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DICONO DI NOI / A Tivoli via penne e quaderni: al Convitto arrivano semi, zappe e rastrelli

 

È partito il corso Orto in Condotta sotto l’egida di Slow food Tivoli e Valle dell’Aniene

 

(dal Messaggero del 22.11.2017) Corso speciale per gli alunni Convitto Nazionale Amedeo di Savoia Duca d’Aosta, al via il progetto Orto in Condotta. Non ipad, penne e quaderni ma zappe, rastrelli e sementi per realizzare all’interno dei giardini della scuola degli orti con la supervisione di Slow food. Il Convitto rientra così tra le 500 scuole che in tutta Italia hanno aderito all’iniziativa dell’associazione internazionale. LA FORMAZIONE Per questo primo anno saranno 30 gli studenti dell’istituto di piazza Garibaldi che seguiranno degli speciali corsi di formazione e poi realizzeranno, e si prenderanno cura, dell’orto. A loro anche il compito di riporta re ai compagni delle altre classi l’esperienza condotta. Il progetto sarà triennale, così da coinvolgere progressivamente un numero maggiore di ragazzi.

 

L’ACCORDO

Nell’accordo siglato tra Comune, Convitto e Slow food, è previsto che l’ufficio Educazione dell’associazione progetti insieme agli studenti e agli insegnanti l’orto in cui piantare frutti e ortaggi tipici del territorio tiburtino, o comunque scelti tra quelli catalogati nell’Arca del Gusto e nel progetto dei Presìdi Slow food. Nel programma è previsto anche un corso ad hoc in cui si tratterà di educazione alimentare, ambientale, sensoriale e del gusto, oltre alla gestione dell’orto e all’elaborazione in cucina di alcune ricette legate alle coltivazioni. L’orto didattico coltivato dagli studenti, in cui gli allievi possono sperimentare il piacere di coltivare e di mangiare insieme, è anche un modo per scoprire, praticamente, il mondo alimentare, dalla produzione al consumo.

 

L’INIZIATIVA

Orto in Condotta, ideato negli anni ’90 a Berkeley, in California, dalla vice-presidente di Slow food Internazionale Alice Waters, ha poi fatto il giro del mondo. Sbarcato in Italia nel 2004 oggi è arrivato fino a Tivoli. «Ci impegneremo nella realizzazione di questo progetto con grande piacere – ha spiegato il rettore del Convitto Nazionale Antonio Manna –. Non solo è un nuovo sistema di fare lezione, oltre che un’esperienza che prevede la collaborazione di più soggetti, ma è anche una grande possibilità di far concepire ai ragazzi una nuova modalità di alimentazione, sana, e che deriva da prodotti genuini. Impegnando i ragazzi dell’Alberghiero in questo progetto, poi, sarà possibile anche far capire come utilizzare i prodotti coltivati direttamente a scuola. L’orto, poi, sarà rigorosamente biologico».

 

Fulvio Ventura