nei loro territori. Proposto come manifestazione locale ‘collaterale’ al primo grande evento di Torino del 2004, ne ricalca la cadenza biennale, con l’obiettivo principale di dare voce e visibilità alle comunità di agricoltori, allevatori, pescatori e altri produttori e al loro lavoro quotidiano nei paesi di origine. La circostanza riveste un’importanza veramente unica per creare rilevanti sinergie proprio tra quelle comunità affini e distanti solo geograficamente, per diffondere consapevolezze sull’alto valore delle loro funzioni, creando i presupposti per continuare il lavoro nelle migliori condizioni.