Dai risultati più che soddisfacenti della precedente campagna olearia si è passati a un’annata connotata dall’aggettivo “disastrosa”. Secondo le stime degli organismi e delle associazioni di categoria, l’olivicoltura siciliana registra un calo produttivo attorno al 65%, analogamente ad altre regioni. Un bilancio negativo paragonabile a quello del 2014-15, il che è tutto dire. Le responsabilità principali sono attribuite all’assenza di pioggia da maggio a settembre-ottobre, con successivi e violenti rovesci nel periodo autunnale che hanno creato ulteriori problemi anche ad altre colture agricole. Come se non bastassero i consueti attacchi di mosca olearia, in alcune zone è riapparsa la lebbra delle olive causando la cascola anticipata dei frutti con quello che ciò comporta rispetto alla qualità dell’olio. Pur tra le varie difficoltà affrontate dai produttori, per fortuna non mancano extravergini buoni e in qualche caso eccellenti, alcuni dei quali sono approdati alle nostre selezioni.
Carmelo Maiorca
Segnalate 43 aziende e 65 oli (clicca qui per consultare la pagina regionale completa)
4 chiocciole:
10 “ci emoziona”:
Dop Monti Iblei Nettaribleo di Agrestis
Titone Dop Valli Trapanesi Bio di Biologica Titone
Centonze Case di Latomie Igp Sicilia di Centonze
Riserva di Cutrera Giovanni
Fiore del Belice di Lombardo
Nocellara Monocultivar di Mandranova
Biancolilla Denocciolato di Planeta
Ravidà di Ravidà
Dop Monti Iblei Cherubino di Terraliva
Dop Monti iblei Le Case di Lavinia di Vernera
10 olio del Presidio Slow Food
Dop Monti Iblei Nettaribleo di Agrestis
Dop Monti iblei Fiore d’Oro di Agrestis
Case di Latomie Chiaro di Luna Bio di Centonze
Case di Latomie Igp Sicilia di Centonze
Case di Latomie Dop Valle del Belice di Centonze
Antico Baglio di Antico Baglio
Dop Monti Iblei Cherubino di Terraliva
Centesimato di Terraliva
Cherubino Bio di Terraliva
Dop Monti iblei Le Case di Lavinia di Vernera
Sardegna
La produzione olearia di questa campagna, in Sardegna, è stata di circa 3000 tonnellate con un decremento del 50% rispetto all’annata precedente, ma del 65% rispetto alla produzione media degli ultimi dieci anni. Il calo è stato generato dall’andamento climatico siccitoso e caldo dell’estate e di buona parte dell’autunno che ha causato una forte cascola. Tuttavia, grazie al patrimonio genetico con specifiche caratterizzazioni legate alle diverse cultivar autoctone, negli ultimi anni si è verificato un netto miglioramento della qualità delle produzioni olearie, determinato sia dall’adozione di impianti di estrazione a ciclo continuo nella totalità dei frantoi, sia dalla razionalizzazione e meccanizzazione delle tecniche colturali dell’oliveto oltre ad una maggiore padronanza dei fattori che influenzano la qualità del prodotto. Le aziende olivicole hanno intrapreso un processo produttivo di diversificazione e certificazione delle produzioni – Dop Sardegna, biologico, monocultivar – che meglio qualificano e identificano qualità e specificità degli oli sardi, con gestione degli oliveti sempre più rispettosa dell’ambiente.
Pier Paolo Arca
Segnalate 12 aziende e 22 oli
1 chiocciola:
5 “ci emoziona”:
Gran Riserva Fruttato di Accademia Olearia
Treslizos di Orrù Antonella Anna Maria
Masoni Becciu Biologico di Masoni Becciu
Su Primu di Masoni Becciu
Vantu Biologico di Sandro Chisu
3 Presidi Slow Food
Treslizos di Orrù Antonella Anna Maria
Su Primu di Masoni Becciu
Ispiritu Sardu di Masoni Becciu