I 10 assaggi imperdibili di Vinessum 2017

Sabato 10 e domenica 11 giugno 2017 Il vino torna a essere protagonista nel chiostro dell’Antico Convento San Francesco a Bagnacavallo (RA), splendida location del XIII secolo che in passato ha ospitato la manifestazione a marchio Slow Food “Figli di un Bacco Minore”, dedicata al tempo ai vitigni autoctoni e di tradizione italiani.

Questa volta nell’aria c’è qualcosa di nuovo e di diverso, perchè Vinessum – l’evento ideato da Andrea Marchetti – porrà l’accento sui Vignaioli Artigiani che producono vino nel pieno rispetto dei ritmi e dei processi della natura.

In questo senso Vinessum si propone come un’altra grande fiera-appuntamento sul mondo dei vini naturali, un importante e diversificato seguito a Vini Veri–Cerea e VinNatur–Villa Favorita che si tengono nel periodo concomitante con il Vinitaly.

Vinessum – giunto alla quarta edizione, e reduce dal grande successo dell’edizione autunnale tenutasi a Faenza nello scorso novembre – offrirà ai propri ospiti una vera e propria Wine Experience, un tour che condurrà i visitatori in un viaggio attraverso vini, vignaioli e territori: da Pantelleria alla Bulgaria, attraverso tutto il territorio italiano in un percorso originale da Sud a Nord fino a spingersi oltreconfine sul territorio sloveno.

Protagonisti di Vinessum saranno infatti circa cento produttori vinicoli artigiani, tutti presenti in prima persona e pronti a raccontarsi, non solo attraverso la degustazione dei propri vini d’eccezione ma anche attraverso le proprie storie di vignaioli e ambasciatori del buon vivere, accomunati da un amore sincero e profondo per la terra e la valorizzazione dei suoi frutti.

Non facile segnalare gli “assaggi imperdibili” vista la presenza di tanti ottimi vignaioli. Ci provo comunque, facendo tre premesse: non segnalo volutamente i vignaioli più conosciuti al grande pubblico, per la loro lunga “militanza” nel mondo del vino naturale (quindi, solo per fare qualche esempio, non menzionerò Carussin, La Stoppa, Giovanna Maccario, Stefano Milanesi, Giovanni Menti…); non segnalo chi giocherà in casa, ovvero la bellissima pattuglia di vignaioli romagnoli, che ritengo valga la pena di assaggiare TUTTI; e non segnalo infine chi gioca in campionato estero, ovvero i validissimi vignaioli sloveni che saranno presenti a Bagnacavallo.

la lista dei 10 assaggi imperdibili segue le singolari ed efficaci indicazioni geografiche con cui è costruita la lista degli espositori:

PANTELLERIA: Abbazia San Giorgio, di Pantelleria (TP)

Battista Belvisi ha esordito nel mondo del vino alla fine del 2016, fondando Abbazia San Giorgio: un perfetto sconosciuto che però vanta una lunga collaborazione nell’isola con Gabrio Bini. Lunghe macerazioni e zero solfiti aggiunti per quattro vini: un orange da Zibibbo, un rosato da Nerello, un rosso da Perricone e uno Zibibbo Passito.

ETNA: Enò-Trio, di Randazzo (CT)

Eleganza e austerità sul vulcano, questa la sintesi dei vini di Nunzio Puglisi, agronomo ed enologo affiancato dalle due figlie Stefany e Désirée; anche in questo caso quattro etichette assolutamente da provare.

SUGGESTIONI D’ARABIA, MAGNA GRECIA E TANGO: Aldo Viola, di Alcamo (TP)

Arabia, Magna Grecia e Tango non sono nomi scritti a caso: Alcamo venne fondata dagli Arabi, i nomi dei vini di Viola si rifanno al periodo storico della Magna Grecia e infine Aldo è frequentatore assiduo di milonghe. Vini ancestrali, affascinanti e passionali, che rispecchiano i tre termini.

LO IONIO: Tenuta Macchiarola, di Lizzano (TA)

Un terreno a Lizzano, con annessa piccola masseria, hanno sottratto Nico Mangione alla sua originaria professione di farmacista consentendogli di dare sfogo alla sua grande passione per il vino. Quattro etichette originali, talvolta spiazzanti, mai banali: su tutte il rosato Sole Rosa.

L’APPENNINO MERIDIONALE: Podere Veneri Vecchio, di Castelvenere (BN)

I vini di Raffaello sono imperdibili: fa trattamenti solo con essenze vegetali, per avere in bottiglia prodotti super naturali. Le tante etichette della piccola cantina di Castelvenere sono prodotte con le uve di piccole vigne sparse, ognuna delle quali viene tradotta in un singolo vino.

L’APPENNINO CENTRALE: Raina, di Montefalco (PG)

Dieci gli ettari coltivati da Francesco Mariani, condotti in rigoroso regime biodinamico, con i preparati, tisane e decotti utilizzati per proteggere e curare le piante, nell’intento di aumentare la loro vitalità e quella del suolo. Assaggiate tutto, non solo il Trebbiano Spoletino!

VERSO LE ALPI: Rosmarinus, di Perinaldo (IM)

Non si può stare senza Rossese di Dolceacqua (esclusa, per i motivi di cui sopra, Maccario Dringenberg) e quindi consiglio di assaggiare assolutamente questo produttore fino a oggi sconosciuto ma che farà sicuramente parlare di se…

VERSO LE ALPI: Antonio Ligabue, di Capo di Ponte (BS)

Uno dei più promettenti e storici produttori della Val Camonica, già segnalato nel post di qualche giorno fa dedicato alle produzioni camune (clicca qui per leggere): un singolare ciliegiolo in purezza (varietà che in valle c’è sempre stata) dalla gustosa acidità vibrante e dal frutto croccante e maturo.

VERSO LE ALPI: Terre di Gnirega, di Marano di Valpolicella (VR)

Un produttore certificato bio da decenni, un pioniere in tal senso, che presenta un’altra faccia della Valpolicella: quella rimasta rurale e agricola, che rinuncia ai lustrini e paillettes che invadono troppo spesso questo territorio.

VERSO LE ALPI: Insolente, di Monteforte d’Alpone (VR)

Talmente insolente, sconosciuto ed esordiente che ispira curiosità a prescindere!!!

 

Presenti inoltre una dozzina di artigiani del food e della ristorazione, tra cui Il Bacaro Risorto di Venezia, L’Hostaria di Castel d’Ario (MN) ed il Piccolo Forno di Daniele Marziali. Novità assoluta, un po’ ludica e originale, sarà la presenza di un banco cocktail dedicato esclusivamente al Gin&Tonic, a cura de Les Rouges di Genova, locale gestito da tre giovani fratelli forti di un’esperienza professionale di tutto rispetto maturata in prestigiosi locali internazionali.

Consigliamo infine, durante le necessarie pause dagli assaggi, di avvicinarsi al banco dell’associazione #ekwine: chiedete cosa fanno e magari vi associate…

Orari: sabato 10 e domenica 11 giugno 2017 dalle 15.00 alle 22.00

Ingresso giornaliero: € 20,00 per i privati (€ 15,00 per i soci Slow Food) e € 10,00 per gli operatori del settore (accreditandosi su www.vinessum.it entro il 31 maggio), comprensivo di calice da degustazione.