L’evento ha riunito insieme per la prima volta i Presìdi Slow Food e i vitigni autoctoni del Lazio
Successo a Roma per l’evento “Presidiamo la biodiversità“, che ha riunito insieme per la prima volta i Presìdi Slow Food e i vitigni autoctoni della regione. L’iniziativa, organizzata da Slow Food Lazio con il contributo di Arsial-Regione Lazio in occasione del Terra Madre Day, si è svolta negli spazi di Eataly-Roma e ha visto la partecipazione di produttori, esperti e rappresentanti istituzionali.
Protagoniste assolute le tipicità locali, raccontate dai produttori, che le hanno fatte assaggiare al pubblico nei laboratori del gusto condotti da Ines Innocentini di Slow Food Lazio, nell’area mercatale e in un momento conviviale, grazie alla collaborazione dei Cuochi dell’Alleanza Vittoria Tassoni, Gabriella Cinelli e Tiziana Favi. Questi i Presìdi in esposizione, vendita e degustazione: Caciofiore della Campagna romana, Fagiolone di Vallepietra, Lenticchia di Rascino, Marzolina, Fagiolina di Arsoli, Olio extravergine di oliva, Razza Maremmana, Susianella di Viterbo, Tellina del litorale romano, Uva Pizzutello di Tivoli. Queste, invece, le cantine dei vitigni in assaggio al wine bar con i sommelier della Fisar: Merumalia, Casale della Ioria, Palazzo Tronconi, Cantine Riccardi Reale, Sergio Mottura, Damiano Ciolli, Riserva della Cascina, Marco Carpineti, Donato Giangirolami, Cincinnato, De Sanctis.
Un’importante opportunità di conoscere, degustare e acquistare i prodotti Presìdi Slow Food e i vini dei vitigni autoctoni del Lazio, al fine di accrescere la consapevolezza, anche tra i più giovani, dell’importanza della sopravvivenza di queste e altre produzioni enogastronomiche locali a rischio estinzione.
L’obiettivo di “Presidiamo la biodiversità” – celebrare gli artigiani del cibo locale, per promuovere un sistema alimentare che sostenga le economie territoriali, rispetti ambiente, biodiversità, gusto e tradizione – è stato al centro dei due convegni. Il primo, al mattino, “La tutela e valorizzazione della biodiversità: una sfida quotidiana“, moderato da Andrea Cortese di Slow Food Lazio, è stato aperto da Luigi Pagliaro, portavoce di Slow Food Lazio. L’assessore all’agricoltura, promozione della filiera e della cultura del cibo della Regione Lazio non ha voluto far mancare il suo saluto con un videomessaggio a cui hanno seguito gli interventi di Saverio Senni (Università della Tuscia – DAFNE), Immacolata Miracolo Barbagiovanni (Area tutela risorse e vigilanza produzioni di qualità Arsial), Francesca Litta (referente Slow Food Lazio per la biodiversità) e le testimonianze dei produttori di Presìdi del Lazio. Nel corso dell’incontro è stato presentato l’Atlante gastronomico dei Presìdi Slow Food.
Al secondo convegno “I vitigni autoctoni del Lazio: il tesoro ritrovato“, nel pomeriggio, moderato dal membro CER Slow Food Lazio Antonio Riefoli, hanno partecipato il vice presidente di Slow Food Italia Federico Varazi, Alessio Pietrobattista (coordinatore per il Lazio della Guida Slow Wine), Giovanni Pica (agronomo Arsial per la qualità delle produzioni) e le testimonianze dei produttori dei vitigni autoctoni del Lazio. Al termine del dibattito, in cui sono stati presentate anche Slow Wine Coalition e Slow Wine Fair, i produttori hanno firmato il Manifesto del Vino buono, pulito e giusto.
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