Anteprima Chiaretto e Bardolino: i Top 10 dell’annata 2015

IMG_3593L’annuale appuntamento con l’Anteprima di Chiaretto e Bardolino è stato, come al solito, perfettamente organizzato e ben riuscito. Peraltro quest’anno a Lazise erano presenti, per la prima volta, non solo le aziende che si riconoscono maggiormente in queste due denominazioni ma anche i vicini produttori di Lugana. Insomma una manifestazione ancora più ricca e interessante.

Abbiamo assaggiato un po’ di tutto ma dedichiamo un paio di ragionamenti solo ai Chiaretto e ai Bardolino del 2015: un’annata un po’ calda – venuta dopo la tragica stagione 2014, che ricorderete decisamente fredda e piovosa – che ci ha proposto vini di segno evidentemente opposto agli ultimi presenti in commercio. Dei Lugana parleremo in altra occasione, ma in genere gli assaggi ci hanno pienamente soddisfatto.

 

CHIARETTO

La recente tendenza, abbracciata oramai dalla stragrande maggioranza dei produttori, a dare a questo vino uno stile più sottile – più “provenzale”, con colori decisamente tenui e scarichi, che in definitiva tende a rendere il Chiaretto simile a un bianco profumato e molto fresco – è sicuramente sensata e azzeccata: convince insomma, a patto che per ricercare questo stile non si vada a vendemmiare troppo presto uva non ancora matura; le note verdi e crude, purtroppo riscontrate in parecchi campioni, vanno considerate come un difetto, ma soprattutto non piacciono mai a nessuno.

Se questa idea di “alleggerire” il vino ha, come abbiamo riscontrato, un senso ben compiuto per il Chiaretto non lo ha, invece, per tanti altri rosati d’Italia, prodotti in zone diverse e con altre varietà di uva: qui – sul Garda, a nord – l’operazione convince, altrove decisamente no.

TOP 10 (in ordine alfabetico):

Bardolino Chiaretto Cl. 2015, Casetto: pieno, gustoso, vibrante e ben equilibrato.

Bardolino Chiaretto Cl. 2015, Costadoro: gustoso, con profonda vena acida e buon frutto fresco, dal finale leggermente asciugante che piace.

Bardolino Chiaretto Cl. Le Brognole 2015, Giuseppe e Giampietro Girardi: fresco e teso, tagliente e agrumato, privo assolutamente di note vegetali e crude, dotato di un bel ritorno di pompelmo.

Bardolino Chiaretto Rodon 2015, Le Fraghe: sottile e tagliente, forse in debito di evoluzione ma di grande incisività e finezza.

rosati-3Bardolino Chiaretto Cl. Vigna Le Giare 2015, Lenotti: molto convincente anche se mantiene un “vecchio stile”, più estrattivo e dal colore più marcato, che lo rende più simile a un Bardolino.

Bardolino Chiaretto Cl. Bio 2015, Le Tende: vino di buona pienezza, fresco e incisivo, che si apprezza in particolare per l’equilibrio gustativo.

Bardolino Chiaretto Cl. 2015, Meneghello: bella dinamica gustativa, tra ricchezza e gustosità di un frutto pienamente maturo e un finale asciutto e sapido.

Bardolino Chiaretto 2015, Poggi: pieno di frutto, ciliegia e agrumi in evidenza, intenso al palato e di buon equilibrio complessivo.

Bardolino Chiaretto Cl. 2015, Roccolo del Lago: gustoso, con un frutto carnoso ma non troppo invadente, con convincente finale asciutto e sapido, ricco di rimandi di mandorla.

Bardolino Chiaretto Cl. 2015, Valetti: ciliegia intensa sia al naso che al gusto, con finale agrumato e leggermente dolce, ma con buona armonia.

 

BARDOLINO

IMG_3567Alcuni vini hanno evidenziato un frutto troppo maturo, alcune volte decisamente cotto: e ci sta, vista l’annata. Per fortuna buona parte dei campioni assaggiati non era così, e questo significa che più di qualcuno è riuscito a prendere per bene le misure all’eccessivo calore della scorsa estate. È invece piuttosto incomprensibile come da un’annata come la 2015 siano usciti alcuni vini crudi e vegetali: la prima ipotesi che abbiamo azzardato è che, visto che si vendemmia con tempi un po’ anticipati per produrre questo “nuovo Chiaretto”, lo si faccia di conseguenza anche per il Bardolino, senza fare la doverosa distinzione tra vigneti destinati all’uno e all’altro vino.

In genere i Bardolino 2015 ci hanno soddisfatto: è stata superata, per fortuna, “l’ansia” del colore scuro e della corposità, che in passato non ci aveva mai convinto; abbiamo avuto nei bicchieri parecchi vini convincenti, piuttosto scarichi di colore e brillanti, con un frutto fresco e carnoso sempre ben definito. Per eccellere, però, tocca fare qualcosa di più e andare oltre l’intensa freschezza del frutto, che è sempre una buona cosa ma se c’è solo quella – e manca invece una buona complessità – allora il “gioco” diventa noioso e, come succedeva quando si era bambini, ci si stanca facilmente e lo si abbandona presto.

TOP 10 (in ordine alfabetico):

Bardolino Cl. 2015, Casetto: subito al naso note di yogurth e formaggio fresco che poi scompaiono e sale la ciliegia matura; bocca piena e gustosa, con ritorno di frutto carnoso nel finale giustamente asciutto; ci è sembrato il prototipo di un “nuovo Bardolino”.

Bardolino Cl. 2015, Corte Gioliare: naso ricco di frutto, che diventa ancora più intenso in bocca, dove risulta ampio e rotondo, al limite giusto di dolcezza e con un finale asciutto molto gradevole. Un Bardolino ricco di sostanza.

Bardolino Cl. 2015, Costadoro: intenso nelle note di ciliegia succosa, molto evidenti anche in bocca; ben disposto e piacevole anche se gioca solo sul frutto e pecca un po’ in complessità.

Bardolino Cl. 2015, Giuseppe e Giampietro Girardi: si presenta con profumi di funghi crudi e sottobosco, poi prevale la fragolina matura che si ritrova piacevolmente anche in bocca, dove insiste a lungo; forse un po’ monotono su questa nota ma estremamente gustoso.

Bardolino Cl. Tacchetto 2015, Guerrieri Rizzardi: decisamente ben fatto, con giusto equilibrio tra intensa fruttosità e giusta asciuttezza finale.

IMG_3561Bardolino Cl. 2015, Le Morette: bel frutto pieno e carnoso, fresco e ben disposto, appena un po’ dolcino nel finale, che per questo tende un po’ a stancare

Bardolino Vicentini 2015, Le Muraglie: ricco di un frutto molto fresco ma anche di fini note speziate; la bocca è molto fresca e succosa, non molto consistente ma di grande piacevolezza di beva.

Bardolino Cl. Bio 2015, Le Tende: al naso risulta piuttosto neutro, ma è in bocca che mostra tutta la sua ricca fruttosità, ben compensata da un finale giustamente asciutto e austero.

Bardolino 2015, Monte del Frà: decisamente intenso nelle note di ciliegia matura, che si propongono con continuità anche al palato; fragrante e sapido, di grande bevibilità, chiude giustamente asciutto, con una gradevole nota di china.

Bardolino 2015, Albino Piona: il colore molto tenue sembra presagire a un vino di poca sostanza, ma alla fine non è così; sottile e contenuto, gioca in piccolo ma gioca bene.