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Premio Pontremoli per giovani “eroi”

Fortunatamente c’è chi non ci crede che sia meglio abbandonare i pascoli i vigneti a picco sul mare o su un crinale scosceso, i campi in mezzo a un padule o i castagneti di mezza costa.

E i riconoscimenti non saranno mai abbastanza per questi giovani che sfidano i luoghi comuni e l’immaginario urbano di chi pensa che la vita dei campi sia a tutta fioriture e tramonti e si ostina a fare l’agricoltore, il pastore e l’allevatore.

E così, senza posibilità di sbagliare, senza necessità di decidere cura e diffonde la cultura della terra, della biodiversità, del paesaggio e dell’ambiente, porta benefici economici, ambientali ed etici alle comunità.

Nelal bella Toscana, famosa nel mondo per i suoi paesaggi morbidi delle coline della vite e dell’olivo non è tutto così semplice. Ci sono montagne e isole e aree interne dove per essere pastori, vignaioli, caontadini, bisogna volerlo fortemente e con determinaizone. Bisogna essere un po’ “eroi”.

Il loro lavoro è un lavoro impagabilee per questo i riconoscimenti non sono mai abbastanza.

Quest’anno c’è un premio speciale per chi racconta l’agricoltura ‘eroica’.
E’ importante. C’è bisogno di alimentare una narrazione del lavoro agricolo che non sia solo quella uniforme delle produzioni intensive di cibo/merce, ma che, nel nostro immaginario, ricostruisca un’idea del valore del lavoro e dei lavoratori dell’agricoltura come tutori dell’ambiente, delle relazioni, della biodiversità, di quel ‘sacro’ che altrove ha sempre meno spazio.

Il premio Pontremoli per l’agricoltura di presidio si propone di valorizzare e incoraggiare proprio quei giovani che non ci hanno creduto e hanno voluto crearsi una vita in stretto contatto e in sinergia con la terra, i suoli, l’aria, il bosco.

Le candidature alla terza edizione del “Premio Pontremoli” rivolto ai giovani agricoltori toscani che operano in contesti di particolare svantaggio, o d’isolamento geografico e sociale sono aperte.

Il bando (CHE POTETE SCARICARE QUI) è articolato in sei sezioni, tutte dedicate ai giovani agricoltori e alle aziende agricole il cui conduttore abbia tra i 18 e i 40 anni: difesa della biodiversità, agricoltura sociale, agricoltura biologica, imprenditoria femminile, eccellenze agricole, eccellenze agroalimentari. Ogni candidato potrà concorrere in una sola categoria.

Sono tre, invece, i premi speciali: uno è dedicato al miglior componimento o ricerca espressi sul tema dagli studenti degli Istituti Tecnici Agrari della Toscana; uno al miglior articolo giornalistico, libro, foto o video prodotti anche al di fuori della Toscana; il terzo, infine, a un’azienda con sede in uno dei Comuni della Toscana classificati come “Aree Interne”. Dopo il successo delle edizioni 2016 e 2017, che ha visto oltre 50 aziende iscritte, a partire da quest’anno il “Premio Pontremoli” cambia sede e si trasferisce nel Castello del Piagnaro, dove ha sede il Museo delle Statue Stele, la straordinaria collezione di misteriose statue antropomorfe innalzate in Val di Magra oltre quattromila anni fa.

La premiazione sarà preceduta da un convegno, il cui tema è “Il coraggio di restare”, inteso non tanto e non solo come atteggiamento di resistenza e resilienza, ma anche e soprattutto come volontà di innovazione.  Oltre ad ospitare interventi istituzionali e di protagonisti delle realtà montane della Toscana, saranno presentate le testimonianze di importanti esperienze provenienti dalle zone appenniniche di Liguria, Emilia-Romagna e Piemonte.

Le domande di partecipazione, a firma del titolare di azienda, dovranno pervenire all’Ufficio di Pontremoli della Confederazione Italiana Agricoltori in via Generale Tellini, 20, entro la data prevista dal bando (15 Settembre 2018).

Il premio è promosso dalla Cia- Agricoltori italiani delle province di Lucca e Massa Carrara e realizzato in collaborazione con il Comune di Pontremoli, Slow Food Toscana, con il patrocinio della Strategia Nazionale Aree Interne della presidenza del Consiglio dei Ministri e la media partnership del Tirreno.