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Villae Tivolio 2022: Il trionfo dell’elisir di lunga vita

Festival oleogastronomico, vincitore, l’ epiteto di Ercole un presagio.

Il  paesaggio ad oliveto delle colline di  Tivoli, con le sue magiche sfumature cromatiche che si fondono con prati, acque e cielo, è  stato raffigurato da molti  pittori dei secoli scorsi, attenti viaggiatori del Grand Tour, ammiratori delle bellezze naturalistiche, artistiche ed archeologiche d’ Italia.  Riconosciamo spesso i nostri olivi nei dipinti  all’interno dei Musei, sono accanto alle bellezze della Villa Adriana e della Villa d’Este  o sullo sfondo dei templi di Vesta e Sibilla.

L’olivo, il dono di Atena,  e l’olio, l’elisir di lunga vita, creato dall’ingegno dell’uomo, nelle giornate del 9 e 10 Aprile, sono stati i protagonisti  di VILLAE  TIVOLIO 2022,  il Festival oleogastronomico  promosso fin dal 2017, nel Santuario di Ercole vincitore,  da Andrea  Bruciati, direttore dell’Istituto autonomo di Villa Adriana e Villa d ’Este. In pochi anni Il complesso patrimonio  archeologico e artistico  presente nel territorio  ha raggiunto una dimensione unica  nella denominazione  VILLAE,  un’ immagine progettuale che  svela  la regia artistica della nuova direzione: Villa Adriana, Villa d’Este, il Santuario di Ercole Vincitore e la Mensa ponderaria. Il  leitmotiv di questa nuova veste delle Villae è  il progetto agricolo e la loro narrazione:  il Pizzutello di Tivoli negli Orti Estensi, l’Olio e il Miele nella Villa di Adriano, la narrazione della biodiversità oleogastronomica nel Santuario di Ercole Vincitore, per promuovere la produzione olearia buona pulita giusta e la cultura dell’olivo mediterraneo.

In tal senso Tivoli è un libro aperto per i viaggiatori colti, pronto per essere letto e investigato, immaginato e sognato. Il paesaggio che circonda la città, l’oliveto, è  la sua poetica; la preziosa Villa Adriana, l’incantevole e giocosa Villa d’Este, due dei suoi capitoli più affascinanti; l’acropoli della città l’approfondimento del sacro. Uscendo da quella che fu l’antica entrata di Villa d’Este, si giunge al Santuario di Ercole Vincitore. Uno splendido complesso che anticamente si apriva  agli occhi dei viandanti già  in lontananza, per la sua  maestosità unica. Qui,  alla fine del Rione medievale, l’Istituto Va-ve   ha raddoppiato la valenza  dell’antico spazio scenico dentro e fuori il teatro. Il Santuario rivendica come in passato  un ruolo, quello di essere  il  luogo del mercato ma anche della conoscenza,  della narrazione della biodiversità locale, regionale  per arrivare a quella nazionale.

Ed è qui che ha avuto luogo il 9 e il 10 aprile scorso l’edizione 2022 di Tivolio, diretta da Sergio Del Ferro, incaricato dal direttore delle VILLAE,  e da Luigi Pagliaro, presidente di Slow Food Lazio. Un lavoro a più mani, affiancati da Gabriella Cinelli, presidente di Slow Food Tivoli e Valle dell’Aniene e referente  dell’Archeomercato della Terra, e Stefano Asaro, referente di Slow Olive per il Lazio e curatore regionale della Guida agli Extravergini di Slow Food.

 

Un’occasione straordinaria per celebrare l’olio, che tutto unisce e congiunge esaltando ogni identità.  A partire dalla mostra mercato con 35 aziende, organizzata con il supporto di Massimo Grossi, referente di Slow Food Lazio per i Mercati della Terra, ai laboratori per bambini Slow Food Educa condotti da Ines Innocentini, referente di Slow Food Lazio per l’educazione, e Caterina Bilotta, presidente di Slow Food Roma.

   

Per non parlare dell’area sensoriale dell’oleoteca regionale esperienziale degli oli del Lazio presenti nella Guida agli Extravergini con gli assaggiatori di Slow Olive Lazio Alessandro Tomei, Milena Lolic Wilcox, Eleonora Quattrociocchi, e Andrea Russo.

         

Non poteva certo mancare la riflessione sulla cura degli olivi e del paesaggio, sul duro lavoro e le buone pratiche che gli olivicoltori adottano costantemente, oltre la raccolta e la produzione. Su questi aspetti nel convegno mattutino si sono alternati con i loro interventi Giuseppe Proietti, sindaco di Tivoli; Eleonora Cordoni, assessore all’Ambiente del Comune di Tivoli;   Miria Catta, Azienda Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio – Area tutela risorse, vigilanza e qualità delle produzioni; Nanni Ricci, ideatore del “Manifesto Slow Food in difesa dell’olivicoltura”; Maurizio Pescari, giornalista, scrittore ed enogastronomo; il guardiaparco del Parco regionale dei Monti e Lucretili. Al termine Massimo Borrelli, referente network di Slow Food, ha consegnato ai produttori di olio presenti il riconoscimento del Presidio Slow Food per il loro olio segnalato nell’edizione 2022 della “Guida agli Extravergini”.

