Un Congresso Regionale che a memoria resterà tra i più stimolanti della vita di Slow Food Liguria.
Numerosa la presenza e l’attenzione sui temi, seppur in rete e non in presenza. Brevi ma efficaci gli interventi che, oltre ai punti formali di bilancio da approvare, hanno interessato i due punti catalizzatori: il temi del Congresso Nazionale e il prossimo Slow Fish 2021.
Cosa ho compreso ?
Ci riconosciamo in “Siamo “Il movimento del cibo”. Siamo concordi che solo la dimensione collettiva possa essere di aiuto e salvarci: essere un movimento, rappresentare “il movimento del cibo” in rete , convinti che dove non c’è la Rete, non c’è Slow Food.
Oggi la nostra rete è fatta di Condotte e di Comunità , ovvero di contatti con il mondo slow e non solo.
La “chiamata all’azione” è uno strumento di lavoro essenziale di questi anni che indica con chiarezza i tre pilastri su cui occorrerà concentrare le energie per raggiungere gli obiettivi sui tre temi : biodiversità, educazione, advocacy.
La biodiversità è “primus inter pares” perché, nonostante la diffusa e crescente consapevolezza della sua importanza, non è stato ancora invertito e neppure rallentato il processo di erosione e salvaguardia efficace.
L’educazione nell’ambito del cibo : occuparsi di cibo significa avere a che fare con temi antropologici, sociali, economici, scientifici, sanitari, filosofici, ecc.
Sapere di cibo vuol dire interessarsi della propria sopravvivenza e di quella altrui, vuol dire occuparsi del Pianeta e del Futuro. Oggi siamo obbligati a riflettere sul rilancio della nostra azione in uno scenario “stravolto” : quello della scuola; as eguire all’educazione informale e della formazione agli adulti. Siamo tenuti a spingere sull’educazione perché in questo ambito il nostro impegno è importante, piacevole e la nostra responsabilità la sentiamo profonda.
Forti di progetti cruciali, come l’Orto in Condotta, e di un approccio unico , l’esperienzialità, l’indagine sensoriale, una didattica relazionale…, che ha aperto la strada a molti, si dovrà mettere a valore quanto fatto finora. La sfida futura è impervia: l’educazione deve poter far arrivare a tutti i nostri contenuti. Cibo buono pulito e giusto per tutti, infatti, significa istruzione e cultura. Significa quindi riconoscere al cibo la sua valenza politica.
Riprendendo il documento Nazionale , citiamo Amartya Sen “astenersi dal mangiare è cosa ben diversa se frutto di una scelta di protesta (segno di libertà e uguaglianza), ovvero dell’impossibilità di trovare o acquistare gli alimenti (segno di illibertà e disuguaglianza)”.
Nelle maniere più creative, diffuse e popolari, dobbiamo continuare a esercitare l’educazione che ci rende liberi.
Si concorda che il fare dell’advocacy resta uno dei pilastri dell’impegno associativo per incoraggiare un cambiamento della nostra associazione non più rimandabile. Servono risorse, anche economiche, per poter finanziare questa attività e un investimento di tipo culturale: un lancio lontano del sasso. La nostra efficaci dipenderà dalla capacità di influenzare i percorsi politici e legislativi, dalle alleanze che sapremo stringere con altre realtà e organizzazioni, oltre che dalla forza di creare costantemente cultura diffusa sui nostri contenuti più alti e sulla nostra visione politica nel presente per il futuro.
Condividiamo sul “The Food Movement”, il movimento riconosciuto come leader mondiale nel cambiare il sistema alimentare, che è e resta la nostra sfida per il prossimo futuro: una sfida di primaria importanza, ma anche un dovere profondamente sentito. Saper diffondere conoscenza, fare informazione e formazione a tutti i livelli (a partire dai cittadini, ma anche gli agricoltori, i politici e ovviamente le nostre strutture, sia quelle associative, sia quelle operative e organizzative) sarà il nostro dovere ed il nostro miglior strumento di coinvolgimento.
Ognuno di noi, per essere e fare Slow Food, deve essere coinvolto: ha bisogno di motivazione ideale e di senso di appartenenza, argomento su cui dovremo lavorare un pò tutti.
La parola chiave è lo scambio! Anche per la Liguria il fare scambio ( aprire) dovrà essere una azione primaria, dai porti per salire all’interno e viceversa; lo scambio è uno slancio naturale, di cui non bisogna aver paura. L’educazione al futuro, il circuito dell’Alleanza e dei Mercati della Terra, l’idea di viaggio che si esprime in Slow Food Travel, possono tutti essere canali di coinvolgimento, che dovranno creare interesse e voglia di partecipazione e impegno.
Il tesseramento è la prima forma di un coinvolgimento tangibile e in Liguria dobbiamo fare di più! Potenzialmente non è un miraggio il raddoppiare i nostri soci attuali : i soci supportano le attività degli attivisti e delle condotte, per essere testimoni, per amplificare le voci inascoltate, per guidare e compiere scelte e azioni eque, prendere cura del cibo, del pianeta, del futuro, con un coinvolgimento assolutamente indispensabile di giovani , giovani, giovani, sui progetti presidi, arca del gusto , mercati della terra, senza tralasciare i progetti dell’alleanza cuochi, in un sistema circolare con le varie nuove iniziative legate a Slow Beans, Slow Mays, Slow Olive, Slow Bees, Slow Grain , Slow Meat che si aggiungono ai grandi eventi di Terra madre in chiusura , Cheese a Settembre e Slow Fish 2021 fra poco.
Su Slow Fish si è sottolineato un interesse particolare per poter offrire all’Organizzazione Centrale un tangibile punto di riferimento ed essere protagonisti locali con proposte originali che sappiano penetrare nelle piazze e “vicoli” cittadini come mai, per estendersi per tutta una liguria coinvolta.
Su questo entusiasmo si chiude il Congresso con la convinzione che Slow Food Liguria ci sarà e continuerà ad impegnesi sui temi , senza tralasciare i rapporti con le altre regioni e altri paesi per sviluppare programmi e progetti , che meglio saranno discussi e approvati nel Congresso Nazionale nei giorni di Slow Fish a Genova per “Il bello di essere Slow” !Vincenzo Ricotta