La panoramica regionale di SLOW OLIVE
Il Lazio olivicolo si interroga, muovendo i primi passi dell’ennesima annata che potrebbe rivelarsi disomogenea, sia nelle quantità che nelle caratteristiche. Le olive stanno bene, si sono ristorate delle recenti piogge e la mosca, già poco incisiva, è ora scomparsa con le rinfrescate di ottobre che danno tempo alle fasi di raccolta; ci si aspetta ottima qualità. Ma le difficoltà non sono comunque mancate, con il clima che ancora incide per inaspettate e letali gelate primaverili e un’estate davvero asciutta, limitando le invaiature e riproponendo maturazioni dall’andamento complicato. Ovunque risultano evidenti riduzioni nella produzione, con una media da stimare intorno al 40% e picchi locali in negativo o in positivo che poco cambieranno il quadro generale. Le rese in frantoio sono però incoraggianti, con il Leccino ad aprire le danze come di consueto, un tantino secco nelle prime frangiture ma poi in netto miglioramento; si prevede un interessante confronto a distanza tra Itrana e Caninese, entrambe in ottima condizione ma si dovrà aspettare ancora un po’ per valutarle. Tra i primi a raccogliere si fanno notare i Monti Tiburtini, parte della Sabina romana e l’alta Ciociaria, seguiti dai Castelli Romani e dal resto della Sabina storica, ma con molta cura e il giusto passo. La Tuscia si muove con i suoi tempi, zona per zona, secondo le numerose varianti che vanno dal lago alla costa, passando per aree verdi diverse. Sta appena iniziando il lavoro delle Colline Pontine e del litorale a sud, evidenziando ancora molte diversità e la consueta grinta produttiva. Ovunque emerge l’aumento generale dei costi di gestione e la mancanza di personale per ogni impiego agricolo; due aspetti che devono far seriamente riflettere le istituzioni e le organizzazioni di settore, troppo spesso lontane da chi investe fatica, risorse e impegno in questa meravigliosa e avvincente olivicoltura del Lazio.
Buona fortuna e buon lavoro a tutti!
Stefano Asaro referente per il Lazio della “Guida agli Extravergini” e di “Slow Olive”