Dallo spazio del confronto a quello della convivialità, mangiando tutti insieme le ricette realizzate  dalle scuole di cucina intervenute: pasta di farro al pesto di erbe, cruditè in pinzimonio, zuppa slow beans, giglietto di Palestrina e Castel San Pietro in salsa cioccOlio. I piatti sono stati inframmezzati dagli interventi di Francesca Litta, referente della biodiversità per Slow Food Lazio, Annamaria Palma, titolare della Scuola di Cucina Tu Chef e portavoce della Comunità degli chef formatori per la biodiversità del Lazio, e Laura Maria Giovannelli di Tivoli Forma di Tivoli che hanno esaltato le caratteristiche delle produzioni locali. Plutarco, spettatore,  avrebbe sicuramente ripetuto in una giornata come questa “ Noi uomini non ci nutriamo l’un l’altro semplicemente per mangiare e bere, ma per mangiare e vivere  insieme”, perchè  giornate così allungano la vita.

   

Tanta produzione buona pulita e giusta, tanta convivialità tra cuochi, produttori, assaggiatori  esperti e relatori.

Dall’ingegno di noi esseri umani sono nate le più antiche civiltà. Abbiamo  trasformato i  prodotti della terra, alla base della dieta cretese e oggi mediterranea in prodotti nutrienti: dalle olive l’olio, dalle uve il vino, dal grano la farina. Celebrare l’Olio a Tivoli, al Santuario di Ercole vincitore significa aprire un nuovo capitolo della città, del paesaggio ricco di biodiversità,  partendo da un prodotto agricolo, creato dall’uomo. I flavour e le fraganze degli oli hanno il potere di evocare i paesaggi, far rivivere i  luoghi di provenienza, intessuti di memorie, storie e persone, una sorta di etichetta narrante degli oliveti. A questo dobbiamo educare con manifestazioni come questa, come ci ha insegnato Diego Soracco, compianto coordinatore nazionale di Slow Olive,  e crediamo di esserci riusciti.

La potenza di Slow Food – affiancando VILLAE TIVOLIO -,  con il suo  paradigma fatto  di advocacy, biodiversità ed educazione, ha fatto proprio ogni aspetto che  Tivolio aveva già espresso nelle due edizioni passate. Nel 2018 Slow Food Tivoli e Valle dell’Aniene aveva  aggiunto  nuove pagine da scrivere come Slow Food  Lazio e   Slow Food Italia ma la forza di una manifestazione è scrivere tutti insieme.

Istituto autonomo di Villa Adriana e Villa d ’Este,  Comune di Tivoli, DMO,   Associazioni tiburtine come l’Unione Commercianti, Operatori della ristorazione, Chef,  Produttori di tutto il Lazio, Tivoli Host, i Comuni limitrofi, gli operatori turistici e  Slow Food a tre dimensioni, locale , regionale, nazionale hanno collaborato nella nuova scrittura di VILLAE TIVOLIO 2022. Un ordito tessuto con cura ha permesso di coinvolgere tutti,  dal destination  manager della  DMO Tivoli e Valle dell’Aniene Andrea Bellezza al suo  presidente Livio Terilli, dal delegato alle attività produttive del Comune di Tivoli, Marco Colanera, e all’assessore alla viabilità Gianni Innocenti. Questi, nel corso del convegno pomeridiano sull’oleoturismo, si sono soffermati su come l’olivicoltura può diventare anche un’opportunità di sviluppo turistico del territorio, grazie anche agli interventi di Tiziano Cinti, direttore Tecnico Gruppo di Azione Locale Monti Prenestini e Valle del Giovenzano “Terre di Pre.Gio”; Monica Petrone, Presidente Slow Food Umbria; Roberto Perticaroli, referente Slow Travel nel Lazio. In particolare Giacomo Miola, vice presidente di Slow Food Italia,  – accogliendo l’idea di far germinare in questo luogo così simbolico per l’Olio, una ricorrente manifestazione, ha confermato l’ interesse di Slow Food  per creare in futuro un festival di carattere nazionale.

