Sono sempre loro che, molto prima che diventasse un’emergenza, avevano la ricetta contro lo spreco. Le donne, e nella fattispecie le azdore. Grembiule addosso e fantasia sempre in moto, le donne chiamate a reggere le proprie case sapevano come non buttare il cibo. Marietta era una di loro, governante di una casa borghese e non povera di un secolo e mezzo fa abbondante, ma pur sempre accorta reggitrice della mensa di un illustre romagnolo, Pellegrino Artusi. Le “Mariette” sono le sue eredi, e una comunità del cibo Slow Food con base a Forlimpopoli legate, e sempre indaffarate, per promuovere la cucina di casa documentata a Casa Artusi, un centro di documentazione, studio e convivialità insieme, unico in Italia.
Il filo conduttore saranno loro, la mattina ospiti dello stand e delle condotte Forlì Alto Appennino Forlivese, Cesena, Rimini e San Marino, dove si inseriranno nel discorso aperto da un ospite davvero illustre, lo storico dell’alimentazione Massimo Montanari,già consulente scientifico di Casa Artusi, che parlerà del ricettario antispreco di un altro illustre romagnolo, Olindo Guerrini. Le Mariette prepareranno poi in diretta i passatelli, piatto di recupero sì, ma uno dei sapori della Romagna che nessuno, una volta provato, dimentica.
Dalla montagna forlivese e cesenate arrivano poi un caposaldo dell’identità gastronomica romagnola, la piadina, e una rarità altrettanto gustosa, il tortello alla lastra.
Alla sera, di nuovo al ristorante del Museo della Montagna, saranno proprio le Mariette a coniugare cucina artusiana e utilizzo degli avanzi in una cena che per chi conosce la cucina della nostra regione altro non potrà che risvegliare sentimenti di casa e calore, mentre a chi scopre per la prima volta questo territorio non potrà che regalare emozioni e soddisfazioni.