Con questa visione si è  tessuta  la  trama della manifestazione affinché ogni momento e ogni aspetto rispettassero il criterio del buono pulito e giusto. Si sono individuati  gli spazi, i tempi, i giorni da condividere. I Comuni hanno animato, aiutati dalle sopra citate associazioni, la giornata  della domenica  10 Aprile,  in armonia con i territori per raccontare la loro biodiversità. La giornata del 9  Aprile è stata   immaginata  al pari di  un universo oliocentrico, come piace a noi di Slow Food,  condividendo in ogni proposta l’obiettivo primario del   direttore Bruciati, espresso fin  nel 2017: la sfida di avviare un Turismo agricolo e  oliogastronomico per implementare il già importante turismo classico archeologico, storico e artistico presente a Tivoli da sempre. Nel 2017 la città non si  era prospettata così coraggiosa e forte, caratteristiche proprie del nostro eroe Ercole. Dal  Mito alla Storia il grande insegnamento. Gli Eroi dei miti  vincono sempre da soli, aiutati dall’Olimpo, gli uomini, storicamente devono unirsi, usando ingegno e tecniche, allearsi  per trionfare.  Essere insieme e condividere le visioni non sempre è facile, è un processo lento e Slow Food che della lentezza ha riconosciuto l’elemento  simbolico, ha saputo cogliere    “il momento giusto, opportuno, un tempo nel mezzo, quel tempo circoscritto in cui tutto può succedere, se lo si vuole… “ perché  le Azioni belle, buone, giuste mancate o realizzate dipendono da noi …Kairos arriva e crea un’occasione ….a volte si coglie..

 

di Gabriella Cinelli, presidente di Slow Food Tivoli e Valle dell’Aniene

 

 

Oli del Lazio presenti al Mercato della Terra e all’Oleoteca

Frantoio Fratelli Narducci – Moricone (RM)

La Rosciola  – San Vito Romano (RM)

La Mola – Castelnuovo di Farfa (RI)

Silvi Sabina Sapori – Palombara Sabina (RM)

Olio Traldi – Vetralla (VT)

Etruscan Kantharos – Marta (VT)

Palazzetto Mergè – Frascati (RM)

Enza Pennacchi – Velletri (RM)

Agamennone – Poggio San Lorenzo (RI)

Masseria Raino – Itri (LT)

Bulgarini – Tivoli (RM)

Gianluca Lauri – Tivoli (RM)

Lolli – Tivoli (RM)

Il Torrino dei Gelsi – San Gregorio da Sassola (RM)

Il Molino – Montefiascone (VT)

Petrignanum – Viterbo

Villa Cavalletti – Grottaferrata (RM)

Agricola Boccea – Roma

Gregorio De Gregoris – Sonnino (LT)

Il Simposio – Nettuno (RM)

Frantoio Cioccolini – Vignanello (VT)

Colli Etruschi – Blera (VT)

Colli Etruschi della città di Vulci-Montalto di Castro (VT)

Marco Carpineti – Cori (LT)

Frantoio Battaglini – Bolsena (VT)

Eredi di Pieri Giovanni – Tuscania (VT)

Paola Orsini – Priverno (LT)

Andrea Piero Brunotti – Canino (VT)

Frantoio Oscar – Roccamassima (LT)

Podere Tiberi – Cellere (VT)

Mandrarita – Itri (LT)

Augusto Spagnoli – Nerola (RM)

Agricoltura e Benessere – Pico (FR)

Colle Fraioli – Arce (FR)

GEMMA – Cervaro (FR)

Tenuta Filonardi – Frosinone (FR)

Colle Canino – Palianoi (FR)

Mario Ticconi – Paliano (FR)

 

Produttori presenti all’Archeomercato  e Mercato della Terra

Frantoio La Molenda – Tivoli   (RM)

Azienda Agricola Rosati – Tivoli (RM)

Criptoportici del Santuario di Ercole di Greta Paolucci – Tivoli (RM)

Azienda Agricola Terre Eque –  Gerano  (RM)

Azienda Agricola Paolo Cerroni –  Arsoli (RM)

Eredi Panificio Fiasco–  Castel San Pietro Romano(RM)

Azienda Agricola  Rosso Lampone –  Cerreto (RM)

Azienda Agricola  Valle della Fortuna – Tivoli (RM)

Saponi Lumière – Tivoli (RM)

Azienda Agricola  Collaralli  – Rascino  (RI)

Azienda Agricola Vincenzo Egizio – Brusciano  ( NA)

Cantine il Moro – San Vito Romano (RM)

La Mia Pasta – Ponzano Romano (RM)

Antichi Sapori – Sgurgola (FR)

Zafferano Monticiano – MonteCompatri  (RM)

Miele di  Fiore Consilia– Alatri (FR)

Azienda Giuseppa Delogu- Monterotondo (RM)

Naturalmente senza glutine-Grottaferrata (RM)

 

Ristoranti  di Tivoli che hanno aderito a Villae Tivolio 2022 proponendo gli oli locali e la Carta degli oli

I ristoranti del territorio aderenti  hanno adottato la Carta degli Oli di Tivolio 2022 e ricevuto da Slow Food Lazio il kit di extravergini. Presenza nel menù di una ricetta esclusiva dove l’olio EVO locale è protagonista come vero ingrediente e non come mero condimento, per rappresentare il legame tra biodiversità, località, gusto e tecnica di cucina.

Avec 55

Osteria La Briciola

La Sibilla

La Fornarina

Parco Laghi dei Reali

La Taverna Quintilia

La Tenuta di Roccabruna

Tenuta La Rosolina

Cartiere, Banco e Cucina

L’Ape 50

L’Angolino di Mirko

Enoteca Gadì

Il Ciocco

Flo’s

Hotel Stella Palestrina